Le malocclusioni rappresentano entità cliniche complesse in cui sono presenti più elementi di squilibrio distribuiti su più settori anatomo-topografici. Quasi sempre si manifestano in forma semplice nelle fasi precoci di evoluzione del sistema stomatognatico per modificarsi successivamente in forme progressivamente più complesse, con un andamento tipicamente evolutivo. Alcuni fattori di rischio possono agire localmente e dare origine alla malocclusione iniziale in forma semplice, malocclusione che si stabilizza progressivamente sovvertendo il normale andamento di crescita e creando meccanismi di compenso ovvero di forme di “adattamento” delle strutture contigue alla sede dello squilibrio. La terapia ortodontica intercettiva ha lo scopo di eliminare i fattori che sostengono o aggravano una malocclusione primaria e va intesa, quindi, come una modalità di prevenzione secondaria. Un corretto intervento terapeutico è quindi possibile solo se si conoscono in maniera approfondita i meccanismi biologici dell’insorgenza e dell’aggravamento delle malocclusioni. Pertanto per approfondire la conoscenza dei meccanismi di aggravamento delle singole malocclusioni è importante poter disporre di studi effettuati su gruppi di pazienti, selezionati in maniera più rigorosa possibile, affetti dallo stesso tipo di malocclusione e analizzati nelle diverse fasi evolutive di crescita. Tale necessità si scontra il più delle volte con la difficoltà di poter disporre di quantità adeguate di pazienti non trattati affetti da malocclusione e in misura maggiore di soggetti con occlusione normale da reclutare come gruppo controllo di confronto. L’interesse che storicamente viene riservato ai pazienti in età evolutiva presso l’di Ortognatodonzia dell’Università di Firenze e la meticolosa raccolta dei dati eseguita per lunghi periodi di tempo hanno permesso di avere a disposizione una documentazione di quantità e qualità tali da rendere possibile la realizzazione di questo genere di studi retrospettivi.
INDAGINE CEFALOMETRICA SULLA MALOCCLUSIONE DI II CLASSE: ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DENTO-SCHELETRICHE DI PAZIENTI NON TRATTATI IN ETA’ EVOLUTIVA / Defraia, N. - (2016).
INDAGINE CEFALOMETRICA SULLA MALOCCLUSIONE DI II CLASSE: ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DENTO-SCHELETRICHE DI PAZIENTI NON TRATTATI IN ETA’ EVOLUTIVA
DEFRAIA, NICOLO'
2016
Abstract
Le malocclusioni rappresentano entità cliniche complesse in cui sono presenti più elementi di squilibrio distribuiti su più settori anatomo-topografici. Quasi sempre si manifestano in forma semplice nelle fasi precoci di evoluzione del sistema stomatognatico per modificarsi successivamente in forme progressivamente più complesse, con un andamento tipicamente evolutivo. Alcuni fattori di rischio possono agire localmente e dare origine alla malocclusione iniziale in forma semplice, malocclusione che si stabilizza progressivamente sovvertendo il normale andamento di crescita e creando meccanismi di compenso ovvero di forme di “adattamento” delle strutture contigue alla sede dello squilibrio. La terapia ortodontica intercettiva ha lo scopo di eliminare i fattori che sostengono o aggravano una malocclusione primaria e va intesa, quindi, come una modalità di prevenzione secondaria. Un corretto intervento terapeutico è quindi possibile solo se si conoscono in maniera approfondita i meccanismi biologici dell’insorgenza e dell’aggravamento delle malocclusioni. Pertanto per approfondire la conoscenza dei meccanismi di aggravamento delle singole malocclusioni è importante poter disporre di studi effettuati su gruppi di pazienti, selezionati in maniera più rigorosa possibile, affetti dallo stesso tipo di malocclusione e analizzati nelle diverse fasi evolutive di crescita. Tale necessità si scontra il più delle volte con la difficoltà di poter disporre di quantità adeguate di pazienti non trattati affetti da malocclusione e in misura maggiore di soggetti con occlusione normale da reclutare come gruppo controllo di confronto. L’interesse che storicamente viene riservato ai pazienti in età evolutiva presso l’di Ortognatodonzia dell’Università di Firenze e la meticolosa raccolta dei dati eseguita per lunghi periodi di tempo hanno permesso di avere a disposizione una documentazione di quantità e qualità tali da rendere possibile la realizzazione di questo genere di studi retrospettivi.File | Dimensione | Formato | |
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