Achille Lauro è figura peculiare d’imprenditore meridionale dell’Italia del boom che s’impegna in politica per difendere i propri interessi economici. Col Partito monarchico popolare, egli anticipò di quarant’anni i tempi rispetto al modello oggi diffuso di partito del leader. La specificità e il limite del successo di Achille Lauro stanno nel fatto che la sua politica e il suo partito, muovendo dal Mezzogiorno, non riuscirono a trovare seguito al nord, ove, nonostante gli sforzi e le cospicue risorse economiche profuse, Lauro rimane un personaggio poco conosciuto e privo d’insediamento. Leader incontrastato del Partito monarchico popolare, da lui stesso fondato nel 1954, egli rilancia con enfasi e opportunismo la questione meridionale come problema nazionale, legandosi indissolubilmente con pratiche populistiche a quel popolino che tanto lo sosteneva nelle sue battaglie. Infatti, alle sue elezioni a sindaco di Napoli del 1956 raccolse ben 241.974 preferenze. Nel momento di maggiore successo il suo sistema entrò in crisi. Infatti, a breve la sua amministrazione fu commissariata. La corruzione e il clientelismo di una gestione amministrava dissennata furono premessa della sua fine politica.

Un caso di populismo nell'Italia meridionale / Manica, Giustina. - In: STORIA E FUTURO. - ISSN 1720-190X. - STAMPA. - (2015), pp. 0-0.

Un caso di populismo nell'Italia meridionale

MANICA, GIUSTINA
2015

Abstract

Achille Lauro è figura peculiare d’imprenditore meridionale dell’Italia del boom che s’impegna in politica per difendere i propri interessi economici. Col Partito monarchico popolare, egli anticipò di quarant’anni i tempi rispetto al modello oggi diffuso di partito del leader. La specificità e il limite del successo di Achille Lauro stanno nel fatto che la sua politica e il suo partito, muovendo dal Mezzogiorno, non riuscirono a trovare seguito al nord, ove, nonostante gli sforzi e le cospicue risorse economiche profuse, Lauro rimane un personaggio poco conosciuto e privo d’insediamento. Leader incontrastato del Partito monarchico popolare, da lui stesso fondato nel 1954, egli rilancia con enfasi e opportunismo la questione meridionale come problema nazionale, legandosi indissolubilmente con pratiche populistiche a quel popolino che tanto lo sosteneva nelle sue battaglie. Infatti, alle sue elezioni a sindaco di Napoli del 1956 raccolse ben 241.974 preferenze. Nel momento di maggiore successo il suo sistema entrò in crisi. Infatti, a breve la sua amministrazione fu commissariata. La corruzione e il clientelismo di una gestione amministrava dissennata furono premessa della sua fine politica.
2015
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Manica, Giustina
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