La tensione scaturita dal rapporto fra reale e ideale, empirico e speculativo, vero e non-vero costituisce uno dei temi d’accesso al dibattito sulla Composizione Archi- tettonica e sul ruolo che essa debba ricoprire nella contemporaneità. L’Architettura è glia del disegno, dal quale eredita il binomio fra pratico e teorico. La rappresenta- zione, in particolare nella sua accezione geometrica di prospettiva, trae fondamento nell’esigenza di rappresentare l’oggettività del mondo. E’ il mezzo che i progettisti utilizzano per riprodurre e risolvere, in scala, ogni problematica strettamente con- nessa al contesto su cui si agisce. Tuttavia, in molte occasioni, il foglio diviene il luogo di creazione di un realismo parallelo, analogo, che, culminando nel Rinasci- mento con la Città Ideale e proseguendo con il Capriccio di Canaletto, approda alle avanguardie di inizio Novecento (cfr. le architetture meta siche di De Chirico) no ad in uenzare maestri contemporanei come Aldo Rossi e Arduino Cantàfora. I progetti selezionati e qui esposti, costituiscono esempi di questa duplice natura, oscillando appunto, tra il desiderio di ricerca alla soluzione della necessità e lo studio teorico sulle misure e le memorie della città e del paesaggio. Le ideazioni, etero- genee per natura e tutte profondamente radicate sul territorio italiano, possiedono la volontà comune di reinterpretare il concetto di “proteggere e conservare il Genius Loci” e quell’idea secondo la quale, nonostante in ogni luogo non esista un unico in- tervento possibile, ogni progetto appartenga univocamente a quest’ultimo e a questo soltanto. Architetture che, al pari di installazioni d’arte, sono state concepite operan- do direttamente su e per il territorio sopra il quale esse stesse poggiano. Questa occasione non rappresenta unicamente uno spaccato degli ultimi tre anni di Tesi di Laurea in Composizione Architettonica presso l’Università degli Studi di Firenze, ma soprattutto un percorso che, attraverso il gioco delle assonanze e delle suggestioni, conduce ad una ri essione sull’Architettura contemporanea italiana e sul suo prossimo futuro ideato dai giovani architetti che ne saranno gli attori.

In Questi Luoghi, Ora / Pivetta, Michelangelo. - ELETTRONICO. - (2016).

In Questi Luoghi, Ora

PIVETTA, MICHELANGELO
2016

Abstract

La tensione scaturita dal rapporto fra reale e ideale, empirico e speculativo, vero e non-vero costituisce uno dei temi d’accesso al dibattito sulla Composizione Archi- tettonica e sul ruolo che essa debba ricoprire nella contemporaneità. L’Architettura è glia del disegno, dal quale eredita il binomio fra pratico e teorico. La rappresenta- zione, in particolare nella sua accezione geometrica di prospettiva, trae fondamento nell’esigenza di rappresentare l’oggettività del mondo. E’ il mezzo che i progettisti utilizzano per riprodurre e risolvere, in scala, ogni problematica strettamente con- nessa al contesto su cui si agisce. Tuttavia, in molte occasioni, il foglio diviene il luogo di creazione di un realismo parallelo, analogo, che, culminando nel Rinasci- mento con la Città Ideale e proseguendo con il Capriccio di Canaletto, approda alle avanguardie di inizio Novecento (cfr. le architetture meta siche di De Chirico) no ad in uenzare maestri contemporanei come Aldo Rossi e Arduino Cantàfora. I progetti selezionati e qui esposti, costituiscono esempi di questa duplice natura, oscillando appunto, tra il desiderio di ricerca alla soluzione della necessità e lo studio teorico sulle misure e le memorie della città e del paesaggio. Le ideazioni, etero- genee per natura e tutte profondamente radicate sul territorio italiano, possiedono la volontà comune di reinterpretare il concetto di “proteggere e conservare il Genius Loci” e quell’idea secondo la quale, nonostante in ogni luogo non esista un unico in- tervento possibile, ogni progetto appartenga univocamente a quest’ultimo e a questo soltanto. Architetture che, al pari di installazioni d’arte, sono state concepite operan- do direttamente su e per il territorio sopra il quale esse stesse poggiano. Questa occasione non rappresenta unicamente uno spaccato degli ultimi tre anni di Tesi di Laurea in Composizione Architettonica presso l’Università degli Studi di Firenze, ma soprattutto un percorso che, attraverso il gioco delle assonanze e delle suggestioni, conduce ad una ri essione sull’Architettura contemporanea italiana e sul suo prossimo futuro ideato dai giovani architetti che ne saranno gli attori.
2016
9788896080504
Pivetta, Michelangelo
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