Thinking of a national library system: libraries in the Franceschini Committee's agenda The proceedings released by the Commissione Franceschini – Per la salvezza dei beni culturali in Italia (Franceschini Committee, Concerning the safety of Italian cultural heritage) – represent a milestone in the history of Italian libraries. The Committee suggested a revision of the laws for the safeguarding of cultural heritage, introducing a new concept of cultural good: no longer just precious and valuable artwoks, but any evidence of a civilization’s material culture – including books – had to be considered a cultural good. This rather revolutionary concept produced a passionate debate among the members of the Group for Archives and Libraries, and for the first time since the end of World War II the need for a national library system became a crucial issue for the Country: the topic of libraries wasn’t a specialists’ topic anymore. I lavori della Commissione Franceschini – istituita nel 1964 – sono uno strumento utilissimo per capire qual era la realtà delle biblioteche italiane intorno alla metà degli anni Sessanta del secolo scorso, e a che punto era la riflessione sulla loro funzione culturale. Negli atti pubblicati con il titolo Per la salvezza dei beni culturali in Italia, la Commissione avanzò alcune proposte in merito alla revisione delle leggi per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, la più rilevante delle quali è l’introduzione di un nuovo concetto di ‘bene culturale’ non più identificato con gli oggetti di pregio e valore artistico, ma ricondotto alla nozione di testimonianza della storia materiale di una civiltà. Secondo questo approccio, anche i libri e i documenti archivistici rientravano tra i beni culturali. All’interno del Gruppo per gli archivi e le biblioteche vi fu un acceso dibattito, e per la prima volta nel secondo dopoguerra la necessità di organizzare un sistema bibliotecario nazionale venne considerata una questione cruciale per la crescita del Paese: finalmente si parlava di biblioteche al di fuori dei circoli ristretti dei professionisti del settore. Per questa e per molte altre ragioni i lavori della Commissione Franceschini sono state a lungo – e sono tuttora – un punto di riferimento per il dibattito bibliotecario.

Per un sistema bibliotecario nazionale : le biblioteche nei lavori della Commissione Franceschini / Guerrini, Mauro; Stagi, Tiziana. - In: AIB STUDI. - ISSN 2280-9112. - STAMPA. - 56:(2016), pp. 473-485. [10.2426/aibstudi-11539]

Per un sistema bibliotecario nazionale : le biblioteche nei lavori della Commissione Franceschini

GUERRINI, MAURO;STAGI, TIZIANA
2016

Abstract

Thinking of a national library system: libraries in the Franceschini Committee's agenda The proceedings released by the Commissione Franceschini – Per la salvezza dei beni culturali in Italia (Franceschini Committee, Concerning the safety of Italian cultural heritage) – represent a milestone in the history of Italian libraries. The Committee suggested a revision of the laws for the safeguarding of cultural heritage, introducing a new concept of cultural good: no longer just precious and valuable artwoks, but any evidence of a civilization’s material culture – including books – had to be considered a cultural good. This rather revolutionary concept produced a passionate debate among the members of the Group for Archives and Libraries, and for the first time since the end of World War II the need for a national library system became a crucial issue for the Country: the topic of libraries wasn’t a specialists’ topic anymore. I lavori della Commissione Franceschini – istituita nel 1964 – sono uno strumento utilissimo per capire qual era la realtà delle biblioteche italiane intorno alla metà degli anni Sessanta del secolo scorso, e a che punto era la riflessione sulla loro funzione culturale. Negli atti pubblicati con il titolo Per la salvezza dei beni culturali in Italia, la Commissione avanzò alcune proposte in merito alla revisione delle leggi per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, la più rilevante delle quali è l’introduzione di un nuovo concetto di ‘bene culturale’ non più identificato con gli oggetti di pregio e valore artistico, ma ricondotto alla nozione di testimonianza della storia materiale di una civiltà. Secondo questo approccio, anche i libri e i documenti archivistici rientravano tra i beni culturali. All’interno del Gruppo per gli archivi e le biblioteche vi fu un acceso dibattito, e per la prima volta nel secondo dopoguerra la necessità di organizzare un sistema bibliotecario nazionale venne considerata una questione cruciale per la crescita del Paese: finalmente si parlava di biblioteche al di fuori dei circoli ristretti dei professionisti del settore. Per questa e per molte altre ragioni i lavori della Commissione Franceschini sono state a lungo – e sono tuttora – un punto di riferimento per il dibattito bibliotecario.
2016
56
473
485
Guerrini, Mauro; Stagi, Tiziana
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