Il castello federiciano di Prato rappresenta un modello architettonico di asciutta eleganza che fa da tramite tra il mondo crociato il mondo monastico abbaziale cistercense e rappresenta l’unico elemento fortificato federiciano funzionante nell’Italia del centro nord. Le ricerche intraprese in ambito accademico intorno alla sua architettura hanno evidenziato già dalle prime mosse (cfr. CV degli autori) la qualità compositiva dello spazio, l’importanza del modello matematico-matrice geometrica di base nella costruzione del monumento e l’alto contributo scientifico nella programmazione politica e territoriale della quale la fortificazione fa parte. Le ricerche, per necessità di approfondimento hanno poi portato allo studio della composizione architettonica più simile per input programmatico alla costruzione pratese: si è verificata la composizione dell’Abbazia di San Galgano sul Merse evidenziandone sia nei punti di sovrapposizione temporanea sia nell’intero impianto la correttezza delle istanze alla base del progetto di queste strutture. Ci si è sempre più resi conto che questa parte del medioevo è permeata di istanze programmatiche e di codici specialistici finalizzati alla propagazione di una cultura riconoscibile e territorialmente più vasta nella quale l’utilizzo anche di semplici simboli, delle modanature e dei decori racchiudeva in un unico oggetto informazioni di riferimento e indicazioni perché occhi che sapevano leggere interpretassero il significato stesso della struttura sia in senso materico che spaziale e politico . Si leggono in questo senso le facciate della Chiesa di San Giovanni Gerosolimitano limitrofa all’altrettanto significativo portale del castello Pratese. Ulteriori approfondimenti dei quali siamo stati partecipi e testimoni hanno portato alla luce una serie di strutture ipogee sotto Piazza delle Carceri che hanno ridato prospettiva ad una realtà medioevale sempre più ricca e interessante quale quella pratese ma permettono di porre in risalto un’ipotesi lanciata dieci anni fa che da adesso può prendere una piega di ricerca sempre più solida. Una strada ipogea di periodo federiciano sia per datazione che per misure e collocazione permette di estendere la pianificazione del castello di Prato oltre le sue scarne mura e di ipotizzare una zona di città interamente interessata alla difesa, e il castello stesso non è che una residenza mentre un brano stesso di città può essere territorialmente il primo sistema fortificato del progettato impero federiciano.

Risalti archeometrici nell'architettura del Castello di Prato: dalla matrice quadrata alla forma urbana / Centauro, Giuseppe Alberto; Bacci, Andrea. - ELETTRONICO. - ...:(2014), pp. 102-105. (Intervento presentato al convegno Fortificazioni, memoria, paesaggio. Convegno scientifico in occasione dei 50 anni di attività dell'Istituto Italiano dei Castelli ONLUS, 1964-2014 tenutosi a Bologna nel 24-25-26/11/2014).

Risalti archeometrici nell'architettura del Castello di Prato: dalla matrice quadrata alla forma urbana.

CENTAURO, GIUSEPPE ALBERTO;BACCI, ANDREA
2014

Abstract

Il castello federiciano di Prato rappresenta un modello architettonico di asciutta eleganza che fa da tramite tra il mondo crociato il mondo monastico abbaziale cistercense e rappresenta l’unico elemento fortificato federiciano funzionante nell’Italia del centro nord. Le ricerche intraprese in ambito accademico intorno alla sua architettura hanno evidenziato già dalle prime mosse (cfr. CV degli autori) la qualità compositiva dello spazio, l’importanza del modello matematico-matrice geometrica di base nella costruzione del monumento e l’alto contributo scientifico nella programmazione politica e territoriale della quale la fortificazione fa parte. Le ricerche, per necessità di approfondimento hanno poi portato allo studio della composizione architettonica più simile per input programmatico alla costruzione pratese: si è verificata la composizione dell’Abbazia di San Galgano sul Merse evidenziandone sia nei punti di sovrapposizione temporanea sia nell’intero impianto la correttezza delle istanze alla base del progetto di queste strutture. Ci si è sempre più resi conto che questa parte del medioevo è permeata di istanze programmatiche e di codici specialistici finalizzati alla propagazione di una cultura riconoscibile e territorialmente più vasta nella quale l’utilizzo anche di semplici simboli, delle modanature e dei decori racchiudeva in un unico oggetto informazioni di riferimento e indicazioni perché occhi che sapevano leggere interpretassero il significato stesso della struttura sia in senso materico che spaziale e politico . Si leggono in questo senso le facciate della Chiesa di San Giovanni Gerosolimitano limitrofa all’altrettanto significativo portale del castello Pratese. Ulteriori approfondimenti dei quali siamo stati partecipi e testimoni hanno portato alla luce una serie di strutture ipogee sotto Piazza delle Carceri che hanno ridato prospettiva ad una realtà medioevale sempre più ricca e interessante quale quella pratese ma permettono di porre in risalto un’ipotesi lanciata dieci anni fa che da adesso può prendere una piega di ricerca sempre più solida. Una strada ipogea di periodo federiciano sia per datazione che per misure e collocazione permette di estendere la pianificazione del castello di Prato oltre le sue scarne mura e di ipotizzare una zona di città interamente interessata alla difesa, e il castello stesso non è che una residenza mentre un brano stesso di città può essere territorialmente il primo sistema fortificato del progettato impero federiciano.
2014
Fortificazioni, memoria, paesaggio. Convegno scientifico in occasione dei 50 anni di attività dell'Istituto Italiano dei Castelli ONLUS, 1964-2014
Fortificazioni, memoria, paesaggio. Convegno scientifico in occasione dei 50 anni di attività dell'Istituto Italiano dei Castelli ONLUS, 1964-2014
Bologna
24-25-26/11/2014
Centauro, Giuseppe Alberto; Bacci, Andrea
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