abstract Asmara, assurta dal 1897 a ruolo di Capitale della colonia dell’Eritrea (la più vecchia Colonia italiana fin dal 1890), dopo decenni di lento sviluppo coordinato a partire dal 1913-1914 dal Piano regolatore di Odoardo Cavagnari, con l’avvio della Guerra italo-etiopica del 1935-1936 si trovava improvvisamente ad accogliere centinaia di migliaia di uomini, materiali e mezzi, che ne facevano mutare il ruolo e la conformazione urbana con l’espansione di una enorme periferia senza disegno né infrastrutture: i Governatori della Colonia – Alfredo Guzzoni, Vittorio De Feo e Giuseppe Daodiace – cercarono di porre rimedio a quell’espansione senza controllo promuovendo la redazione di un Piano Regolatore Generale e di un Piano per il centro cittadino, che doveva assurgere al ruolo di centro amministrativo e direzionale a tutti gli effetti, incaricando prima l’architetto ‘milanese’ Guido Ferrazza e poi l’architetto romano Vittorio Cafiero. Le proposte si affastellavano nella redazione di quei “Piani funzionalisti” (dove gerarchizzazione delle infrastrutture e zonizzazione avrebbe dovuto risolvere gran parte dei problemi) portando infine al “Piano Ferrazza” (1937) e poi al “Piano Cafiero” (1939), ma la discrasia tra Realtà e aspettative progettuali in una città, che cresceva decuplicando la propria popolazione anche grazie alla sua nuova vocazione industriale, avrebbe reso ogni previsione complessa e spesso inadeguata, facendo preferire la risposta a bisogni urbanistici e architettonici puntuali rispetto ad un Piano complessivo . Asmara, risen from 1897 in the role of the Eritrean Colony Capital (Erithrea had been the oldest Italian Colony since 1890), after decades of slow urban development coordinated from 1913 to 1914 by the Master Plan of engineer Odoardo Cavagnari, with the start of the Italo-Ethiopian War of 1935-1936 was suddenly to accept hundreds of thousands of men, materials and resources, which were changing the role and urban structure with the expansion of an enormous periphery without any design or infrastructure. Governors of the Colony - Alfredo Guzzoni, Vittorio De Feo and Giuseppe Daodiace - tried to remedy that expansion without control by promoting the drafting of a General Master Plan and a plan for the city center, which was to rise to the role of administrative and management Center in effect, instructing first architect ‘Milan’ Guido Ferrazza and then the Roman architect Vittorio Cafiero. The proposals are piling up in the drafting of those “functionalist Plans” (where hierarchy of infrastructure and zoning would have to resolve most problems) leading to the drafting first of the “Ferrazza Master Plan” (1937) then of the “Cafiero Master Plan” (1939), but the discrepancy between reality and design expectations in a city , which grew tenfold its population thanks to its new industrial vocation, would have made all the complex and often inadequate forecasting, making prefer the response to specific urban and architectural needs instead of a General Master Plan.

“Urbanistica coloniale” moderna e Piani regolatori nelle Città italiane d’Oltremare. Asmara. I ‘Piani funzionalisti’ per la ‘Milano degli Altipiani’ di Guido Ferrazza e Vittorio Cafiero (1936-1939). I problemi di una «esagerazione urbanistica … proposta per amore» / Ferruccio Canali. - ELETTRONICO. - (2016), pp. 90-110.

“Urbanistica coloniale” moderna e Piani regolatori nelle Città italiane d’Oltremare. Asmara. I ‘Piani funzionalisti’ per la ‘Milano degli Altipiani’ di Guido Ferrazza e Vittorio Cafiero (1936-1939). I problemi di una «esagerazione urbanistica … proposta per amore»

CANALI, FERRUCCIO
2016

Abstract

abstract Asmara, assurta dal 1897 a ruolo di Capitale della colonia dell’Eritrea (la più vecchia Colonia italiana fin dal 1890), dopo decenni di lento sviluppo coordinato a partire dal 1913-1914 dal Piano regolatore di Odoardo Cavagnari, con l’avvio della Guerra italo-etiopica del 1935-1936 si trovava improvvisamente ad accogliere centinaia di migliaia di uomini, materiali e mezzi, che ne facevano mutare il ruolo e la conformazione urbana con l’espansione di una enorme periferia senza disegno né infrastrutture: i Governatori della Colonia – Alfredo Guzzoni, Vittorio De Feo e Giuseppe Daodiace – cercarono di porre rimedio a quell’espansione senza controllo promuovendo la redazione di un Piano Regolatore Generale e di un Piano per il centro cittadino, che doveva assurgere al ruolo di centro amministrativo e direzionale a tutti gli effetti, incaricando prima l’architetto ‘milanese’ Guido Ferrazza e poi l’architetto romano Vittorio Cafiero. Le proposte si affastellavano nella redazione di quei “Piani funzionalisti” (dove gerarchizzazione delle infrastrutture e zonizzazione avrebbe dovuto risolvere gran parte dei problemi) portando infine al “Piano Ferrazza” (1937) e poi al “Piano Cafiero” (1939), ma la discrasia tra Realtà e aspettative progettuali in una città, che cresceva decuplicando la propria popolazione anche grazie alla sua nuova vocazione industriale, avrebbe reso ogni previsione complessa e spesso inadeguata, facendo preferire la risposta a bisogni urbanistici e architettonici puntuali rispetto ad un Piano complessivo . Asmara, risen from 1897 in the role of the Eritrean Colony Capital (Erithrea had been the oldest Italian Colony since 1890), after decades of slow urban development coordinated from 1913 to 1914 by the Master Plan of engineer Odoardo Cavagnari, with the start of the Italo-Ethiopian War of 1935-1936 was suddenly to accept hundreds of thousands of men, materials and resources, which were changing the role and urban structure with the expansion of an enormous periphery without any design or infrastructure. Governors of the Colony - Alfredo Guzzoni, Vittorio De Feo and Giuseppe Daodiace - tried to remedy that expansion without control by promoting the drafting of a General Master Plan and a plan for the city center, which was to rise to the role of administrative and management Center in effect, instructing first architect ‘Milan’ Guido Ferrazza and then the Roman architect Vittorio Cafiero. The proposals are piling up in the drafting of those “functionalist Plans” (where hierarchy of infrastructure and zoning would have to resolve most problems) leading to the drafting first of the “Ferrazza Master Plan” (1937) then of the “Cafiero Master Plan” (1939), but the discrepancy between reality and design expectations in a city , which grew tenfold its population thanks to its new industrial vocation, would have made all the complex and often inadequate forecasting, making prefer the response to specific urban and architectural needs instead of a General Master Plan.
2016
978-88-98019-34-2
Piani regolatori comunali: Legislazione, Regolamenti e Modelli tra Otto e Novecento (1865-1945)
90
110
Ferruccio Canali
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