Il primo biennio d’attività del podestà Enrico Paolo Salem, apertosi nel 1934 ma che trovava nel 1935 il proprio anno di organizzazione e pianificazione di tutta l’attività successiva, veniva celebrato come un “bilancio stupefacente” che, a partire dall’approvazione del primo Piano regolatore di Trieste italiana, vedeva tutta la vita cittadina iniziare a trasformarsi nelle sue infrastrutture, nei suoi impianti insediativi, in molti servizi, ma anche in importanti ‘fulcri simbolici’ come il Colle di San Giusto. La «fervida attività» e la «tenacia» di Salem, spalleggiato a livello della politica nazionale da Giuseppe Cobolli Gigli, mettevano mano a importanti nodi strutturali, coordinati con la principale imprenditoria cittadina (da Augusto Cosulich a Guido Segre, dalle Assicurazioni Generali alla Riunione Adriatica di Sicurtà al Lloyd Triestino), con il sistema del Credito bancario locale e con iniziative di Stato che miravano a far uscire Trieste dalla stasi economica del porto, diversificandone le vocazioni economiche e ‘inventandole’ una importante collocazione nel panorama industriale italiano. Previsioni urbanistiche, Architettura e Ingegneria erano chiamate a realizzare fisicamente quel programma, con tutte le mediazioni, le polemiche e i bilanciamenti che un programma tanto ardito imponeva.

Nuovi Piani Regolatori di «città italiane» dell’Adriatico Orientale (1922-1943). Parte terza: Il primo biennio del podestariato Salem: un bilancio stupefacente”. L’applicazione delle direttive del Piano regolatore durante la podesteria di Enrico Paolo Salem tra attenzioni nazionali e riflessioni, dalle pagine de’ “Il Popolo di Trieste” (1934-1935) / Ferruccio Canali. - In: QUADERNI - CENTRO DI RICERCHE STORICHE ROVIGNO. - ISSN 0350-6746. - STAMPA. - XXVII, 2016:(2016), pp. 359-475.

Nuovi Piani Regolatori di «città italiane» dell’Adriatico Orientale (1922-1943). Parte terza: Il primo biennio del podestariato Salem: un bilancio stupefacente”. L’applicazione delle direttive del Piano regolatore durante la podesteria di Enrico Paolo Salem tra attenzioni nazionali e riflessioni, dalle pagine de’ “Il Popolo di Trieste” (1934-1935)

CANALI, FERRUCCIO
2016

Abstract

Il primo biennio d’attività del podestà Enrico Paolo Salem, apertosi nel 1934 ma che trovava nel 1935 il proprio anno di organizzazione e pianificazione di tutta l’attività successiva, veniva celebrato come un “bilancio stupefacente” che, a partire dall’approvazione del primo Piano regolatore di Trieste italiana, vedeva tutta la vita cittadina iniziare a trasformarsi nelle sue infrastrutture, nei suoi impianti insediativi, in molti servizi, ma anche in importanti ‘fulcri simbolici’ come il Colle di San Giusto. La «fervida attività» e la «tenacia» di Salem, spalleggiato a livello della politica nazionale da Giuseppe Cobolli Gigli, mettevano mano a importanti nodi strutturali, coordinati con la principale imprenditoria cittadina (da Augusto Cosulich a Guido Segre, dalle Assicurazioni Generali alla Riunione Adriatica di Sicurtà al Lloyd Triestino), con il sistema del Credito bancario locale e con iniziative di Stato che miravano a far uscire Trieste dalla stasi economica del porto, diversificandone le vocazioni economiche e ‘inventandole’ una importante collocazione nel panorama industriale italiano. Previsioni urbanistiche, Architettura e Ingegneria erano chiamate a realizzare fisicamente quel programma, con tutte le mediazioni, le polemiche e i bilanciamenti che un programma tanto ardito imponeva.
2016
XXVII, 2016
359
475
Ferruccio Canali
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