Piazza dei miracoli a Pisa è uno dei luoghi icona del patrimonio artistico e del genio italiano, ha ispirato numerosi viaggiatori sin dall’epoca del “Grand Tour”, e continua tuttora a raccogliere le attenzioni di migliaia di visitatori. Il fascino del grande complesso religioso riesce ad attrarre, non solo le attenzioni di un pubblico spesso distratto, ma riesce a concentrare verso di se anche le attenzioni di team di studiosi che intendono misurarsi, con le storie, le stratiicazioni e le complessità morfologiche, che i maestri pisani seppero così magistralmente realizzare. Piazza del Duomo a Pisa, meglio conosciuta come Piazza dei Miracoli, deve il suo epiteto alla vivida ispirazione di Gabriele D’annunzio che nel suo romanzo “Forse che sì, forse che no” scrive “L’Ardea roteò nel cielo di Cristo, sul prato dei Miracoli”. La grande piazza, ha assunto, l’aspetto odierno in tempi relativamente recenti, ma gli ediici che la compongono risalgono al medioevo, quando la repubblica marinara di Pisa potevaconsiderarsiunadellepotenzepiùrilevantidelmondo allora conosciuto. Nel 1064, sul medesimo sito dell’antica Cattedrale paleocristiana, si fondava la nuova Cattedrale dando avvio ai lavori di costruzione del grande complesso monumentale pisano. La costruzione del Battistero iniziò nel 1152 sotto la direzione di Diotisalvi, che impostò l’impianto generale e seguì i lavori ino al 1180,giungendo probabilmente al compimento del primo registro. Inoltre è ragionevole ipotizzare che il lavoro di Diotisalvi abbia ispirato anche la realizzazione delle loggette del secondo registro. Sono invece da attribuire a Nicola e Giovanni Pisano i busti ed i timpani che coronano e completano il secondo ordine. La costruzione venne inine terminata dal capomastro Cellino di Nese, che dal 1362 realizzò la copertura e completò il terzo ordine a pianta poligonale. Il Battistero, dedicato a San Giovanni, presenta una complessa articolazione morfologica di forma cilindrica, che si diversiica in ognuno dei tre registri che lo compongono, mostra inoltre nel secondo registro, un ricco apparato decorativo posto in rilievo rispetto alla parete cilindrica retrostante. Il rilievo laser scanner iniziato con una sperimentazione metodologica nel 2002 è stato aggiornato con successive campagne di approfondimento, sia nel 2012 sul paramento esterno del Battistero, sia nel 2013 con una più articolata campagna di rilievo che ha interessato, tutta la piazza, il pergamo di Giovanni Pisano con le loggette esterne nell’abside della Cattedrale, e il Camposanto. Grazie a queste campagne di rilievo, è stato possibile acquisire moltissimi dati sulla morfologia dei monumenti analizzati, informazioni che si sono rilevate interessanti per la conoscenza della fabbrica pisana. La particolare articolazione del Battistero ha richiesto la realizzazione di uno speciico protocollo di acquisizione e metodologico restituivo. La rappresentazione bidimensionale del grande ediicio cilindrico è stata particolarmente complessa e articolata, ha richiesto una preventiva pianiicazione degli elaborati da riprodurre in vera grandezza. Il problema è stato affrontato e superato suddividendo il monumento nei tre registri e negli “elementi formali minimi” che lo compongono. Nel primo ordine gli “elementi formali minimi” sono stati individuati, nelle arcate cieche, nelle semicolonne e nella porzione della supericie cilindrica che sovrasta le arcate.Analogo metodo è stato utilizzato per il secondo registro, mentre per il terzo registro le proiezioni di ogni singolo lato del poligono, non hanno presentato particolari problemi. Tuttavianonèstatosuficientesolosuperareleproblematiche relative alla forma del Battistero, afinché il rilievo avesse una valenza scientiica, è risultato necessario affrontare anche il problema della sua validazione e della sua certiicazione metrica;sia per quanto riguarda il controllo dell’assemblaggio delle nuvole di punti che per quello relativo al controllo della corrispondenza della restituzione bidimensionale. Il risultato di queste esperienze è stato esplicitato con la realizzazione una banca dati, composta da schede che contengono le informazioni morfometriche, i dati colorimetrici e l’analisi del degrado di ognuno dei vari elementi architettonici individuati. L’atto conclusivo di questo processo è stato quello di condividere e rendere fruibile in rete il lavoro, ovvero si è provveduto ad inserire i dati raccolti nel programma SICAR, ilWeb-Gis (sistema informativo territoriale) di catalogazione e gestione dei beni architettonici del MiBACT. Questa, pluriennale esperienza su Piazza dei Miracoli, affrontata con naturale soggezione, ma anche con entusiasticacuriosità,haindirizzatolaricercaversostrade sconosciute, che si sono rivelate molto interessanti e per certi versi stupefacenti, consentendo al gruppo di studio di affrontare un percorso di ricerca sicuramente dificoltoso ma anche molto proicuo e riproducibile su ediici simili. Il volume raccoglie tutto il percorso conoscitivo e tutte le metodologie sviluppate in questi anni di ricerca.Piazza dei Miracoli in Pisa is one of the symbols of Italy’s artistic heritage and genius; it has inspired many travellers since the time of the “Grand Tour”, and continues to capture the attention of thousands of visitors today. The appeal of the great religious complex manages to capture not only the attention of an often distracted general public, but also of teams of scholars testing their knowledge in an analysis of the history, stratiication and morphological complexity which the Pisan masters were so skilled at. Piazza del Duomo in Pisa, better known as Piazza dei Miracoli, owes its epithet to Gabriele D’Annunzio’s vivid inspiration, referring to it in his novel as the “meadow of miracles”. The great square assumed its present appearance relatively recently, but the buildings that compose it date back to the Middle Ages, when the maritime Republic of Pisa was one of the most important powers of the then known world. In 1064, the construction of the new Cathedral on the same site as the ancient Paleochristian Cathedral gave rise to the building works of the great monumental complex. The construction of the Baptistery began in 1152 under the guidance of Diotisalvi, who established the general layout and supervised the works up until 1180, probably up to the completion of the irst architectural order. It is assumed that the work of Diotisalvi also inspired the creation of the loggias of the second order. The busts and gables crowning and completing the second order are however to be attributed to Nicola and Giovanni Pisano.The construction works were inally completed by the master builder Cellino di Nese, who from 1362 built the roof and completed the polygonal layout of the third order. The baptistery, dedicated to St. John, is morphologically articulated in a cylindrical shape, which differs in each of the three orders composing it, it also shows in the second order, a rich decorative work placed in relief in relation to the cylindrical wall behind it. The laser scanner survey, begun in 2002 as a methodological experimentation, was updated with subsequent in-depth campaigns both in 2012 on the external face of the Baptistery, and in 2013 with a more detailed survey campaign of the entire square, the pulpit by Giovanni Pisano with the outer loggias in the apse of the Cathedral, and the Graveyard. Thanks to these survey campaigns, it was possible to acquire a large amount of data on the morphology of the monuments analysed, information which proved of interest for inding out more about Pisan production. The unusual articulation of the Baptistery required the creation of a speciic scanning protocol and reconstruction method. The two-dimensional representation of the large cylindrical building was particularly complex and articulated and required planning ahead of the print outs to be reproduced in life-size. The issue was addressed and overcome by splitting the monument into the three architectural orders and into the “minimum formal elements” composing it. In the irst order the “minimum formal elements” were identiied in the blind arches, half-columns and in the portion of the cylindrical surfaces above the arches. A similar method was used for the second register, while for the third register the projections of each side of the polygon did not present any particular problems. However, overcoming the problems related to the shape of the Baptistery was not the only challenge; for the survey to have a scientiic content the problem of its validation and metric certiication needed to be addressed both as regards the assembly of the point cloud and the correspondence of the resulting two- dimensional reconstruction. The results of these experiments were used to create a database consisting of tables providing the morphometric information, the colorimetric data and the analysis of decay of each of the various architectural elements identiied. The inal part of this process was to share the work and make it available online — namely to insert the data collected in the SICAR,Web-Gis programme (geographic information system) for cataloguing and managing the architectural heritage of MiBACT. These years of experience in the Piazza dei Miracoli, initially a daunting task but also faced with enthusiastic curiosity have directed research along unfamiliar paths which have proved of extreme interest and surprising in many aspects, enabling the research group to adopt a deinitely challenging but also very rewarding approach which could be repeated for similar buildings. This book describes the entire learning experience and the methods developed over the years of research.

Piazza dei Miracoli a Pisa: il Battistero Metodologie di rappresentazione e documentazione digitale 3D / Pancani, Giovanni. - STAMPA. - (2016).

Piazza dei Miracoli a Pisa: il Battistero Metodologie di rappresentazione e documentazione digitale 3D

PANCANI, GIOVANNI
2016

Abstract

Piazza dei miracoli a Pisa è uno dei luoghi icona del patrimonio artistico e del genio italiano, ha ispirato numerosi viaggiatori sin dall’epoca del “Grand Tour”, e continua tuttora a raccogliere le attenzioni di migliaia di visitatori. Il fascino del grande complesso religioso riesce ad attrarre, non solo le attenzioni di un pubblico spesso distratto, ma riesce a concentrare verso di se anche le attenzioni di team di studiosi che intendono misurarsi, con le storie, le stratiicazioni e le complessità morfologiche, che i maestri pisani seppero così magistralmente realizzare. Piazza del Duomo a Pisa, meglio conosciuta come Piazza dei Miracoli, deve il suo epiteto alla vivida ispirazione di Gabriele D’annunzio che nel suo romanzo “Forse che sì, forse che no” scrive “L’Ardea roteò nel cielo di Cristo, sul prato dei Miracoli”. La grande piazza, ha assunto, l’aspetto odierno in tempi relativamente recenti, ma gli ediici che la compongono risalgono al medioevo, quando la repubblica marinara di Pisa potevaconsiderarsiunadellepotenzepiùrilevantidelmondo allora conosciuto. Nel 1064, sul medesimo sito dell’antica Cattedrale paleocristiana, si fondava la nuova Cattedrale dando avvio ai lavori di costruzione del grande complesso monumentale pisano. La costruzione del Battistero iniziò nel 1152 sotto la direzione di Diotisalvi, che impostò l’impianto generale e seguì i lavori ino al 1180,giungendo probabilmente al compimento del primo registro. Inoltre è ragionevole ipotizzare che il lavoro di Diotisalvi abbia ispirato anche la realizzazione delle loggette del secondo registro. Sono invece da attribuire a Nicola e Giovanni Pisano i busti ed i timpani che coronano e completano il secondo ordine. La costruzione venne inine terminata dal capomastro Cellino di Nese, che dal 1362 realizzò la copertura e completò il terzo ordine a pianta poligonale. Il Battistero, dedicato a San Giovanni, presenta una complessa articolazione morfologica di forma cilindrica, che si diversiica in ognuno dei tre registri che lo compongono, mostra inoltre nel secondo registro, un ricco apparato decorativo posto in rilievo rispetto alla parete cilindrica retrostante. Il rilievo laser scanner iniziato con una sperimentazione metodologica nel 2002 è stato aggiornato con successive campagne di approfondimento, sia nel 2012 sul paramento esterno del Battistero, sia nel 2013 con una più articolata campagna di rilievo che ha interessato, tutta la piazza, il pergamo di Giovanni Pisano con le loggette esterne nell’abside della Cattedrale, e il Camposanto. Grazie a queste campagne di rilievo, è stato possibile acquisire moltissimi dati sulla morfologia dei monumenti analizzati, informazioni che si sono rilevate interessanti per la conoscenza della fabbrica pisana. La particolare articolazione del Battistero ha richiesto la realizzazione di uno speciico protocollo di acquisizione e metodologico restituivo. La rappresentazione bidimensionale del grande ediicio cilindrico è stata particolarmente complessa e articolata, ha richiesto una preventiva pianiicazione degli elaborati da riprodurre in vera grandezza. Il problema è stato affrontato e superato suddividendo il monumento nei tre registri e negli “elementi formali minimi” che lo compongono. Nel primo ordine gli “elementi formali minimi” sono stati individuati, nelle arcate cieche, nelle semicolonne e nella porzione della supericie cilindrica che sovrasta le arcate.Analogo metodo è stato utilizzato per il secondo registro, mentre per il terzo registro le proiezioni di ogni singolo lato del poligono, non hanno presentato particolari problemi. Tuttavianonèstatosuficientesolosuperareleproblematiche relative alla forma del Battistero, afinché il rilievo avesse una valenza scientiica, è risultato necessario affrontare anche il problema della sua validazione e della sua certiicazione metrica;sia per quanto riguarda il controllo dell’assemblaggio delle nuvole di punti che per quello relativo al controllo della corrispondenza della restituzione bidimensionale. Il risultato di queste esperienze è stato esplicitato con la realizzazione una banca dati, composta da schede che contengono le informazioni morfometriche, i dati colorimetrici e l’analisi del degrado di ognuno dei vari elementi architettonici individuati. L’atto conclusivo di questo processo è stato quello di condividere e rendere fruibile in rete il lavoro, ovvero si è provveduto ad inserire i dati raccolti nel programma SICAR, ilWeb-Gis (sistema informativo territoriale) di catalogazione e gestione dei beni architettonici del MiBACT. Questa, pluriennale esperienza su Piazza dei Miracoli, affrontata con naturale soggezione, ma anche con entusiasticacuriosità,haindirizzatolaricercaversostrade sconosciute, che si sono rivelate molto interessanti e per certi versi stupefacenti, consentendo al gruppo di studio di affrontare un percorso di ricerca sicuramente dificoltoso ma anche molto proicuo e riproducibile su ediici simili. Il volume raccoglie tutto il percorso conoscitivo e tutte le metodologie sviluppate in questi anni di ricerca.Piazza dei Miracoli in Pisa is one of the symbols of Italy’s artistic heritage and genius; it has inspired many travellers since the time of the “Grand Tour”, and continues to capture the attention of thousands of visitors today. The appeal of the great religious complex manages to capture not only the attention of an often distracted general public, but also of teams of scholars testing their knowledge in an analysis of the history, stratiication and morphological complexity which the Pisan masters were so skilled at. Piazza del Duomo in Pisa, better known as Piazza dei Miracoli, owes its epithet to Gabriele D’Annunzio’s vivid inspiration, referring to it in his novel as the “meadow of miracles”. The great square assumed its present appearance relatively recently, but the buildings that compose it date back to the Middle Ages, when the maritime Republic of Pisa was one of the most important powers of the then known world. In 1064, the construction of the new Cathedral on the same site as the ancient Paleochristian Cathedral gave rise to the building works of the great monumental complex. The construction of the Baptistery began in 1152 under the guidance of Diotisalvi, who established the general layout and supervised the works up until 1180, probably up to the completion of the irst architectural order. It is assumed that the work of Diotisalvi also inspired the creation of the loggias of the second order. The busts and gables crowning and completing the second order are however to be attributed to Nicola and Giovanni Pisano.The construction works were inally completed by the master builder Cellino di Nese, who from 1362 built the roof and completed the polygonal layout of the third order. The baptistery, dedicated to St. John, is morphologically articulated in a cylindrical shape, which differs in each of the three orders composing it, it also shows in the second order, a rich decorative work placed in relief in relation to the cylindrical wall behind it. The laser scanner survey, begun in 2002 as a methodological experimentation, was updated with subsequent in-depth campaigns both in 2012 on the external face of the Baptistery, and in 2013 with a more detailed survey campaign of the entire square, the pulpit by Giovanni Pisano with the outer loggias in the apse of the Cathedral, and the Graveyard. Thanks to these survey campaigns, it was possible to acquire a large amount of data on the morphology of the monuments analysed, information which proved of interest for inding out more about Pisan production. The unusual articulation of the Baptistery required the creation of a speciic scanning protocol and reconstruction method. The two-dimensional representation of the large cylindrical building was particularly complex and articulated and required planning ahead of the print outs to be reproduced in life-size. The issue was addressed and overcome by splitting the monument into the three architectural orders and into the “minimum formal elements” composing it. In the irst order the “minimum formal elements” were identiied in the blind arches, half-columns and in the portion of the cylindrical surfaces above the arches. A similar method was used for the second register, while for the third register the projections of each side of the polygon did not present any particular problems. However, overcoming the problems related to the shape of the Baptistery was not the only challenge; for the survey to have a scientiic content the problem of its validation and metric certiication needed to be addressed both as regards the assembly of the point cloud and the correspondence of the resulting two- dimensional reconstruction. The results of these experiments were used to create a database consisting of tables providing the morphometric information, the colorimetric data and the analysis of decay of each of the various architectural elements identiied. The inal part of this process was to share the work and make it available online — namely to insert the data collected in the SICAR,Web-Gis programme (geographic information system) for cataloguing and managing the architectural heritage of MiBACT. These years of experience in the Piazza dei Miracoli, initially a daunting task but also faced with enthusiastic curiosity have directed research along unfamiliar paths which have proved of extreme interest and surprising in many aspects, enabling the research group to adopt a deinitely challenging but also very rewarding approach which could be repeated for similar buildings. This book describes the entire learning experience and the methods developed over the years of research.
2016
978-88-7970-788-6
Pancani, Giovanni
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