Nonostante la comunità dei Rom e dei Sinti rappresenti, in Italia, una minoranza linguistica e culturale storica la legislazione non le riconosce tale status. La situazione, già difficoltosa per la comunità storica, presenta aspetti particolarmente problematici per quella immigrata, tuttora priva della cittadinanza e spesso relegata ad abitare nei cosiddetti “campi nomadi”. In un tale quadro globale troviamo diverse sfumature contestuali riferibili a ogni singolo gruppo, alla zona d’insediamento e all’interazione con il territorio che non possono essere trascurate qualora si voglia affrontare il tema della identità, o delle identità, dei Rom. Nel testo si è scelto di focalizzare l’attenzione su alcuni collettivi dei Rom oriundi del Kosovo e della Macedonia, attualmente residenti in Italia. I tratti linguistico-culturali, cioè identitari, vengono presentati, descritti, studiati, nonché messi a confronto con quelli di altri gruppi Rom, Sinti e non solo. Nonostante condizioni di vita sovente precarie, le comunità Rom immigrate in Italia cercano di mantenere e custodire le proprie peculiarità linguistiche e culturali, magari riadattandole alle nuove circostanze, che si trovano, inevitabilmente, a rischio di assimilazione e perdita. In Italia, i Rom immigrati sono altresì i protagonisti di un associazionismo di taglio sociopolitico e culturale tramite il quale s’impegnano, parallelamente alla ricerca di risposte ai problemi quotidianamente incombenti, ad escogitare delle soluzioni finalizzate alla presentazione e al mantenimento della loro lingua e cultura. I Rom kosovari e macedoni rivendicano, in tal senso, quattro campi identitari: quello dei mestieri tradizionali, tra cui appare distintamente la loro predilezione per la musica e la danza; il campo di tradizioni e di riti, ovvero quello religioso e rituale; l’identità del gruppo d’appartenenza, al cui interno si afferma fortemente il valore della famiglia; e l’attaccamento alla lingua che, d’altronde, si configura quale l’ultimo certo rivelatore delle loro radici indiane.
Vaćaré romané? Diversità a confronto: percorsi delle identità Rom / Lapov, Zoran. - STAMPA. - (2004).
Vaćaré romané? Diversità a confronto: percorsi delle identità Rom
LAPOV, ZORAN
2004
Abstract
Nonostante la comunità dei Rom e dei Sinti rappresenti, in Italia, una minoranza linguistica e culturale storica la legislazione non le riconosce tale status. La situazione, già difficoltosa per la comunità storica, presenta aspetti particolarmente problematici per quella immigrata, tuttora priva della cittadinanza e spesso relegata ad abitare nei cosiddetti “campi nomadi”. In un tale quadro globale troviamo diverse sfumature contestuali riferibili a ogni singolo gruppo, alla zona d’insediamento e all’interazione con il territorio che non possono essere trascurate qualora si voglia affrontare il tema della identità, o delle identità, dei Rom. Nel testo si è scelto di focalizzare l’attenzione su alcuni collettivi dei Rom oriundi del Kosovo e della Macedonia, attualmente residenti in Italia. I tratti linguistico-culturali, cioè identitari, vengono presentati, descritti, studiati, nonché messi a confronto con quelli di altri gruppi Rom, Sinti e non solo. Nonostante condizioni di vita sovente precarie, le comunità Rom immigrate in Italia cercano di mantenere e custodire le proprie peculiarità linguistiche e culturali, magari riadattandole alle nuove circostanze, che si trovano, inevitabilmente, a rischio di assimilazione e perdita. In Italia, i Rom immigrati sono altresì i protagonisti di un associazionismo di taglio sociopolitico e culturale tramite il quale s’impegnano, parallelamente alla ricerca di risposte ai problemi quotidianamente incombenti, ad escogitare delle soluzioni finalizzate alla presentazione e al mantenimento della loro lingua e cultura. I Rom kosovari e macedoni rivendicano, in tal senso, quattro campi identitari: quello dei mestieri tradizionali, tra cui appare distintamente la loro predilezione per la musica e la danza; il campo di tradizioni e di riti, ovvero quello religioso e rituale; l’identità del gruppo d’appartenenza, al cui interno si afferma fortemente il valore della famiglia; e l’attaccamento alla lingua che, d’altronde, si configura quale l’ultimo certo rivelatore delle loro radici indiane.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.