Sull’oggetto giuridico della tutela penale dell’embrione

La riflessione sulla tutela penale dell’embrione impone di confrontarsi sia con la natura del bene giuridico, sia con le sue innate caratteristiche; la ricerca dottrinale, vastissima sul punto, offre molti spunti, con almeno tre certezze: il diritto non può tutelare la mera morale; il diritto penale è espressione mediata di un assetto valoriale; l’ordinamento penale non può porsi come obiettivo della sanzione il perfezionamento morale del cittadino adulto. In questa prospettiva, viene qui delineata la possibilità di concepire un bene giuridico sovraindividuale che sfugga alle tradizionali costanti “patologiche” (spiritualizzazione, metodologismo ed eterointegrazione), prendendo le mosse da una interpretazione sistematica delle norme incriminatrici attualmente poste a tutela degli esseri viventi non umani e degli esseri umani non viventi; allo scopo, soprattutto, di salvare la funzione tendenzialmente rieducativa della piena dalla deriva “moralizzatrice”.