Negli ultimi venti anni lo studio degli alternative food network (AFN) ha attirato una crescente attenzione tanto che alcuni studiosi sostengono (Goodman, 2003; Sonnino e Marsden, 2006; Tregear, 2011) che oggi sia opportuno riflettere criticamente sia sui risultati fin qui raggiunti che sulle sfide per la ricerca futura. Gli AFN sono spesso descritti come forme di fornitura alimentare in contrasto - quindi l'aggettivo «alternative» - ai sistemi di produzione e distribuzione alimentare convenzionali (Dansero e Puttilli, 2014). Questi ultimi sono caratterizzati da forti economie di scala, metodi di produzione e trasformazione alimentare industrializzati e grande distribuzione, mentre i primi possono contare su reti alimentari corte e localizzate, come i mercati contadini, la vendita diretta in azienda, i gruppi informali di consumatori, gli orti comunitari, i vegetable box scheme, ecc. Ne consegue che un primo carattere problematico nella ricerca sugli AFN è la tendenza a classificare i sistemi agro-alimentari in due tipi antagonisti, vale a dire «alternativo» e «convenzionale». Alcuni casi di studio (Murdoch e Miele, 1999; Straete e Marsden, 2006; Jarosz, 2008) dimostrano come i confini tra i due sistemi agro-alimentari non siano così netti e che quindi «in the context of the evolutionary dynamics of alternative food network, the conventional dichotomy between standardized and localized food does not thoroughly reflect the present reality of the food sector» (Sonnino e Marsden, 2006, p. 184). Nell’ambito di un sistema agro-alimentare regionale gli AFN non operano in isolamento e quindi è necessario andare oltre tale dicotomia e valutare l'evoluzione di entrambe le reti nello stesso contesto. Inoltre, sia gli AFN che le reti convenzionali hanno entrambi un ruolo di spicco nella transizione verso la sostenibilità del settore agricolo ed alimentare. In isolamento, nessuno di questi due sistemi agroalimentari sarà in grado di trasformare in modo sostenibile i nostri sistemi agro-alimentari perché, se da un lato i sistemi alimentari convenzionali hanno la tendenza a reagire alle pressioni dei mercati diminuendo gli standard di qualità dei loro prodotti, dall’altro gli AFN tendono a rimanere bloccati nella loro alta qualità e quindi, in nicchie di mercato con scarsa capacità di penetrazione (Sonnino e Marsden, 2006; Hockerts e Wüstenhagen, 2010). In questo lavoro si propone una metodologia che vada oltre la dicotomia tra convenzionale e alternativo e si sostiene che la trasformazione sostenibile dell'agricoltura non si realizza univocamente nelle reti alimentari alternative o tradizionali, quanto piuttosto con la loro interazione e co-evoluzione (Hockerts e Wüstenhagen, 2010). La sfida posta dalla co-evoluzione tra i due sistemi alimentari va al di là di una più intensa integrazione degli studi e richiede una forte comprensione dello spazio competitivo in cui entrambi si confrontano. Ciò ci consente di scoprire l'emergere di (reti di) agricoltori e la loro capacità di creare nuove strutture spaziali in grado di competere con i sistemi produttivistici più standardizzati. In questo senso ci proponiamo di studiare il sistema agroalimentare come uno spazio rurale competitivo in cui sistema alimentare convenzionale e alternativo convivono, anche se possono manifestarsi diversamente in termini di qualità, radicamento territoriale e reti commerciali. Una seconda caratteristica problematica della ricerca sugli AFN è una prospettiva teorica poco chiara e una grande attenzione per gli studi di caso. Il passaggio da un sistema alimentare de-localizzato ad uno ri-localizzato non è un processo lineare, in quanto comporta sperimentazione, processi di apprendimento, nuovi spazi, nuove capacità, nuove politiche, regolazione e riconfigurazioni. Inoltre, la dimensione geografica della transizione cambia lo sfondo di ogni processo e il passaggio può manifestarsi in modo diverso al livello regionale (Coenen e Truffer, 2012). Al fine di rivelare le dinamiche e i meccanismi che spingono verso una ri-localizzazione dei sistemi alimentari, questo lavoro suggerisce di impostare la ricerca sul quadro analitico offerto dalla evolutionary economic geography (EEG) (Boschma e Martin 2010). Al fine di eliminare la dicotomia tra convenzionale e alternativo l’analisi empirica sarà applicata a tutte le imprese agricole del territorio italiano così come emergono dall’ultimo Censimento dell’Agricoltura (2010). Questo lavoro è stato possibile grazie all’accesso ai micro-dati del Censimento dell’Agricoltura (2010). In particolare conosciamo quali aziende agricole vendono i loro prodotti in modo indipendente sia all’interno della propria struttura (vendita diretta) che all’esterno (GAS, farmers’ market, centri vendita aziendale, etc.). In altre parole siamo in grado di individuare l’intero insieme delle aziende che si muovono negli AFN , quali caratteristiche hanno, dove sono localizzate e quindi incrociare altri dati al fine di rispondere alle seguenti domande: quali caratteristiche del territorio favoriscono lo sviluppo degli AFN? La vicinanza con le aree urbane è un incentivo ad intraprendere processi di innovazione? Le caratteristiche della domanda locale possono incidere sui processi evolutivi? Questo articolo è strutturato come segue: il secondo paragrafo introduce il quadro teorico e le ipotesi da testare con il modello empirico; il terzo presenta la metodologia statistica utilizzata; il quarto introduce i dati e la statistica descrittiva; nel paragrafo cinque si riportiamo i risultati dell’analisi statistica spaziale ed infine nel paragrafo sei si presentano alcune conclusioni e spunti per la ricerca e le politiche future.

ALTERNATIVE FOOD NETWORKS E CITTÀ IN ITALIA: UN’ANALISI SPAZIALE A PARTIRE DAI DATI DI CENSIMENTO / Randelli, Filippo; Rocchi, Benedetto; Stefania, Giampaolo. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA. - ISSN 1121-7820. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 165-176.

ALTERNATIVE FOOD NETWORKS E CITTÀ IN ITALIA: UN’ANALISI SPAZIALE A PARTIRE DAI DATI DI CENSIMENTO

RANDELLI, FILIPPO;ROCCHI, BENEDETTO;
2017

Abstract

Negli ultimi venti anni lo studio degli alternative food network (AFN) ha attirato una crescente attenzione tanto che alcuni studiosi sostengono (Goodman, 2003; Sonnino e Marsden, 2006; Tregear, 2011) che oggi sia opportuno riflettere criticamente sia sui risultati fin qui raggiunti che sulle sfide per la ricerca futura. Gli AFN sono spesso descritti come forme di fornitura alimentare in contrasto - quindi l'aggettivo «alternative» - ai sistemi di produzione e distribuzione alimentare convenzionali (Dansero e Puttilli, 2014). Questi ultimi sono caratterizzati da forti economie di scala, metodi di produzione e trasformazione alimentare industrializzati e grande distribuzione, mentre i primi possono contare su reti alimentari corte e localizzate, come i mercati contadini, la vendita diretta in azienda, i gruppi informali di consumatori, gli orti comunitari, i vegetable box scheme, ecc. Ne consegue che un primo carattere problematico nella ricerca sugli AFN è la tendenza a classificare i sistemi agro-alimentari in due tipi antagonisti, vale a dire «alternativo» e «convenzionale». Alcuni casi di studio (Murdoch e Miele, 1999; Straete e Marsden, 2006; Jarosz, 2008) dimostrano come i confini tra i due sistemi agro-alimentari non siano così netti e che quindi «in the context of the evolutionary dynamics of alternative food network, the conventional dichotomy between standardized and localized food does not thoroughly reflect the present reality of the food sector» (Sonnino e Marsden, 2006, p. 184). Nell’ambito di un sistema agro-alimentare regionale gli AFN non operano in isolamento e quindi è necessario andare oltre tale dicotomia e valutare l'evoluzione di entrambe le reti nello stesso contesto. Inoltre, sia gli AFN che le reti convenzionali hanno entrambi un ruolo di spicco nella transizione verso la sostenibilità del settore agricolo ed alimentare. In isolamento, nessuno di questi due sistemi agroalimentari sarà in grado di trasformare in modo sostenibile i nostri sistemi agro-alimentari perché, se da un lato i sistemi alimentari convenzionali hanno la tendenza a reagire alle pressioni dei mercati diminuendo gli standard di qualità dei loro prodotti, dall’altro gli AFN tendono a rimanere bloccati nella loro alta qualità e quindi, in nicchie di mercato con scarsa capacità di penetrazione (Sonnino e Marsden, 2006; Hockerts e Wüstenhagen, 2010). In questo lavoro si propone una metodologia che vada oltre la dicotomia tra convenzionale e alternativo e si sostiene che la trasformazione sostenibile dell'agricoltura non si realizza univocamente nelle reti alimentari alternative o tradizionali, quanto piuttosto con la loro interazione e co-evoluzione (Hockerts e Wüstenhagen, 2010). La sfida posta dalla co-evoluzione tra i due sistemi alimentari va al di là di una più intensa integrazione degli studi e richiede una forte comprensione dello spazio competitivo in cui entrambi si confrontano. Ciò ci consente di scoprire l'emergere di (reti di) agricoltori e la loro capacità di creare nuove strutture spaziali in grado di competere con i sistemi produttivistici più standardizzati. In questo senso ci proponiamo di studiare il sistema agroalimentare come uno spazio rurale competitivo in cui sistema alimentare convenzionale e alternativo convivono, anche se possono manifestarsi diversamente in termini di qualità, radicamento territoriale e reti commerciali. Una seconda caratteristica problematica della ricerca sugli AFN è una prospettiva teorica poco chiara e una grande attenzione per gli studi di caso. Il passaggio da un sistema alimentare de-localizzato ad uno ri-localizzato non è un processo lineare, in quanto comporta sperimentazione, processi di apprendimento, nuovi spazi, nuove capacità, nuove politiche, regolazione e riconfigurazioni. Inoltre, la dimensione geografica della transizione cambia lo sfondo di ogni processo e il passaggio può manifestarsi in modo diverso al livello regionale (Coenen e Truffer, 2012). Al fine di rivelare le dinamiche e i meccanismi che spingono verso una ri-localizzazione dei sistemi alimentari, questo lavoro suggerisce di impostare la ricerca sul quadro analitico offerto dalla evolutionary economic geography (EEG) (Boschma e Martin 2010). Al fine di eliminare la dicotomia tra convenzionale e alternativo l’analisi empirica sarà applicata a tutte le imprese agricole del territorio italiano così come emergono dall’ultimo Censimento dell’Agricoltura (2010). Questo lavoro è stato possibile grazie all’accesso ai micro-dati del Censimento dell’Agricoltura (2010). In particolare conosciamo quali aziende agricole vendono i loro prodotti in modo indipendente sia all’interno della propria struttura (vendita diretta) che all’esterno (GAS, farmers’ market, centri vendita aziendale, etc.). In altre parole siamo in grado di individuare l’intero insieme delle aziende che si muovono negli AFN , quali caratteristiche hanno, dove sono localizzate e quindi incrociare altri dati al fine di rispondere alle seguenti domande: quali caratteristiche del territorio favoriscono lo sviluppo degli AFN? La vicinanza con le aree urbane è un incentivo ad intraprendere processi di innovazione? Le caratteristiche della domanda locale possono incidere sui processi evolutivi? Questo articolo è strutturato come segue: il secondo paragrafo introduce il quadro teorico e le ipotesi da testare con il modello empirico; il terzo presenta la metodologia statistica utilizzata; il quarto introduce i dati e la statistica descrittiva; nel paragrafo cinque si riportiamo i risultati dell’analisi statistica spaziale ed infine nel paragrafo sei si presentano alcune conclusioni e spunti per la ricerca e le politiche future.
2017
165
176
Randelli, Filippo; Rocchi, Benedetto; Stefania, Giampaolo
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Alternative_FUP.pdf

accesso aperto

Tipologia: Pdf editoriale (Version of record)
Licenza: Open Access
Dimensione 8.01 MB
Formato Adobe PDF
8.01 MB Adobe PDF

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1088391
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact