La costruzione come prodotto industriale, nella maggior parte dei casi non instaura alcuna relazione con il territorio (se non quella di tipo speculativo) considerato come semplice piano di posa. L’organismo architettonico, nella tipologia del capannone industriale, come un oggetto (come una macchina) si appoggia al suolo senza radicarsi generando l’omologazione e l’alterazione del paesaggio (italiano), compromesso in maniera irreversibile. In controtendenza rispetto al processo delineato Luigi Figini e Gino Pollini nel progetto della Chiesa della Madonna dei Poveri a Milano (1954), così come Giorgio Rajneri in quello della scuola materna di Collegno (1977) tentano di inserirsi nel sistema produttivo volgendone gli elementi a un fine compatibile. Gli architetti dichiarano la responsabilità del progetto nei confronti del paesaggio e della tradizione architettonica, nell’ambito complessivo di formazione delle periferie italiane, ribaltando, con una progettazione competente, gli esiti distruttivi dell’edilizia industriale a basso costo.The construction as an industrial product, in most cases does not establish any relationship with the territory (except that of a speculative type) considered as a simple laying surface. The architectural organism, in the type of industrial warehouse, as an object rests on the ground without taking root, generating the homologation and alteration of the Italian landscape, irreversibly compromised. In contrast to the process outlined, Luigi Figini and Gino Pollini in the project for the Church of the Madonna dei Poveri in Milan (1954), as well as Giorgio Rajneri in that of the nursery school in Collegno (1977) try to fit into the production system by turning its elements to an end compatible. The architects declare the responsibility of the design project towards the landscape and the architectural tradition, in the overall context of the formation of the Italian suburbs, overturning, with competent planning, the destructive results of industrial buildings.

La chiesa della Madonna dei Poveri a Milano di Figini e Pollini e l'asilo a Collegno di Giorgio Rajneri: monumenti prefabbricati / gabriele bartocci. - In: FIRENZE ARCHITETTURA. - ISSN 1826-0772. - STAMPA. - 1.2015:(2015), pp. 106-113.

La chiesa della Madonna dei Poveri a Milano di Figini e Pollini e l'asilo a Collegno di Giorgio Rajneri: monumenti prefabbricati

BARTOCCI, GABRIELE
2015

Abstract

La costruzione come prodotto industriale, nella maggior parte dei casi non instaura alcuna relazione con il territorio (se non quella di tipo speculativo) considerato come semplice piano di posa. L’organismo architettonico, nella tipologia del capannone industriale, come un oggetto (come una macchina) si appoggia al suolo senza radicarsi generando l’omologazione e l’alterazione del paesaggio (italiano), compromesso in maniera irreversibile. In controtendenza rispetto al processo delineato Luigi Figini e Gino Pollini nel progetto della Chiesa della Madonna dei Poveri a Milano (1954), così come Giorgio Rajneri in quello della scuola materna di Collegno (1977) tentano di inserirsi nel sistema produttivo volgendone gli elementi a un fine compatibile. Gli architetti dichiarano la responsabilità del progetto nei confronti del paesaggio e della tradizione architettonica, nell’ambito complessivo di formazione delle periferie italiane, ribaltando, con una progettazione competente, gli esiti distruttivi dell’edilizia industriale a basso costo.The construction as an industrial product, in most cases does not establish any relationship with the territory (except that of a speculative type) considered as a simple laying surface. The architectural organism, in the type of industrial warehouse, as an object rests on the ground without taking root, generating the homologation and alteration of the Italian landscape, irreversibly compromised. In contrast to the process outlined, Luigi Figini and Gino Pollini in the project for the Church of the Madonna dei Poveri in Milan (1954), as well as Giorgio Rajneri in that of the nursery school in Collegno (1977) try to fit into the production system by turning its elements to an end compatible. The architects declare the responsibility of the design project towards the landscape and the architectural tradition, in the overall context of the formation of the Italian suburbs, overturning, with competent planning, the destructive results of industrial buildings.
2015
1.2015
106
113
gabriele bartocci
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