L’area di ricerca e realizzazione dell’illuminotecnica si è talmente allargata, interagendo con quella di altre scienze e discipline, che è in continua espansione ed evoluzione. È un segno di successo, ma anche di complessità acquisita. Affrontare un progetto illuminotecnico in soli termini modellistici e pragmatici, può portare ad una soluzione, sicuramente rispondente ai limiti di normativa, financo alla riduzione dei consumi energetici, ma che pone la questione del concetto devastante di “schema”, di schematizzazione e di riduzione del progetto al controllo della sola quantità e non qualità della luce; quest’ultima incipit di benessere visivo, efficacia, salute e successo. Il problema dello schematismo, della praticità minimalista e funzionalista, lo ritroviamo in molte realizzazioni perché sofferenti della mancanza di un approccio metodologico fisico consistente e di un retroterra storico-culturale. Il progetto di luce e con la luce, dovrebbe rimettere in scena un personaggio contestuale particolare: il senso comune. Ciò richiede immaginazione e rappresentazioni mentali: “rappresentare storie”, eventi della nostra cultura illuminanti ed illuminati che sono proprio quelle storie di luce sorprendenti in cui le persone si comportano secondo il senso comune, avendo recuperato la memoria storica del loro vissuto attraverso la luce. A partire dal concetto di luce per il senso comune, abbiamo indagato e misurato come, e se, la luce esistente all’interno di un edificio storico destinato a biblioteca, possa garantire salvaguardia e tutela preventiva delle opere librarie, tutela della salute e corrette condizioni illuminotecniche, qualità di visione e percezione ma anche recupero della memoria storica. Il tema è complesso e ha richiesto un approccio metodologico multidisciplinare integrato: la campagna di misure fotometriche e radiometriche è stata accompagnata da prove di lettura tramite l’utilizzo di test optometrici quali il R-Ex Test ed il Radner Test. Il caso di studio è la sala di consultazione e lettura di libri rari della Biblioteca Marucelliana di Firenze. Questa ricerca operativa si propone come progetto pilota per ambienti simili, ambienti di lettura posti all’interno di edifici storici che fanno parte del nostro Cultural Heritage, dove libro, arte, cultura e Storia, vanno salvaguardati e tutelati insieme alla tutela della salute, della visione e percezione delle persone/operatori. I risultati delle simulazioni del clima luminoso presente forniscono le necessarie basi per future proposte che potranno portare alla realizzazione del progetto illuminotecnico pilota come linea guida per tutti gli ambienti di analogo pregio e finalità. Questo nostro lavoro segna la nota “fine dei grandi racconti” e l’attuale necessità di procedere per “parabole”, che servono anche per spiegare e comunicare la complessità di progetti di luce di qualità, di di valore storico-filologico e di senso comune.

Ergonomia della visione, percezione, salvaguardia e salute in una biblioteca. La sala di consultazione Libri Rari della Biblioteca Marucelliana di Firenze / Balocco, Carla; Baldanzi, Elisabetta; Farini, Alessandro; Tesi, Novella; Iacopi, Lorenza. - In: LUCE. - ISSN 1828-0560. - STAMPA. - 321:(2017), pp. 99-104.

Ergonomia della visione, percezione, salvaguardia e salute in una biblioteca. La sala di consultazione Libri Rari della Biblioteca Marucelliana di Firenze

BALOCCO, CARLA
;
2017

Abstract

L’area di ricerca e realizzazione dell’illuminotecnica si è talmente allargata, interagendo con quella di altre scienze e discipline, che è in continua espansione ed evoluzione. È un segno di successo, ma anche di complessità acquisita. Affrontare un progetto illuminotecnico in soli termini modellistici e pragmatici, può portare ad una soluzione, sicuramente rispondente ai limiti di normativa, financo alla riduzione dei consumi energetici, ma che pone la questione del concetto devastante di “schema”, di schematizzazione e di riduzione del progetto al controllo della sola quantità e non qualità della luce; quest’ultima incipit di benessere visivo, efficacia, salute e successo. Il problema dello schematismo, della praticità minimalista e funzionalista, lo ritroviamo in molte realizzazioni perché sofferenti della mancanza di un approccio metodologico fisico consistente e di un retroterra storico-culturale. Il progetto di luce e con la luce, dovrebbe rimettere in scena un personaggio contestuale particolare: il senso comune. Ciò richiede immaginazione e rappresentazioni mentali: “rappresentare storie”, eventi della nostra cultura illuminanti ed illuminati che sono proprio quelle storie di luce sorprendenti in cui le persone si comportano secondo il senso comune, avendo recuperato la memoria storica del loro vissuto attraverso la luce. A partire dal concetto di luce per il senso comune, abbiamo indagato e misurato come, e se, la luce esistente all’interno di un edificio storico destinato a biblioteca, possa garantire salvaguardia e tutela preventiva delle opere librarie, tutela della salute e corrette condizioni illuminotecniche, qualità di visione e percezione ma anche recupero della memoria storica. Il tema è complesso e ha richiesto un approccio metodologico multidisciplinare integrato: la campagna di misure fotometriche e radiometriche è stata accompagnata da prove di lettura tramite l’utilizzo di test optometrici quali il R-Ex Test ed il Radner Test. Il caso di studio è la sala di consultazione e lettura di libri rari della Biblioteca Marucelliana di Firenze. Questa ricerca operativa si propone come progetto pilota per ambienti simili, ambienti di lettura posti all’interno di edifici storici che fanno parte del nostro Cultural Heritage, dove libro, arte, cultura e Storia, vanno salvaguardati e tutelati insieme alla tutela della salute, della visione e percezione delle persone/operatori. I risultati delle simulazioni del clima luminoso presente forniscono le necessarie basi per future proposte che potranno portare alla realizzazione del progetto illuminotecnico pilota come linea guida per tutti gli ambienti di analogo pregio e finalità. Questo nostro lavoro segna la nota “fine dei grandi racconti” e l’attuale necessità di procedere per “parabole”, che servono anche per spiegare e comunicare la complessità di progetti di luce di qualità, di di valore storico-filologico e di senso comune.
2017
321
99
104
Balocco, Carla; Baldanzi, Elisabetta; Farini, Alessandro; Tesi, Novella; Iacopi, Lorenza
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