«Fervore aguto», «buon volere» e «giusto amor». Lettura di «Purgatorio» XVIII

Lectura del canto XVIII del Purgatorio

Il contributo propone la “lectura” del canto XVIII del “Purgatorio”. Nella prima parte della “lectura” si mette in luce la centralità del canto all’interno della riflessione che Dante conduce sulla natura dell’amore e sul rapporto tra amore e libertà dell’arbitrio; nella seconda parte si considerano i vv. dedicati alle anime accidiose, considerati alla luce sia dell’esegesi fornita dai primi commentatori del poema, sia delle fonti classiche e bibliche che questi versi presuppongono. In particolare per i vv. dedicati all’abate di San Zeno, vissuto al tempo di Federico Barbarossa, l’individuazione di una lapide (di cui si pubblica il testo) presente sul muro esterno della cattedrale di Verona consente di far luce sull’interpretazione che Dante intese dare della figura di questo abate.