Ben lontani dall’idea di conformarsi ad una ulteriore Città Ideale, ad un’ulteriore proposta di Utopia traslata dalla sociologia all’architettura, si è cercato di verificare l’adeguatezza empirica di alcune soluzioni, interpretate, frammentate, deformate e assemblate in un disegno di città ulteriore. Il fallimento operativo delle promesse del 19° e 20° secolo sono attorno a noi, davanti ai nostri occhi. La questione della costruzione della città è chiaramente una partita senza termine e senza vincitori, dove l’unica cosa davvero certa è che giocandola si debba essere in grado di imparare, senza preclusioni ideologiche e dogmi, dai propri errori. Lungo i due anni di corso è stato affrontato ogni tema riguardante i nessi propri della costruzione della città in un percorso mistilineo, indotto dalle contingenze a confrontarsi con possibilità diverse, per analogia, sintesi, critica, frammentazione, distorsione fino a realizzare un coagulo urbano, dove le relazioni sono misurate dalle architetture stesse che al contempo definiscono i luoghi di cui in sostanza la città è costituita, ragionando sulle possibilità configurazionali di relazione di cui i progetti sono stati solo il risultato ultimo. Avremmo potuto chiamare questa città in qualsiasi modo, ma Libera, forse, racchiude in sé il significato vero di una ricerca finalizzata alla liberazione della città dalle catene dell’oppressione ideologica sistemica a cui è soggiogata.
Immagine / Barontini, Luca. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 39-62.
Immagine
Luca Barontini
2017
Abstract
Ben lontani dall’idea di conformarsi ad una ulteriore Città Ideale, ad un’ulteriore proposta di Utopia traslata dalla sociologia all’architettura, si è cercato di verificare l’adeguatezza empirica di alcune soluzioni, interpretate, frammentate, deformate e assemblate in un disegno di città ulteriore. Il fallimento operativo delle promesse del 19° e 20° secolo sono attorno a noi, davanti ai nostri occhi. La questione della costruzione della città è chiaramente una partita senza termine e senza vincitori, dove l’unica cosa davvero certa è che giocandola si debba essere in grado di imparare, senza preclusioni ideologiche e dogmi, dai propri errori. Lungo i due anni di corso è stato affrontato ogni tema riguardante i nessi propri della costruzione della città in un percorso mistilineo, indotto dalle contingenze a confrontarsi con possibilità diverse, per analogia, sintesi, critica, frammentazione, distorsione fino a realizzare un coagulo urbano, dove le relazioni sono misurate dalle architetture stesse che al contempo definiscono i luoghi di cui in sostanza la città è costituita, ragionando sulle possibilità configurazionali di relazione di cui i progetti sono stati solo il risultato ultimo. Avremmo potuto chiamare questa città in qualsiasi modo, ma Libera, forse, racchiude in sé il significato vero di una ricerca finalizzata alla liberazione della città dalle catene dell’oppressione ideologica sistemica a cui è soggiogata.File | Dimensione | Formato | |
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