Lo studio monografico è dedicato all’istituto dell’espropriazione per pubblica utilità, di cui ricostruisce i percorsi dogmatici e teorico-generali nel contesto, più generale, dell’inquadramento storico-sistematico, muovendo dalla necessità di comprendere il significato della effettiva evoluzione del diritto amministrativo di quel periodo per l’esame di alcuni problemi attuali. Il lavoro è strutturato attorno al dialogo tra giurisprudenza e dottrina sulla ricostruzione dogmatica dell’istituto espropriativo. Alla base del lavoro vi è l’idea che per cui l’evoluzione del pensiero scientifico nel campo del diritto amministrativo e la ricostruzione degli strumenti disciplinari ordinanti debba esser misurata in forza della evoluzione non soltanto dei principi e delle idee, ma della concreta configurazione e ricostruzione degli istituti giuridici che costituiscono il contenuto di quella disciplina. E l’istituto dell’espropriazione per p.u. finisce per essere un punto di osservazione particolare in quanto consente di analizzare i differenti passaggi verso la «specialità disciplinare, attraverso la ricostruzione dei mutamenti che coinvolgono la costruzione della relazione tra la libertà del soggetto privato e l’autorità del potere pubblico. Attraverso l’analisi dell’evoluzione della natura giuridica dell’espropriazione per p.u. e la ricostruzione dei diversi modelli teorico-dogmatici del diritto amministrativo affermatisi tra l’Unità d’Italia e la fine dello Stato liberale – soffermandosi in particolare sia sulle sistematiche proposte dalla c.d. prima scienza del diritto amministrativo italiano (attraverso l’analisi dell’opera di G. Manna, G. De Gioannis Gianquinto e F. Persico) che sui modelli della pubblicizzazione liberale (con l’analisi, in particolare, delle opere di G. Mantellini, L. Meucci, V.E. Orlando, Santi Romano, O. Ranelletti e F. Cammeo) – il volume intende contribuisce a far luce, non soltanto sulla struttura interna della materia, ma ancor prima sui suoi rapporti con le altre discipline giuridiche, sull’origine e sulla possibile ricomposizione della frattura tra la specialità disciplinare del diritto amministrativo e le soluzioni offerte dal diritto comune. Per questo aspetto il lavoro analizza una fase cruciale della storia dogmatica del diritto amministrativo, quella coincide con il momento della perdita della spiegazione della relazione tra soggetto privato e amministrazione pubblica attraverso gli strumenti giuridici costruiti ed elaborati dal diritto comune, con la rottura dell’unità delle situazioni giuridiche soggettive e della giurisdizione e, più in generale, con l’affermazione della impossibilità di configurare un rapporto giuridico in senso proprio tra quei medesimi soggetti. Per questo aspetto il lavoro ricostruisce la «storia interna», come ricostruzione delle sistemazioni scientifiche a partire dalle domande su quali fossero gli strumenti ordinanti affermati e le loro diverse configurazioni; su quali fossero le loro interazioni nella produzione delle novità e nella rappresentazione degli istituti giuridici. Il volume non intende né focalizzarsi sulle persone, né sulle scuole, ma sulle problematiche e i concetti giuridici che attraversano orientamenti e tendenze diverse. L’attenzione posta al piano della «storia interna» non significa, evidentemente, non ignora, nella selezione dei problemi, l’esistenza di una «storia esterna», quella che considera le relazioni tra quella comunità scientifica e la cultura in senso più ampio, ma per questo aspetto l’idea svolta el volume è quella per cui alcuni dei più rilevanti problemi posti dalla storia esterna finiscano per essere necessariamente riformulati nei termini della assunzione di una certa metodologia e che quindi la definizione della storia interna sia – nel quadro della ricerca sulla definizione della disciplina a partire dalla qualificazione concettuale dell’espropriazione per p.u. – primaria e prioritaria.

"Il punto logico di partenza". Modelli contrattuali, modelli autoritativi e identità disciplinare nella dogmatica dell'espropriazione per pubblica utilità / w. gasparri. - STAMPA. - (2004), pp. 1-923.

"Il punto logico di partenza". Modelli contrattuali, modelli autoritativi e identità disciplinare nella dogmatica dell'espropriazione per pubblica utilità

GASPARRI, WLADIMIRO
2004

Abstract

Lo studio monografico è dedicato all’istituto dell’espropriazione per pubblica utilità, di cui ricostruisce i percorsi dogmatici e teorico-generali nel contesto, più generale, dell’inquadramento storico-sistematico, muovendo dalla necessità di comprendere il significato della effettiva evoluzione del diritto amministrativo di quel periodo per l’esame di alcuni problemi attuali. Il lavoro è strutturato attorno al dialogo tra giurisprudenza e dottrina sulla ricostruzione dogmatica dell’istituto espropriativo. Alla base del lavoro vi è l’idea che per cui l’evoluzione del pensiero scientifico nel campo del diritto amministrativo e la ricostruzione degli strumenti disciplinari ordinanti debba esser misurata in forza della evoluzione non soltanto dei principi e delle idee, ma della concreta configurazione e ricostruzione degli istituti giuridici che costituiscono il contenuto di quella disciplina. E l’istituto dell’espropriazione per p.u. finisce per essere un punto di osservazione particolare in quanto consente di analizzare i differenti passaggi verso la «specialità disciplinare, attraverso la ricostruzione dei mutamenti che coinvolgono la costruzione della relazione tra la libertà del soggetto privato e l’autorità del potere pubblico. Attraverso l’analisi dell’evoluzione della natura giuridica dell’espropriazione per p.u. e la ricostruzione dei diversi modelli teorico-dogmatici del diritto amministrativo affermatisi tra l’Unità d’Italia e la fine dello Stato liberale – soffermandosi in particolare sia sulle sistematiche proposte dalla c.d. prima scienza del diritto amministrativo italiano (attraverso l’analisi dell’opera di G. Manna, G. De Gioannis Gianquinto e F. Persico) che sui modelli della pubblicizzazione liberale (con l’analisi, in particolare, delle opere di G. Mantellini, L. Meucci, V.E. Orlando, Santi Romano, O. Ranelletti e F. Cammeo) – il volume intende contribuisce a far luce, non soltanto sulla struttura interna della materia, ma ancor prima sui suoi rapporti con le altre discipline giuridiche, sull’origine e sulla possibile ricomposizione della frattura tra la specialità disciplinare del diritto amministrativo e le soluzioni offerte dal diritto comune. Per questo aspetto il lavoro analizza una fase cruciale della storia dogmatica del diritto amministrativo, quella coincide con il momento della perdita della spiegazione della relazione tra soggetto privato e amministrazione pubblica attraverso gli strumenti giuridici costruiti ed elaborati dal diritto comune, con la rottura dell’unità delle situazioni giuridiche soggettive e della giurisdizione e, più in generale, con l’affermazione della impossibilità di configurare un rapporto giuridico in senso proprio tra quei medesimi soggetti. Per questo aspetto il lavoro ricostruisce la «storia interna», come ricostruzione delle sistemazioni scientifiche a partire dalle domande su quali fossero gli strumenti ordinanti affermati e le loro diverse configurazioni; su quali fossero le loro interazioni nella produzione delle novità e nella rappresentazione degli istituti giuridici. Il volume non intende né focalizzarsi sulle persone, né sulle scuole, ma sulle problematiche e i concetti giuridici che attraversano orientamenti e tendenze diverse. L’attenzione posta al piano della «storia interna» non significa, evidentemente, non ignora, nella selezione dei problemi, l’esistenza di una «storia esterna», quella che considera le relazioni tra quella comunità scientifica e la cultura in senso più ampio, ma per questo aspetto l’idea svolta el volume è quella per cui alcuni dei più rilevanti problemi posti dalla storia esterna finiscano per essere necessariamente riformulati nei termini della assunzione di una certa metodologia e che quindi la definizione della storia interna sia – nel quadro della ricerca sulla definizione della disciplina a partire dalla qualificazione concettuale dell’espropriazione per p.u. – primaria e prioritaria.
2004
9788814111730
1
923
w. gasparri
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