Il saggio presenta concisamente alcuni dei temi principali nella teoria dell'evoluzione dell'estetico e delle arti messa a punto dall'antropologa americana Ellen Dissnayake. Ispirandosi alla teoria darwiniana dell’evoluzione per selezione naturale e traendo supporto empirico e sperimentale da una molteplicità di discipline differenti – dall’etologia alla neurobiologia, dalla psicologia dello sviluppo alla paleoantropologia – Dissanayake sostiene che il comportamento estetico-artistico affondi le sue radici nel "baby talk". Inoltre, l'autrice afferma l’“adattatività” del baby talk, cioè ritiene che tale comportamento multimodale tra madre (o caregiver) e figlio si sia evoluto, già più di un milione di anni fa, per incrementare le chances di sopravvivenza dei piccoli di Homo e il successo riproduttivo delle loro madri. Allo stesso modo, Dissanayake propone una lettura in senso largamente “adattativo” delle arti, le quali, inserite all’interno dei rituali, hanno contribuito ad aiutare i membri delle prime comunità umane a trovare sollievo dall’ansia e, a livello di gruppo, a rinsaldare i legami di solidarietà sociale, e continuano a esercitare tuttora questo effetto benefico. Rifunzionalizzando gli incunaboli estetici già presenti e operanti nel baby talk, dunque, le arti compaiono nei rituali per la prima volta al modo in cui le sperimentiamo e concepiamo ancora oggi: un making special, o artification, intenzionale e deliberato, che “exatta”, cioè co-opta, l’“artificare” spontaneo dei bambini.

Incunaboli estetici / Mariagrazia Portera. - In: ATQUE. - ISSN 1120-9364. - STAMPA. - (2017), pp. 109-124.

Incunaboli estetici

Mariagrazia Portera
2017

Abstract

Il saggio presenta concisamente alcuni dei temi principali nella teoria dell'evoluzione dell'estetico e delle arti messa a punto dall'antropologa americana Ellen Dissnayake. Ispirandosi alla teoria darwiniana dell’evoluzione per selezione naturale e traendo supporto empirico e sperimentale da una molteplicità di discipline differenti – dall’etologia alla neurobiologia, dalla psicologia dello sviluppo alla paleoantropologia – Dissanayake sostiene che il comportamento estetico-artistico affondi le sue radici nel "baby talk". Inoltre, l'autrice afferma l’“adattatività” del baby talk, cioè ritiene che tale comportamento multimodale tra madre (o caregiver) e figlio si sia evoluto, già più di un milione di anni fa, per incrementare le chances di sopravvivenza dei piccoli di Homo e il successo riproduttivo delle loro madri. Allo stesso modo, Dissanayake propone una lettura in senso largamente “adattativo” delle arti, le quali, inserite all’interno dei rituali, hanno contribuito ad aiutare i membri delle prime comunità umane a trovare sollievo dall’ansia e, a livello di gruppo, a rinsaldare i legami di solidarietà sociale, e continuano a esercitare tuttora questo effetto benefico. Rifunzionalizzando gli incunaboli estetici già presenti e operanti nel baby talk, dunque, le arti compaiono nei rituali per la prima volta al modo in cui le sperimentiamo e concepiamo ancora oggi: un making special, o artification, intenzionale e deliberato, che “exatta”, cioè co-opta, l’“artificare” spontaneo dei bambini.
2017
Mariagrazia Portera
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