Il Laboratorio di Fisica Ambientale per la Qualità Edilizia del Dipartimento di Tecnolo-gie dell’Architettura e Design “Pierluigi Spadolini” (TAeD), nato come struttura di ri-cerca, di didattica e di servizio conto terzi, fin dall’inizio della sua attività si è interes-sato principalmente al controllo della qualità fisico ambientale negli ambienti costruiti, della valutazione delle prestazioni termofisiche di materiali, strutture e componenti edili, della valutazione del fabbisogno energetico degli edifici a scopo di certificazione e retrofitting, della valutazione della qualità del progetto relativamente ai parametri termoigrometrici ed acustici nei settori edilizio ed impiantistico, ecc. Nell’ambito di tali attività particolare interesse è stato negli anni rivolto al problema della qualità dell’aria indoor analizzato nelle sue più ampie sfaccettature ed in specifico al proble-ma dell’inquinamento dovuto ad una errata progettazione, costruzione e manuten-zione gli impianti aeraulici. A partire da un quadro conoscitivo della problematica inerente in generale la IAQ e la manutenzione igienica delle condotte in particolare, il lavoro presenta i risultati di una ricerca pluriennale, in parte sperimentale, che cerca di dare risposte concrete su al-cune delle principali questioni non ancora risolte, quali: i limiti di accettabilità dei con-taminanti, le modalità di esecuzione delle ispezioni igieniche, le relative possibilità di intervento. Gli studi di settore hanno infatti messo in evidenza che i condotti dell'aria e le unità di trattamento possono divenire fonti di contaminazione per l'ambiente. Tali fonti posso-no derivare da errate procedure costruttive o installative o anche da cause posteriori. Per esempio, dopo l'istallazione di alcuni impianti, la quantità di polveri accumulate e di inquinanti è risultata così elevata che è stato necessario procedere alla pulizia de-gli stessi prima della messa in funzione, e questo a causa della mancata protezione durante la messa in opera. A questo si deve aggiungere il rischio costituito da eventuali azioni di contaminazione volontaria (bioterrorismo) il cui controllo necessita di ulteriori accorgimenti progettuali e manutentivi volti alla messa in sicurezza degli impianti (sezionamento delle distri-buzioni aerauliche, protezione delle prese d’aria esterna, ecc.).

GLI IMPIANTI AERAULICI AI FINI DEL CONTROLLO DELL'INQUINAMENTO DA POLVERI: MONITORAGGIO, SCELTE PROGETTUALI E TIPOLOGIE MANUTENTIVE DELLE CONDOTTE / F. SCIURPI; C. CARLETTI; G. CELLAI; G. RAFFELLINI. - STAMPA. - UNICO:(2004), pp. 291-302. (Intervento presentato al convegno 4° CONGRESSO NAZIONALE CIRIAF tenutosi a PERUGIA nel 2-3 APRILE 2004).

GLI IMPIANTI AERAULICI AI FINI DEL CONTROLLO DELL'INQUINAMENTO DA POLVERI: MONITORAGGIO, SCELTE PROGETTUALI E TIPOLOGIE MANUTENTIVE DELLE CONDOTTE

SCIURPI, FABIO;CARLETTI, CRISTINA;CELLAI, GIANFRANCO;RAFFELLINI, GIORGIO
2004

Abstract

Il Laboratorio di Fisica Ambientale per la Qualità Edilizia del Dipartimento di Tecnolo-gie dell’Architettura e Design “Pierluigi Spadolini” (TAeD), nato come struttura di ri-cerca, di didattica e di servizio conto terzi, fin dall’inizio della sua attività si è interes-sato principalmente al controllo della qualità fisico ambientale negli ambienti costruiti, della valutazione delle prestazioni termofisiche di materiali, strutture e componenti edili, della valutazione del fabbisogno energetico degli edifici a scopo di certificazione e retrofitting, della valutazione della qualità del progetto relativamente ai parametri termoigrometrici ed acustici nei settori edilizio ed impiantistico, ecc. Nell’ambito di tali attività particolare interesse è stato negli anni rivolto al problema della qualità dell’aria indoor analizzato nelle sue più ampie sfaccettature ed in specifico al proble-ma dell’inquinamento dovuto ad una errata progettazione, costruzione e manuten-zione gli impianti aeraulici. A partire da un quadro conoscitivo della problematica inerente in generale la IAQ e la manutenzione igienica delle condotte in particolare, il lavoro presenta i risultati di una ricerca pluriennale, in parte sperimentale, che cerca di dare risposte concrete su al-cune delle principali questioni non ancora risolte, quali: i limiti di accettabilità dei con-taminanti, le modalità di esecuzione delle ispezioni igieniche, le relative possibilità di intervento. Gli studi di settore hanno infatti messo in evidenza che i condotti dell'aria e le unità di trattamento possono divenire fonti di contaminazione per l'ambiente. Tali fonti posso-no derivare da errate procedure costruttive o installative o anche da cause posteriori. Per esempio, dopo l'istallazione di alcuni impianti, la quantità di polveri accumulate e di inquinanti è risultata così elevata che è stato necessario procedere alla pulizia de-gli stessi prima della messa in funzione, e questo a causa della mancata protezione durante la messa in opera. A questo si deve aggiungere il rischio costituito da eventuali azioni di contaminazione volontaria (bioterrorismo) il cui controllo necessita di ulteriori accorgimenti progettuali e manutentivi volti alla messa in sicurezza degli impianti (sezionamento delle distri-buzioni aerauliche, protezione delle prese d’aria esterna, ecc.).
2004
Atti del 4° CONGRESSO NAZIONALE CIRIAF
4° CONGRESSO NAZIONALE CIRIAF
PERUGIA
2-3 APRILE 2004
F. SCIURPI; C. CARLETTI; G. CELLAI; G. RAFFELLINI
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