INDICE-SOMMARIO CAPITOLO I - IL RUOLO DELL’INDIPENDENZA 1. Presupposti e metodo dell’indagine. 2. Il deficit d’indipendenza tra le concause della crisi autoctona del collegio sindacale. 3. L’indipendenza nell’evoluzione della disciplina dei controlli. 4. La configurabilità dell’indipendenza dei preposti alle funzioni di controllo quale principio generale e teleologico dell’ordinamento societario. CAPITOLO II - ALLE ORIGINI DEL SISTEMA DEI CONTROLLI 1. I primordi del sistema dei controlli sull’impresa collettiva. 2. L’esigenza di surrogare l’inefficiente sorveglianza governativa sulle società di capitali con l’introduzione di un istituto giuridico strutturato in modo da garantire l’indipendenza dei soggetti deputati allo svolgimento dei controlli. 3. L’indipendenza dei sindaci quale ideale legislativo presupposto nel regime giuridico delineato dal codice di commercio del 1882. La ratio della disciplina dell’istituto della cooptazione dei sindaci. 4. Il difficile debutto dell’istituto sindacale: l’erosione empirica del principio d’indipendenza, la pubblica sfiducia e i contenuti delle prime illuminate proposte di riforma. 5. Il problema dell’indipendenza al centro della contrapposizione tra istanze di consolidamento e inviti a sopprimere l’istituto sindacale. CAPITOLO III - ARCHETIPI DEL PROCESSO EVOLUTIVO 1. Le vicende dell’indipendenza dei sindaci nell’ambito della prima riforma dell’istituto. 2. Rilettura dell’evoluzione realizzata in occasione della trasposizione della disciplina del collegio sindacale nel codice civile. 3. Il potenziale rafforzamento dell’indipendenza dell’organo di controllo attraverso “norme particolari” per la nomina alle cariche sociali. 4. L’approccio alla questione dell’indipendenza nei contributi successivi alla codificazione del 1942. a) Le proposte tendenti a comprimere il potere della maggioranza assembleare in sede di nomina dell’organo sindacale. 5. (Segue) b) Il tentativo di relativizzare il principio della genesi assembleare dell’organo di controllo nei progetti di riforma predisposti dalle commissioni “Santoro Passarelli” e “De Gregorio”. 6. (Segue) c) La protezione dell’indipendenza delle società di revisione nella cosiddetta “miniriforma” del 1974-1975.

L'indipendenza nelle funzioni di controllo sulle società di capitali (edizione provvissoria) / L. Quagliotti. - STAMPA. - (2002), pp. 1-160.

L'indipendenza nelle funzioni di controllo sulle società di capitali (edizione provvissoria)

QUAGLIOTTI, LEONARDO
2002

Abstract

INDICE-SOMMARIO CAPITOLO I - IL RUOLO DELL’INDIPENDENZA 1. Presupposti e metodo dell’indagine. 2. Il deficit d’indipendenza tra le concause della crisi autoctona del collegio sindacale. 3. L’indipendenza nell’evoluzione della disciplina dei controlli. 4. La configurabilità dell’indipendenza dei preposti alle funzioni di controllo quale principio generale e teleologico dell’ordinamento societario. CAPITOLO II - ALLE ORIGINI DEL SISTEMA DEI CONTROLLI 1. I primordi del sistema dei controlli sull’impresa collettiva. 2. L’esigenza di surrogare l’inefficiente sorveglianza governativa sulle società di capitali con l’introduzione di un istituto giuridico strutturato in modo da garantire l’indipendenza dei soggetti deputati allo svolgimento dei controlli. 3. L’indipendenza dei sindaci quale ideale legislativo presupposto nel regime giuridico delineato dal codice di commercio del 1882. La ratio della disciplina dell’istituto della cooptazione dei sindaci. 4. Il difficile debutto dell’istituto sindacale: l’erosione empirica del principio d’indipendenza, la pubblica sfiducia e i contenuti delle prime illuminate proposte di riforma. 5. Il problema dell’indipendenza al centro della contrapposizione tra istanze di consolidamento e inviti a sopprimere l’istituto sindacale. CAPITOLO III - ARCHETIPI DEL PROCESSO EVOLUTIVO 1. Le vicende dell’indipendenza dei sindaci nell’ambito della prima riforma dell’istituto. 2. Rilettura dell’evoluzione realizzata in occasione della trasposizione della disciplina del collegio sindacale nel codice civile. 3. Il potenziale rafforzamento dell’indipendenza dell’organo di controllo attraverso “norme particolari” per la nomina alle cariche sociali. 4. L’approccio alla questione dell’indipendenza nei contributi successivi alla codificazione del 1942. a) Le proposte tendenti a comprimere il potere della maggioranza assembleare in sede di nomina dell’organo sindacale. 5. (Segue) b) Il tentativo di relativizzare il principio della genesi assembleare dell’organo di controllo nei progetti di riforma predisposti dalle commissioni “Santoro Passarelli” e “De Gregorio”. 6. (Segue) c) La protezione dell’indipendenza delle società di revisione nella cosiddetta “miniriforma” del 1974-1975.
2002
1
160
L. Quagliotti
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