La storia della scuola, specialmente prima dell'Unità d'Italia, è caratterizzata da contraddittorietà, localismi, contrapposizioni nette fra volontà di riforma e reali condizioni di vita. A ciò fa riscontro una difficile ricognizione di quelle situazioni, lontane nel tempo, povere di documenti illustri, soggette a dispersione di fonti, ma anche a scelte storiografiche che privilegiano ora gli aspetti di innovazione ora quelli di arretratezza, rischiando di trascurare il quadro complessivo, ricco di chiaroscuri, di significative presenze educative e di altrettanto significative assenze. Lo stato di Lucca costituisce, fra Restaurazione e Risorgimento, un laboratorio storico privilegiato in ragione delle sue caratteristiche politiche e antropologiche: l'educazione, partendo da quella "primaria", può così essere osservata da più punti di vista, attraverso leggi, regolamenti e bandi pubblici, ma soprattutto attraverso le numerose testimonianze della minuta amministrazione, le disposizioni testamentarie, i registri, le prove d'esame, i "manuali" scolastici. Scavando in profondità - e soltanto l'ambito locale può consentirlo - si scopre un universo educante, colto in un momento di speciale interesse, ossia durante la transizione fra la rete di istruzione settecentesca e il sistema scolastico ottocentesco: fra le (molte) resistenze e le (poche) spinte al cambiamento si costruisce già l'ossatura amministrativa e pratica, ma soprattutto mentale e culturale che sarà alla base della scuola pubblica unitaria.
Il Salterio, la Santacroce e l’Alfabeto. L’istruzione primaria nello Stato di Lucca nella prima metà dell’Ottocento (1805-1847) / G. BANDINI. - STAMPA. - (1998), pp. 1-237.
Il Salterio, la Santacroce e l’Alfabeto. L’istruzione primaria nello Stato di Lucca nella prima metà dell’Ottocento (1805-1847)
BANDINI, GIANFRANCO
1998
Abstract
La storia della scuola, specialmente prima dell'Unità d'Italia, è caratterizzata da contraddittorietà, localismi, contrapposizioni nette fra volontà di riforma e reali condizioni di vita. A ciò fa riscontro una difficile ricognizione di quelle situazioni, lontane nel tempo, povere di documenti illustri, soggette a dispersione di fonti, ma anche a scelte storiografiche che privilegiano ora gli aspetti di innovazione ora quelli di arretratezza, rischiando di trascurare il quadro complessivo, ricco di chiaroscuri, di significative presenze educative e di altrettanto significative assenze. Lo stato di Lucca costituisce, fra Restaurazione e Risorgimento, un laboratorio storico privilegiato in ragione delle sue caratteristiche politiche e antropologiche: l'educazione, partendo da quella "primaria", può così essere osservata da più punti di vista, attraverso leggi, regolamenti e bandi pubblici, ma soprattutto attraverso le numerose testimonianze della minuta amministrazione, le disposizioni testamentarie, i registri, le prove d'esame, i "manuali" scolastici. Scavando in profondità - e soltanto l'ambito locale può consentirlo - si scopre un universo educante, colto in un momento di speciale interesse, ossia durante la transizione fra la rete di istruzione settecentesca e il sistema scolastico ottocentesco: fra le (molte) resistenze e le (poche) spinte al cambiamento si costruisce già l'ossatura amministrativa e pratica, ma soprattutto mentale e culturale che sarà alla base della scuola pubblica unitaria.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.