Il volume presenta la metodologia per l'elaborazione del Piano di indirizzo territoriale 2005-2010 della Regione Toscana, dopo l'entrata in vigore della legge regionale n. 1 del 2005. A questo volume, significativamente contrassegnato dal numero 0, sono collegati altre cinque volume che trattano lo sviluppo di cinque tematiche: 1. le politiche di settore e i PTCP, curato da G. Giovannoni e P. Scotti; 2. I piani strutturali locali, curato da C. Agnoletti e R. Allegrini; 3. Le aree produttive toscane,curato da M. Preite; 4. I territori della toscana, curato da L. Bortolotti, G. Paolinelli, A. Valentini. La metodologia propone un processo cooperativo coinvolgendo direttamente gli apparati tecnici presenti nelle autonomie locali e al contempo stabilendo dei legami non formali e, soprattutto, assai stretti tra la programmazione dello sviluppo e le forme di governo del territorio. Un nesso, quest'ultimo, sempre riconosciuto essenziale nell'esperienza italiana, ma mai realmente strutturato. La metodologie proposta parte dal ripensare sia il rapporto tra gli enti istituzionali, sia i contenuti, il ruolo e l'efficacia della tecnica dell'azione istituzionale. Il fine unico: rendere coerente il rapporto tra le politiche, le azioni e la programmazione dello sviluppo in un accordo interistituzionale e interattoriale secondo l'approccio cooperativo.
Piano di Indirizzo Territoriale 2005-2010. Studi preparatori. Metodologia per l'adeguamento / G. DE LUCA; GAMBERINI M.. - STAMPA. - (2005), pp. 1-48.
Piano di Indirizzo Territoriale 2005-2010. Studi preparatori. Metodologia per l'adeguamento
DE LUCA, GIUSEPPE;
2005
Abstract
Il volume presenta la metodologia per l'elaborazione del Piano di indirizzo territoriale 2005-2010 della Regione Toscana, dopo l'entrata in vigore della legge regionale n. 1 del 2005. A questo volume, significativamente contrassegnato dal numero 0, sono collegati altre cinque volume che trattano lo sviluppo di cinque tematiche: 1. le politiche di settore e i PTCP, curato da G. Giovannoni e P. Scotti; 2. I piani strutturali locali, curato da C. Agnoletti e R. Allegrini; 3. Le aree produttive toscane,curato da M. Preite; 4. I territori della toscana, curato da L. Bortolotti, G. Paolinelli, A. Valentini. La metodologia propone un processo cooperativo coinvolgendo direttamente gli apparati tecnici presenti nelle autonomie locali e al contempo stabilendo dei legami non formali e, soprattutto, assai stretti tra la programmazione dello sviluppo e le forme di governo del territorio. Un nesso, quest'ultimo, sempre riconosciuto essenziale nell'esperienza italiana, ma mai realmente strutturato. La metodologie proposta parte dal ripensare sia il rapporto tra gli enti istituzionali, sia i contenuti, il ruolo e l'efficacia della tecnica dell'azione istituzionale. Il fine unico: rendere coerente il rapporto tra le politiche, le azioni e la programmazione dello sviluppo in un accordo interistituzionale e interattoriale secondo l'approccio cooperativo.File | Dimensione | Formato | |
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