Ivanov esercitò un ruolo di primissimo piano nell'ambito della cosiddetta "rinascita filosofico-religiosa" del primo Novecento russo: la sua riflessione, sia in ambito artistico che filosofico, fu infatti determinante per filosofi come V. Ern, P. Florenskij, S. Bulgakov e N. Berdjaev e per la Russia del primo ventennio del secolo. Il libro ricostruisce la vita di Ivanov e ne ristabilisce il giusto ruolo di "maître à penser" dell'intero movimento simbolista, che in lui trovò non solo uno stabile punto di riferimento ma anche la coscienza delle proprie ambiguità e lacerazioni. Ambiguità e lacerazioni che emersero a partire da uno dei nodi concettuali che più travagliarono il dibattito interno a questo movimento: l'arte è solo arte oppure rimanda a qualcosa di più, ad una dimensione oltre quella artistica che permetta al simbolismo di assurgere ad una sorta di meta-concezione del mondo includente tutte le altre, così da svincolarsi dalle coordinate storiche entro cui era nato e sviluppato quello che sembrava essere un semplice movimento letterario? Questo nodo cruciale - il problema dello statuto dell'arte - costituisce la base dell'intera riflessione di Ivanov e della sua concezione del simbolo, a cui è dedicata la seconda parte del libro. Si tratta di una concezione che, muovendo dalla prospettiva sofianica così come essa è stata elaborata da Solov’ëv e articolandosi attraverso un serrato confronto con l’esperienza estetica del romanticismo tedesco e del simbolismo francese, approda a una concezione dell’attività artistica come custode della bellezza divina immanente al mondo e, al tempo stesso, come agente teurgico della trasfigurazione della realtà in corpo di Dio. Il libro si è inoltre proposto di mostrare come tale concezione dell’arte non solo elabori, al proprio interno, una nozione di simbolo strettamente affine a quella proposta da Florenskij e Bulgakov nella loro interpretazione dell’icona, ma sia stata anche alla base della loro filosofia dell’icona
Simbolo e icona. Estetica e filosofia pratica nel pensiero di Vjačeslav I. Ivanov / C. Cantelli. - STAMPA. - (2000), pp. 3-292.
Simbolo e icona. Estetica e filosofia pratica nel pensiero di Vjačeslav I. Ivanov
CANTELLI, CHIARA
2000
Abstract
Ivanov esercitò un ruolo di primissimo piano nell'ambito della cosiddetta "rinascita filosofico-religiosa" del primo Novecento russo: la sua riflessione, sia in ambito artistico che filosofico, fu infatti determinante per filosofi come V. Ern, P. Florenskij, S. Bulgakov e N. Berdjaev e per la Russia del primo ventennio del secolo. Il libro ricostruisce la vita di Ivanov e ne ristabilisce il giusto ruolo di "maître à penser" dell'intero movimento simbolista, che in lui trovò non solo uno stabile punto di riferimento ma anche la coscienza delle proprie ambiguità e lacerazioni. Ambiguità e lacerazioni che emersero a partire da uno dei nodi concettuali che più travagliarono il dibattito interno a questo movimento: l'arte è solo arte oppure rimanda a qualcosa di più, ad una dimensione oltre quella artistica che permetta al simbolismo di assurgere ad una sorta di meta-concezione del mondo includente tutte le altre, così da svincolarsi dalle coordinate storiche entro cui era nato e sviluppato quello che sembrava essere un semplice movimento letterario? Questo nodo cruciale - il problema dello statuto dell'arte - costituisce la base dell'intera riflessione di Ivanov e della sua concezione del simbolo, a cui è dedicata la seconda parte del libro. Si tratta di una concezione che, muovendo dalla prospettiva sofianica così come essa è stata elaborata da Solov’ëv e articolandosi attraverso un serrato confronto con l’esperienza estetica del romanticismo tedesco e del simbolismo francese, approda a una concezione dell’attività artistica come custode della bellezza divina immanente al mondo e, al tempo stesso, come agente teurgico della trasfigurazione della realtà in corpo di Dio. Il libro si è inoltre proposto di mostrare come tale concezione dell’arte non solo elabori, al proprio interno, una nozione di simbolo strettamente affine a quella proposta da Florenskij e Bulgakov nella loro interpretazione dell’icona, ma sia stata anche alla base della loro filosofia dell’iconaI documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.