Il saggio si propone di analizzare il pensiero estetico del filosofo ottocentesco N. Fëdorov, pensatore religioso russo che conferisce all'arte il compito di una reale redenzione della materia. L'arte ha il compito di ricostruire il mondo, in modo che questo venga riscattato senza sacrifici di realtà, liberato da ogni aspetto e momento di morte, e consegnato alla bellezza di una vita incorruttibile e indistruttibile. Si tratta di un'arte che, presentandosi come animazione e vivificazione del cosmo, rende l’uomo l’anima dell’intero l’universo. La tesi del saggio è che il pensiero di Fëdorov costituisca un ritorono al mito del Demiurgo elaborato da Platone e una ripresa della dottrina neoplatonica dell’anima del mondo. Solo che il posto del Demiurgo è ora assunto dall’uomo, il nuovo soggetto universale creato da Dio a sua immagine e somiglianza per portare all’atto quel progetto di vita di tutto e di tutti che è insito allo stato di potenza nella natura in quanto creazione divina. Un neoplatonismo che, attualizzato nell’epoca dell’esaltazione positivista della scienza e della tecnica, non concepisce più l’uomo come lo specchio universale della realtà, ma come la sua leva, il suo tornio, la sua fresa.

La profezia dell’opera d’arte assoluta. Estetica e cosmologia in Nikolaj Fëdorovič Fëdorov / C. Cantelli. - In: ESTETICA. - ISSN 1824-3126. - STAMPA. - 2:(2003), pp. 17-43.

La profezia dell’opera d’arte assoluta. Estetica e cosmologia in Nikolaj Fëdorovič Fëdorov

CANTELLI, CHIARA
2003

Abstract

Il saggio si propone di analizzare il pensiero estetico del filosofo ottocentesco N. Fëdorov, pensatore religioso russo che conferisce all'arte il compito di una reale redenzione della materia. L'arte ha il compito di ricostruire il mondo, in modo che questo venga riscattato senza sacrifici di realtà, liberato da ogni aspetto e momento di morte, e consegnato alla bellezza di una vita incorruttibile e indistruttibile. Si tratta di un'arte che, presentandosi come animazione e vivificazione del cosmo, rende l’uomo l’anima dell’intero l’universo. La tesi del saggio è che il pensiero di Fëdorov costituisca un ritorono al mito del Demiurgo elaborato da Platone e una ripresa della dottrina neoplatonica dell’anima del mondo. Solo che il posto del Demiurgo è ora assunto dall’uomo, il nuovo soggetto universale creato da Dio a sua immagine e somiglianza per portare all’atto quel progetto di vita di tutto e di tutti che è insito allo stato di potenza nella natura in quanto creazione divina. Un neoplatonismo che, attualizzato nell’epoca dell’esaltazione positivista della scienza e della tecnica, non concepisce più l’uomo come lo specchio universale della realtà, ma come la sua leva, il suo tornio, la sua fresa.
2003
2
17
43
C. Cantelli
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