La capriata lignea ha un'amplissima diffusione come struttura portante delle coperture di edifici antichi e recenti. Il perfetto funzionamento dell'intera capriata e la sua sicurezza strutturale dipendono principalmente dall'unione puntone-catena. In tale nodo sono fondamentali la correttezza di disegno e realizzazione dei dettagli costruttivi assieme alle caratteristiche del legno impiegato; com'è noto, infatti, il legname strutturale può presentare anomalie e difetti che ne incrementano la variabilità, già elevata nel legno cosiddetto “netto”. Allo scopo di riprodurre in laboratorio le effettive condizioni di carico del nodo puntone-catena di una tipica capriata in dimensione d'uso, un'apposita apparecchiatura di prova è stata ideata, realizzata e messa a punto. Sono stati assemblati e provati nove nodi di capriata, costituiti da elementi lignei aventi sezione 15x15 cm: 3 di pioppo (Populus sp.), 3 di abete (Picea abies Karst. e Abies alba Mill.) e 3 di castagno (Castanea sativa Mill.), ricavati sia da travi antiche sia da legno recente. Queste prime prove hanno permesso di determinare i valori più significativi di deformazione e resistenza dei nodi, pervenuti a rottura a carichi compresi tra 82 e 144 kN. Come atteso, e come si verifica normalmente nelle capriate sane in opera, in tutti i nove casi la rottura è avvenuta per taglio, con distacco e scorrimento del tallone in corrispondenza dell'intaglio sulla catena. L'effetto della presenza di difetti e degradamenti a opera di agenti biologici è stato accuratamente valutato. I valori di resistenza ottenuti vengono confrontati con i principali dati riportati in letteratura e nella recente normativa tecnica; ne risulta che anche il legname strutturale “antico” è in grado di fornire prestazioni meccaniche decisamente buone. L’influenza dei difetti tipici delle travi lignee, e dei degradamenti intervenuti in opera, ha confermato come rimanga sempre indispensabile la valutazione specifica e dettagliata dei singoli elementi portanti e delle loro connessioni.

Determinazione sperimentale della resistenza di nodi puntone-catena di capriate lignee tradizionali / H. Thoma; M. Togni; L. Uzielli. - STAMPA. - Architettura e tecnica delle coperture - Atti - A cura di M. D'Orazio, D. Dogana:(2007), pp. 151-156. (Intervento presentato al convegno Architettura e tecnica delle coperture - Storia, Tecnologie, Progetti tenutosi a Ancona nel 10-11 marzo 2006).

Determinazione sperimentale della resistenza di nodi puntone-catena di capriate lignee tradizionali

TOGNI, MARCO;UZIELLI, LUCA
2007

Abstract

La capriata lignea ha un'amplissima diffusione come struttura portante delle coperture di edifici antichi e recenti. Il perfetto funzionamento dell'intera capriata e la sua sicurezza strutturale dipendono principalmente dall'unione puntone-catena. In tale nodo sono fondamentali la correttezza di disegno e realizzazione dei dettagli costruttivi assieme alle caratteristiche del legno impiegato; com'è noto, infatti, il legname strutturale può presentare anomalie e difetti che ne incrementano la variabilità, già elevata nel legno cosiddetto “netto”. Allo scopo di riprodurre in laboratorio le effettive condizioni di carico del nodo puntone-catena di una tipica capriata in dimensione d'uso, un'apposita apparecchiatura di prova è stata ideata, realizzata e messa a punto. Sono stati assemblati e provati nove nodi di capriata, costituiti da elementi lignei aventi sezione 15x15 cm: 3 di pioppo (Populus sp.), 3 di abete (Picea abies Karst. e Abies alba Mill.) e 3 di castagno (Castanea sativa Mill.), ricavati sia da travi antiche sia da legno recente. Queste prime prove hanno permesso di determinare i valori più significativi di deformazione e resistenza dei nodi, pervenuti a rottura a carichi compresi tra 82 e 144 kN. Come atteso, e come si verifica normalmente nelle capriate sane in opera, in tutti i nove casi la rottura è avvenuta per taglio, con distacco e scorrimento del tallone in corrispondenza dell'intaglio sulla catena. L'effetto della presenza di difetti e degradamenti a opera di agenti biologici è stato accuratamente valutato. I valori di resistenza ottenuti vengono confrontati con i principali dati riportati in letteratura e nella recente normativa tecnica; ne risulta che anche il legname strutturale “antico” è in grado di fornire prestazioni meccaniche decisamente buone. L’influenza dei difetti tipici delle travi lignee, e dei degradamenti intervenuti in opera, ha confermato come rimanga sempre indispensabile la valutazione specifica e dettagliata dei singoli elementi portanti e delle loro connessioni.
2007
Architettura e tecnica delle coperture
Architettura e tecnica delle coperture - Storia, Tecnologie, Progetti
Ancona
10-11 marzo 2006
H. Thoma; M. Togni; L. Uzielli
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