L'esigenza di una più ampia autonomia per i disabili visivi ha portato, in diversi settori, a ricercare interventi progettuali mirati e finalizzati ad eliminare oltre alle barriere fisiche, anche quelle sensoriali, particolarmente in scenari complessi che appaiono nevralgici per la mobilità. In questo contesto si inserisce la raccolta di dati relativa alle aziende italiane che hanno un ruolo determinante nella realizzazione di pavimentazioni tattili, intervenendo con speciali manufatti per orientare le scelte progettuali e giungere al soddisfacimento delle aspettative degli utenti L’articolo affronta un argomento che negli ultimi anni ha riscontrato nel nostro Paese un certo interesse da parte degli amministratori locali, dei progettisti e dei produttori. Purtroppo, a causa di un panorama informativo confuso e di un quadro normativo carente, non paiono chiari i riferimenti concettuali da cui far discendere le scelte operative. L’articolo, quindi, nasce dalla volontà di contribuire al superamento dell’attuale situazione, fornendo informazioni dettagliate relative al rapporto segnale-significato e all’ubicazione della segnaletica nei principali scenari ambientali. La ricerca di supporto si è sviluppata attraverso un’analisi conoscitiva sulle esigenze del pedone con minorazione visiva svolta dall’ufficio Autonomia dell’Unione Italiana dei Ciechi nel 1999 e un impegnativo lavoro di analisi sulla letteratura scientifica. La strutturazione segue la tradizionale impostazione esigenziale-prestazionale. Il lavoro è diviso in due parti: la segnaletica per non vedenti (su base tattile) e quella per ipovedenti (su base visiva).

Rapporto sulle pavimentazioni tattili prodotte in Italia / E. BENELLI. - In: PAESAGGIO URBANO. - ISSN 1120-3544. - STAMPA. - 1:(2002), pp. 39-41.

Rapporto sulle pavimentazioni tattili prodotte in Italia

BENELLI, ELISABETTA
2002

Abstract

L'esigenza di una più ampia autonomia per i disabili visivi ha portato, in diversi settori, a ricercare interventi progettuali mirati e finalizzati ad eliminare oltre alle barriere fisiche, anche quelle sensoriali, particolarmente in scenari complessi che appaiono nevralgici per la mobilità. In questo contesto si inserisce la raccolta di dati relativa alle aziende italiane che hanno un ruolo determinante nella realizzazione di pavimentazioni tattili, intervenendo con speciali manufatti per orientare le scelte progettuali e giungere al soddisfacimento delle aspettative degli utenti L’articolo affronta un argomento che negli ultimi anni ha riscontrato nel nostro Paese un certo interesse da parte degli amministratori locali, dei progettisti e dei produttori. Purtroppo, a causa di un panorama informativo confuso e di un quadro normativo carente, non paiono chiari i riferimenti concettuali da cui far discendere le scelte operative. L’articolo, quindi, nasce dalla volontà di contribuire al superamento dell’attuale situazione, fornendo informazioni dettagliate relative al rapporto segnale-significato e all’ubicazione della segnaletica nei principali scenari ambientali. La ricerca di supporto si è sviluppata attraverso un’analisi conoscitiva sulle esigenze del pedone con minorazione visiva svolta dall’ufficio Autonomia dell’Unione Italiana dei Ciechi nel 1999 e un impegnativo lavoro di analisi sulla letteratura scientifica. La strutturazione segue la tradizionale impostazione esigenziale-prestazionale. Il lavoro è diviso in due parti: la segnaletica per non vedenti (su base tattile) e quella per ipovedenti (su base visiva).
2002
1
39
41
E. BENELLI
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