Si tratta del contributo presentato (e pubblicato nei relativi Atti) al Convegno internazionale, Olimpia Morata: cultura umanistica e riforma protestante tra Ferrara e l’Europa (Ferrara, Palazzo Bonacossi, 18-20 novembre 2004). Vi si prende in esame la silloge lirica bipartita di Giraldi Cinzio, edita a Venezia da Giolito nel 1548, tenendo conto dello studio di R. Fedi specificamente ad essa dedicato una quindicina di anni prima e dissentendo talora da alcune sue affermazioni parse non condivisibili. Toccate talune questioni generali, di interesse notevole (il rapporto con Bembo e con la sua lirica) e di non concorde soluzione presso la critica (quale la questione cronologica, tesa a fissare i termini della prococe o tardiva pratica lirica giraldiana antecedente alla data della princeps), il saggio, esaminando l’edizione delle Fiamme (collocabile per chiari segni testuali e paratestuali sotto l’egida ducale e in concomitanza con l’approdo dell’autore alla carica di segretario di Ercole II), cerca di discriminare, pur in presenza del solo testo a stampa, tra ciò che pertiene alla strategia promozionale della silloge e ciò che doveva appartenere al testo fin dalla sua composizione, con riferimento ai corrispondenti e destinatari dei testi individuabili come presenze funzionali al discorso poetico complessivo. Mentre si osserva da una parte che alcune delle rime (per esempio quelle contenenti l’immagine della donna-sole) risultano assegnate nella Tavola dei capoversi alla celebrazione del duca, così come altre liriche dedicate a componenti illustri della famiglia ducale sembrano adattate a posteriori, il loro dettato elogiativo consentendo un simile riuso; dall’altra parte, dalle rime di corrispondenza e di omaggio esplicito, emerge chiara la trama delle relazioni sociali di Giraldi Cinzio che riguarda i più illustri rappresentanti dell’ambiente medico-umanistico e accademico ferrarese, ai cui esponenti pare rivolto il discorso lirico giraldiano, più autentico e meno soggetto a condizionamenti encomiastici sopravvenuti.

Il canzoniere di un "intellettuale organico" alla corte di Ercole II d'Este: "Le Fiamme" di G. B. Giraldi Cinzio / C. Molinari. - In: SCHIFANOIA. - ISSN 0394-5421. - STAMPA. - SCHIFANOIA 28/29:(2005), pp. 279-290. (Intervento presentato al convegno Olimpia Morata: cultura umanistica e Riforma protestante tra Ferrara e l'Europa tenutosi a Ferrara, Palazzo Bonacossi nel 18-20 novembre 2004).

Il canzoniere di un "intellettuale organico" alla corte di Ercole II d'Este: "Le Fiamme" di G. B. Giraldi Cinzio

MOLINARI, CARLA
2005

Abstract

Si tratta del contributo presentato (e pubblicato nei relativi Atti) al Convegno internazionale, Olimpia Morata: cultura umanistica e riforma protestante tra Ferrara e l’Europa (Ferrara, Palazzo Bonacossi, 18-20 novembre 2004). Vi si prende in esame la silloge lirica bipartita di Giraldi Cinzio, edita a Venezia da Giolito nel 1548, tenendo conto dello studio di R. Fedi specificamente ad essa dedicato una quindicina di anni prima e dissentendo talora da alcune sue affermazioni parse non condivisibili. Toccate talune questioni generali, di interesse notevole (il rapporto con Bembo e con la sua lirica) e di non concorde soluzione presso la critica (quale la questione cronologica, tesa a fissare i termini della prococe o tardiva pratica lirica giraldiana antecedente alla data della princeps), il saggio, esaminando l’edizione delle Fiamme (collocabile per chiari segni testuali e paratestuali sotto l’egida ducale e in concomitanza con l’approdo dell’autore alla carica di segretario di Ercole II), cerca di discriminare, pur in presenza del solo testo a stampa, tra ciò che pertiene alla strategia promozionale della silloge e ciò che doveva appartenere al testo fin dalla sua composizione, con riferimento ai corrispondenti e destinatari dei testi individuabili come presenze funzionali al discorso poetico complessivo. Mentre si osserva da una parte che alcune delle rime (per esempio quelle contenenti l’immagine della donna-sole) risultano assegnate nella Tavola dei capoversi alla celebrazione del duca, così come altre liriche dedicate a componenti illustri della famiglia ducale sembrano adattate a posteriori, il loro dettato elogiativo consentendo un simile riuso; dall’altra parte, dalle rime di corrispondenza e di omaggio esplicito, emerge chiara la trama delle relazioni sociali di Giraldi Cinzio che riguarda i più illustri rappresentanti dell’ambiente medico-umanistico e accademico ferrarese, ai cui esponenti pare rivolto il discorso lirico giraldiano, più autentico e meno soggetto a condizionamenti encomiastici sopravvenuti.
2005
Olimpia Morata: cultura umanistica e riforma protestante tra Ferrara e l'Europa. Atto del Convegno internazionale, Ferrara, Palazzo Bonacossi, 18-20 novembre 2004
Olimpia Morata: cultura umanistica e Riforma protestante tra Ferrara e l'Europa
Ferrara, Palazzo Bonacossi
18-20 novembre 2004
C. Molinari
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