Si riporta una indagine sperimentale su modelli che ha per oggetto il comportamento sotto carico della parete autoportante che, in Palazzo Vecchio a Firenze, divide la sala dei Gigli da quella delle Udienze. La parete, costruita da Benedetto da Maiano nel 1475, nasconde una interessante soluzione strutturale. Essa consiste nel riportare ad un grande arco i carichi dei paramenti superiore ed inferiore utilizzando un ingegnoso sistema di tiranti, ma presenta anche, nella lunetta, una originale apparecchiatura dei mattoni. Riproducendo in scala la parete in tutte le sue componenti tecnologiche, meccaniche e rispettando l’identità dei materiali, si sono sottoposti vari modelli a prove di carico giungendo a dimostrare l’eccezionale intuito costruttivo dell’architetto circa l’ideazione d’insieme e soprattutto circa l’espediente utilizzato nell’apparecchiatura muraria che, da solo, garantisce un notevole contenimento delle deformazioni.

Una geniale soluzione strutturale per la parete autoportante di Benedetto da Maiano in Palazzo Vecchio a Firenze / U. TONIETTI. - STAMPA. - (2006), pp. 257-265. (Intervento presentato al convegno AIAR: Archeometria del costruito. L'edificato storico: materiali, strutture e rischio sismico tenutosi a Ravello (Italy) nel febbraio 2003).

Una geniale soluzione strutturale per la parete autoportante di Benedetto da Maiano in Palazzo Vecchio a Firenze

TONIETTI, UGO
2006

Abstract

Si riporta una indagine sperimentale su modelli che ha per oggetto il comportamento sotto carico della parete autoportante che, in Palazzo Vecchio a Firenze, divide la sala dei Gigli da quella delle Udienze. La parete, costruita da Benedetto da Maiano nel 1475, nasconde una interessante soluzione strutturale. Essa consiste nel riportare ad un grande arco i carichi dei paramenti superiore ed inferiore utilizzando un ingegnoso sistema di tiranti, ma presenta anche, nella lunetta, una originale apparecchiatura dei mattoni. Riproducendo in scala la parete in tutte le sue componenti tecnologiche, meccaniche e rispettando l’identità dei materiali, si sono sottoposti vari modelli a prove di carico giungendo a dimostrare l’eccezionale intuito costruttivo dell’architetto circa l’ideazione d’insieme e soprattutto circa l’espediente utilizzato nell’apparecchiatura muraria che, da solo, garantisce un notevole contenimento delle deformazioni.
2006
AIAR: Archeometria del costruito. L'edificato storico: materiali, strutture e rischio sismico
Ravello (Italy)
febbraio 2003
U. TONIETTI
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