Lo studio del quartiere INA-Casa Belvedere di Pistoia, progettato da L. Savioli, fa parte di una ricerca interuniversitaria che ha avuto l’obiettivo di individuare linee guida per le operazioni di recupero e riqualificazione di complessi residenziali popolari che negli anni ’50 hanno consentito sul territorio nazionale sperimentazioni di tipologie urbanistiche e tipi edilizi, evoluzione della tradizione locale o derivati da altre realtà territoriali più all’avanguardia. Il quartiere Belvedere si configura certamente come un’esemplare applicazione dei criteri, anche di tipo socio-culturale, che sottendevano il Piano INA-Casa. Il modello organizzativo del quartiere, il peculiare sistema di percorsi esterni e di spazi di aggregazione, ma anche le soluzioni architettoniche e le tecniche costruttive adottate, rendono infatti questo quartiere innovativo, pur essendo il progetto basato su comuni soluzioni di repertorio manualistico. Aspetti formali/funzionali e tecniche costruttive si presentano strettamente correlati da precise regole sintattiche e di relazione fra le parti che permeano tutto il progetto sino alle scelte di dettaglio. La ricerca ha riguardato quindi lo studio dell’assetto architettonico, funzionale e tecnologico del quartiere, ha ricostruito il processo progettuale e costruttivo originario ed evidenziato qualitativamente le patologie attualmente presenti.
QUARTIERE BELVEDERE A PISTOIA / F.BAZZOCCHI. - STAMPA. - (2004), pp. 209-259.
QUARTIERE BELVEDERE A PISTOIA
BAZZOCCHI, FRIDA
2004
Abstract
Lo studio del quartiere INA-Casa Belvedere di Pistoia, progettato da L. Savioli, fa parte di una ricerca interuniversitaria che ha avuto l’obiettivo di individuare linee guida per le operazioni di recupero e riqualificazione di complessi residenziali popolari che negli anni ’50 hanno consentito sul territorio nazionale sperimentazioni di tipologie urbanistiche e tipi edilizi, evoluzione della tradizione locale o derivati da altre realtà territoriali più all’avanguardia. Il quartiere Belvedere si configura certamente come un’esemplare applicazione dei criteri, anche di tipo socio-culturale, che sottendevano il Piano INA-Casa. Il modello organizzativo del quartiere, il peculiare sistema di percorsi esterni e di spazi di aggregazione, ma anche le soluzioni architettoniche e le tecniche costruttive adottate, rendono infatti questo quartiere innovativo, pur essendo il progetto basato su comuni soluzioni di repertorio manualistico. Aspetti formali/funzionali e tecniche costruttive si presentano strettamente correlati da precise regole sintattiche e di relazione fra le parti che permeano tutto il progetto sino alle scelte di dettaglio. La ricerca ha riguardato quindi lo studio dell’assetto architettonico, funzionale e tecnologico del quartiere, ha ricostruito il processo progettuale e costruttivo originario ed evidenziato qualitativamente le patologie attualmente presenti.File | Dimensione | Formato | |
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