L'ondata più recente di riforme elettorali, che si è manifestata in tutti i cinque continenti, ha visto protagonisti i sistemi elettorali misti. L'alternativa tra maggioritario e proporzionale, che per lungo tempo era sembrata esaurire le possibilità di scelta, è stata arricchita da un ampio ventaglio di soluzioni intermedie, la cui popolarità è probabilmente spiegabile proprio a partire dalla loro natura ibrida. L'Italia è un caso esemplare di "successo" dei sistemi elettorali misti: nel 1993 si è cominciato a introdurli nei comuni e nelle province; l'anno successivo sono stati utilizzati per la Camera e il Senato; le regioni hanno chiuso la serie nel 1995. Con l'Italia, sono ben 35 i paesi al mondo che oggi utilizzano questo tipo di sistema elettorale a livello nazionale. Un'esperienza così articolata, protrattasi in molti casi per oltre un decennio, consente ormai di approfondire i meccanismi attraverso cui i sistemi misti connettono due logiche distinte di competizione e di voto, nonché le dinamiche che hanno innescato nel sistema partitico. Esaminando nella prima parte "ciò che sono" e nella seconda parte "ciò che fanno", il volume offre una valutazione complessiva di questi sistemi elettorali, nell'intento di capire se essi rappresentino davvero il "meglio di due mondi", la sintesi ottimale rispetto alla dicotomia tra maggioritario e proporzionale.

Tra maggioritario e proporzionale. L'universo dei sistemi elettorali misti / A. Chiaramonte. - STAMPA. - (2005), pp. 3-275. [10.978.8815/142313]

Tra maggioritario e proporzionale. L'universo dei sistemi elettorali misti

CHIARAMONTE, ALESSANDRO
2005

Abstract

L'ondata più recente di riforme elettorali, che si è manifestata in tutti i cinque continenti, ha visto protagonisti i sistemi elettorali misti. L'alternativa tra maggioritario e proporzionale, che per lungo tempo era sembrata esaurire le possibilità di scelta, è stata arricchita da un ampio ventaglio di soluzioni intermedie, la cui popolarità è probabilmente spiegabile proprio a partire dalla loro natura ibrida. L'Italia è un caso esemplare di "successo" dei sistemi elettorali misti: nel 1993 si è cominciato a introdurli nei comuni e nelle province; l'anno successivo sono stati utilizzati per la Camera e il Senato; le regioni hanno chiuso la serie nel 1995. Con l'Italia, sono ben 35 i paesi al mondo che oggi utilizzano questo tipo di sistema elettorale a livello nazionale. Un'esperienza così articolata, protrattasi in molti casi per oltre un decennio, consente ormai di approfondire i meccanismi attraverso cui i sistemi misti connettono due logiche distinte di competizione e di voto, nonché le dinamiche che hanno innescato nel sistema partitico. Esaminando nella prima parte "ciò che sono" e nella seconda parte "ciò che fanno", il volume offre una valutazione complessiva di questi sistemi elettorali, nell'intento di capire se essi rappresentino davvero il "meglio di due mondi", la sintesi ottimale rispetto alla dicotomia tra maggioritario e proporzionale.
2005
9788815105868
3
275
A. Chiaramonte
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