Il monachesimo cistrcense conobbe una tardiva e limitata diffusione nella Tuscia del secolo XII, aprendo una prima fondazione solo agli inizi del Duecento. Il contributo analizza le cause di questo fenomeno, alla luce delle relazioni tra i monaci bianchi, l'episcopato toscano e le altre famiglie benedettine riformate, giungendo alla conclusione che il monachesimo cistercense subì in Toscana la concorrenza di autoctone esperienze religiose, come i Vallombrosani e i Camaldolesi, e arrivò alla vigilia della massiccia espansione degli Ordini mendicanti, che contribuirono a rallentarne ulteriormente la capacità di penetrazione e affermazione
I Cistercensi nella Tuscia del secolo XIII. Le modalità di un inizio, le ragioni di un ritardo / Salvestrini, Francesco. - In: BULLETTINO DELL'ISTITUTO STORICO ITALIANO PER IL MEDIO EVO. - ISSN 1127-6096. - STAMPA. - CX:(2008), pp. 197-236.
I Cistercensi nella Tuscia del secolo XIII. Le modalità di un inizio, le ragioni di un ritardo
SALVESTRINI, FRANCESCO
2008
Abstract
Il monachesimo cistrcense conobbe una tardiva e limitata diffusione nella Tuscia del secolo XII, aprendo una prima fondazione solo agli inizi del Duecento. Il contributo analizza le cause di questo fenomeno, alla luce delle relazioni tra i monaci bianchi, l'episcopato toscano e le altre famiglie benedettine riformate, giungendo alla conclusione che il monachesimo cistercense subì in Toscana la concorrenza di autoctone esperienze religiose, come i Vallombrosani e i Camaldolesi, e arrivò alla vigilia della massiccia espansione degli Ordini mendicanti, che contribuirono a rallentarne ulteriormente la capacità di penetrazione e affermazioneFile | Dimensione | Formato | |
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