Può essere una passione la critica? Sì, quando segna un’intera esistenza e accende la vitalità della mente. E quando non è solo critica letteraria e neppure un mero esercizio intellettuale ma un occhio speciale sulla realtà, la vocazione di una vita. Questo libro è una originale rivisitazione del Novecento nelle sue passioni letterarie, riflesse nell’intelligenza critica di alcune personalità fiorentine appartenenti a diverse generazioni. Apre il volume un ampio profilo di Giovanni Papini, critico e intellettuale di grande spessore, oscurato negli studi del dopoguerra e qui interamente recuperato, anche nella parte ormai consegnata all’oblio del postumo e monumentale Giudizio universale, l’opera cui attese per tutta la vita senza portarla a termine. La rassegna prosegue con due eminenti accademici dell’Università fiorentina, protagonisti del lavoro culturale in città negli ultimi decenni: Luigi Baldacci, autorevole critico dalle colonne del «Corriere della Sera», immaturamente scomparso nel 2002, e Giorgio Luti, al quale è legata la tradizione della storiografia delle riviste. L’autore è stato vicino a entrambi e ne traccia i percorsi di studio, i caratteri e l’influenza sulla cultura contemporanea. Il profilo di Indro Montanelli, principe del giornalismo italiano, insieme a una breve storia di una delle professioni cardine del secolo, restituisce una vita di eccezione, spesa in polemico e amoroso alterco con il paese Italia, di cui è stato il più brillante e controverso maestro di identità. Nei «Fogli di cronaca» è condensata una teoria di figure e situazioni, da Leopardi in Palazzo Buondelmonti a Garboli e Delfini sul litorale di Viareggio. Completano il quadro il funambolo Palazzeschi, il dantista Vittorio Vettori, e, ultima voce della critica militante, Geno Pampaloni. Can literary criticism become a passion? Yes it can, whenever it brands your whole life and challenges your mind. It can not only when it is merely literary criticism or pure intellectual exercise, but also a special eye on reality, a life vocation. This book is an original reappraisal of the XXth century as concerns its literary passions, mirrored in the critical intelligence of a few well-known figures from Florence, belonging to different generations. A rich portrait in profile of Giovanni Papini opens the book. He was an intellectual of considerable critical penetration, not fully appreciated in post-war period studies, here fully rediscovered, in consideration of his monumental work, posthumous and partly forgotten, THE LAST JUDGEMENT. Papini nursed this work through all his life, without carrying it out. The review carries on with two well-known academy members of Florence University, leading figures of the cultural life in town, in the last few decades. The former is Luigi Baldacci, authoritative critic of Il Corriere Della Sera, untimely dead in 2002 and the latter is Giorgio Luti, a reference point as regards historiography of literary reviews. The author of this book has been close to both of them and marks out their study routes, their characters and influence on contemporary culture. The profile of Indro Montanelly, the prince of Italian journalism, together with a short history of a cornerstone profession of the century, depicts an extraordinary life, spent arguing polemically although fondly, with his home country Italy. It goes without saying Montanelli has been one of the smartest, although much-discussed master of identity. In “Papers of news” you can read a theory of literary figures from Leopardi in Buondelmonte Mansion to Garboli and Delfini, on Viareggio seafront. To crown it all, the funambulist Palazzeschi, the Dante scholar Vittorio Vettori and, last spokesperson of militant literary criticism, Geno Pampaloni.

LE PASSIONI DEL NOVECENTO. SCRITTORI E CRITICI A FIRENZE / M. BIONDI. - STAMPA. - (2007).

LE PASSIONI DEL NOVECENTO. SCRITTORI E CRITICI A FIRENZE

BIONDI, MARINO
2007

Abstract

Può essere una passione la critica? Sì, quando segna un’intera esistenza e accende la vitalità della mente. E quando non è solo critica letteraria e neppure un mero esercizio intellettuale ma un occhio speciale sulla realtà, la vocazione di una vita. Questo libro è una originale rivisitazione del Novecento nelle sue passioni letterarie, riflesse nell’intelligenza critica di alcune personalità fiorentine appartenenti a diverse generazioni. Apre il volume un ampio profilo di Giovanni Papini, critico e intellettuale di grande spessore, oscurato negli studi del dopoguerra e qui interamente recuperato, anche nella parte ormai consegnata all’oblio del postumo e monumentale Giudizio universale, l’opera cui attese per tutta la vita senza portarla a termine. La rassegna prosegue con due eminenti accademici dell’Università fiorentina, protagonisti del lavoro culturale in città negli ultimi decenni: Luigi Baldacci, autorevole critico dalle colonne del «Corriere della Sera», immaturamente scomparso nel 2002, e Giorgio Luti, al quale è legata la tradizione della storiografia delle riviste. L’autore è stato vicino a entrambi e ne traccia i percorsi di studio, i caratteri e l’influenza sulla cultura contemporanea. Il profilo di Indro Montanelli, principe del giornalismo italiano, insieme a una breve storia di una delle professioni cardine del secolo, restituisce una vita di eccezione, spesa in polemico e amoroso alterco con il paese Italia, di cui è stato il più brillante e controverso maestro di identità. Nei «Fogli di cronaca» è condensata una teoria di figure e situazioni, da Leopardi in Palazzo Buondelmonti a Garboli e Delfini sul litorale di Viareggio. Completano il quadro il funambolo Palazzeschi, il dantista Vittorio Vettori, e, ultima voce della critica militante, Geno Pampaloni. Can literary criticism become a passion? Yes it can, whenever it brands your whole life and challenges your mind. It can not only when it is merely literary criticism or pure intellectual exercise, but also a special eye on reality, a life vocation. This book is an original reappraisal of the XXth century as concerns its literary passions, mirrored in the critical intelligence of a few well-known figures from Florence, belonging to different generations. A rich portrait in profile of Giovanni Papini opens the book. He was an intellectual of considerable critical penetration, not fully appreciated in post-war period studies, here fully rediscovered, in consideration of his monumental work, posthumous and partly forgotten, THE LAST JUDGEMENT. Papini nursed this work through all his life, without carrying it out. The review carries on with two well-known academy members of Florence University, leading figures of the cultural life in town, in the last few decades. The former is Luigi Baldacci, authoritative critic of Il Corriere Della Sera, untimely dead in 2002 and the latter is Giorgio Luti, a reference point as regards historiography of literary reviews. The author of this book has been close to both of them and marks out their study routes, their characters and influence on contemporary culture. The profile of Indro Montanelly, the prince of Italian journalism, together with a short history of a cornerstone profession of the century, depicts an extraordinary life, spent arguing polemically although fondly, with his home country Italy. It goes without saying Montanelli has been one of the smartest, although much-discussed master of identity. In “Papers of news” you can read a theory of literary figures from Leopardi in Buondelmonte Mansion to Garboli and Delfini, on Viareggio seafront. To crown it all, the funambulist Palazzeschi, the Dante scholar Vittorio Vettori and, last spokesperson of militant literary criticism, Geno Pampaloni.
2007
8860870860
M. BIONDI
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