Lo studio analizza la trilogia goldoniana di Zelinda e Lindoro dal punto di vista dell’oggetto scenico rappresentato dalla biancheria, che costituisce l’incombenza della protagonista, ed in parte ne identifica l’incerta condizione sociale. La traccia dei canevas, registrabile nella forte presenza di oggetti di scena, viene piegata da Goldoni a nuovi significati che sviluppano la pantomima comico-patetica in direzione di una nevrosi, la quale, incapace di dialogo, si manifesta attraverso le cose ed il loro uso stravolto, come in altre commedie della stagione parigina. This paper deals with the trilogy of Zelinda and Lindoro from the perspective of the stage objects, embodied by the linen, which stands for the protagonist’s errand while partly hinting at her uncertain social status. The trace of the canevas, which can be felt in the powerful presence of stage objects, is bent by Goldoni to new meanings, which push the comical-pathetic pantomime towards a neurosis, which, unable to converse, becomes apparent in these things and in their distorted use, as in other plays of his Parisian season.

La biancheria di Zelinda / P. LUCIANI. - In: ESPERIENZE LETTERARIE. - ISSN 0392-3495. - STAMPA. - 3-4:(2007), pp. 169-183.

La biancheria di Zelinda

LUCIANI, PAOLA
2007

Abstract

Lo studio analizza la trilogia goldoniana di Zelinda e Lindoro dal punto di vista dell’oggetto scenico rappresentato dalla biancheria, che costituisce l’incombenza della protagonista, ed in parte ne identifica l’incerta condizione sociale. La traccia dei canevas, registrabile nella forte presenza di oggetti di scena, viene piegata da Goldoni a nuovi significati che sviluppano la pantomima comico-patetica in direzione di una nevrosi, la quale, incapace di dialogo, si manifesta attraverso le cose ed il loro uso stravolto, come in altre commedie della stagione parigina. This paper deals with the trilogy of Zelinda and Lindoro from the perspective of the stage objects, embodied by the linen, which stands for the protagonist’s errand while partly hinting at her uncertain social status. The trace of the canevas, which can be felt in the powerful presence of stage objects, is bent by Goldoni to new meanings, which push the comical-pathetic pantomime towards a neurosis, which, unable to converse, becomes apparent in these things and in their distorted use, as in other plays of his Parisian season.
2007
3-4
169
183
P. LUCIANI
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