Le “persone del dramma” sono le seguenti: lo scrittore, l’uomo, il lettore; ma non Abelardo e neppure Eloisa. La scena è rappresentata dal “mondo”, ed il tempo da ciò che al tempo non appartiene, che vi si situa oltre, che è il superamento del limite temporale stesso. Non ci troviamo nella Francia dell’XI e del XII secolo, ma in una situazione che costantemente slitta, che digredisce dai suoi riferimenti impliciti di base. Tentare di essere in sintonia con il contenuto dell’Abelardo di Feuerbach, tentare di coglierne lo spirito, significa continuamente digredire, poiché l’intero Abelardo è di per se stesso una digressione: già dal titolo. Abelardo ed Eloisa sono i simboli universali dei problemi fondamentali del filosofare e nel contempo i modi del dislocarsi, del presentarsi mondano, di tali problemi. Abelardo ed Eloisa, lo scrittore e l’uomo devono esser letti come una cosa sola ma simultaneamente come il differenziarsi di una cosa sola; essi rappresentano l’uno ed il molteplice nell’uno, l’unità, il differenziarsi dell’unità ed il ricomporsi della differenza nell’unità. Eloisa agisce nel profondo di Abelardo, è la sua parte oscura ma fondamentale, senza la quale Abelardo neppure potrebbe sussistere. Eloisa è la Vita, è lo Spirito, l’essenza dell’uomo, l’umanità di cui Abelardo è un singolo momento individuale e che senza Abelardo non potrebbe manifestarsi, farsi presenza, farsi ricerca di conoscenza e verità. Ma Eloisa, proprio perché Vita, è anche l’éros ed è anche la morte, è l’espansione ed è la contrazione, è il limite temporale ed è il superamento eterno del limite. Sono tre i momenti centrali di questo scritto: 1. l’amore e la morte e l’interrogazione di senso profondo che amore e morte sollecitano; 2. la scrittura come strumento di comunicazione e come unico strumento della comunicazione filosofica, come svolgersi di una trama concettuale che è il caratteristico della filosofia in quanto tale; 3. la filosofia contro il mondo, oppure oltre il mondo, oppure indifferente al mondo, nondimeno consapevole del mondo

L. Feuerbach, Abelardo ed Eloisa, ovvero lo scrittore e l'uomo / F. Bazzani. - STAMPA. - (2006), pp. 3-162.

L. Feuerbach, Abelardo ed Eloisa, ovvero lo scrittore e l'uomo

BAZZANI, FABIO
2006

Abstract

Le “persone del dramma” sono le seguenti: lo scrittore, l’uomo, il lettore; ma non Abelardo e neppure Eloisa. La scena è rappresentata dal “mondo”, ed il tempo da ciò che al tempo non appartiene, che vi si situa oltre, che è il superamento del limite temporale stesso. Non ci troviamo nella Francia dell’XI e del XII secolo, ma in una situazione che costantemente slitta, che digredisce dai suoi riferimenti impliciti di base. Tentare di essere in sintonia con il contenuto dell’Abelardo di Feuerbach, tentare di coglierne lo spirito, significa continuamente digredire, poiché l’intero Abelardo è di per se stesso una digressione: già dal titolo. Abelardo ed Eloisa sono i simboli universali dei problemi fondamentali del filosofare e nel contempo i modi del dislocarsi, del presentarsi mondano, di tali problemi. Abelardo ed Eloisa, lo scrittore e l’uomo devono esser letti come una cosa sola ma simultaneamente come il differenziarsi di una cosa sola; essi rappresentano l’uno ed il molteplice nell’uno, l’unità, il differenziarsi dell’unità ed il ricomporsi della differenza nell’unità. Eloisa agisce nel profondo di Abelardo, è la sua parte oscura ma fondamentale, senza la quale Abelardo neppure potrebbe sussistere. Eloisa è la Vita, è lo Spirito, l’essenza dell’uomo, l’umanità di cui Abelardo è un singolo momento individuale e che senza Abelardo non potrebbe manifestarsi, farsi presenza, farsi ricerca di conoscenza e verità. Ma Eloisa, proprio perché Vita, è anche l’éros ed è anche la morte, è l’espansione ed è la contrazione, è il limite temporale ed è il superamento eterno del limite. Sono tre i momenti centrali di questo scritto: 1. l’amore e la morte e l’interrogazione di senso profondo che amore e morte sollecitano; 2. la scrittura come strumento di comunicazione e come unico strumento della comunicazione filosofica, come svolgersi di una trama concettuale che è il caratteristico della filosofia in quanto tale; 3. la filosofia contro il mondo, oppure oltre il mondo, oppure indifferente al mondo, nondimeno consapevole del mondo
2006
Abälard und Heloise oder der Schriftsteller und der Mensch. Eine Reihe humoristisch-philosophischer Aphorismen
Ludwig Feuerbach
Editrice Clinamen
Firenze
F. Bazzani
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