Hobbes, Roma e Machiavelli nell'Inghilterra degli Stuart. Con la prima edizione italiana dei Tre Discorsi di Thomas Hobbes

ABSTRACT. L’analisi comparata dei Three Discourses, del Leviathan, del Behemoth e dei conflitti religiosi e politici dell’Inghilterra degli Stuart rivelano un nuovo Hobbes. Il filosofo esperto di arcana imperii tra Londra, Venezia e Roma e l’azionista della Virginia Company. Dal confronto con Machiavelli emerge la comune polemica anticattolica, l’ammirazione per Roma antica, la diversa concezione della politica e della sovranità. Hobbes, traduttore di Tucidide e di Tacito, ritenne opportuno, come Giacomo I e Carlo I, un dialogo col papato, contro presbiteriani e parlamento, favorevoli all’alleanza con l’Olanda e alla guerra contro la Spagna. Quando la guerra civile inglese e la Guerra dei Trenta Anni vanificarono il progetto degli Stuart di allearsi con gli Asburgo e i Borboni, Hobbes più machiavellico di Machiavelli, scelse il contratto per legittimare la sovranità e la religione anglicana come pilastro dello stato britannico. ABSTRACT. A comparative analysis of Three Discourses, Leviathan, Behemoth and of the religious and political conflicts in Stuart England show a new Hobbes. He was a philosopher expert in arcana imperii, who travelled to Venice and Rome and a shareholder of the Virginia Company. He shared antiCatholic controversy and admiration for ancient Rome with Machiavelli, but he had a different idea of politics and sovereignty. Translator of Thucydides and Tacitus, Hobbes deemed convenient to keep negotiations with the Papacy, like James I and Charles I, against Presbyterians and parliaments, who wanted to form an alliance with Holland and make war to Spain. When English Civil War and the Thirty Years War destroyed the Stuarts plan of alliance with the Habsburgs and the Bourbons, Hobbes was more Machiavellian than Machiavelli, and chose the political contract to legitimate the sovereignty and Anglicanism like pillar of the British State.