Il saggio monografico si propone di verificare la possibilità di ricondurre l’obbligo di motivazione delle leggi ad un principio costituzionale implicito. Questo studio, muovendo da una nozione sostanziale della motivazione — intesa come indice dell’adeguatezza del contenuto della legge per il conseguimento dei fini e degli obiettivi che l’atto normativo si propone di raggiungere —, tocca profili che vanno al di là della specifica tematica delle fonti, per investire problemi di più ampia portata che attengono non solo al funzionamento della nostra forma di governo, ma della stessa forma di Stato con specifico riferimento alla reale rispondenza della legge alle esigenze di una società pluralista nel quadro di principi, valori e indirizzi costituzionali dati. Il saggio si articola in cinque capitoli: dopo l'iniziale delimitazione del tema, viene ricostruito, in chiave critica, il dibattito dottrinale e giurisprudenziale e si evidenziano i casi in cui la motivazione è già ritenuta necessaria. L'attenzione è poi rivolta al ruolo della legge: si ripercorrono gli aspetti principali di un processo che ha portato alla perdita della sua centralità nel quadro del nostro sistema delle fonti, dimostrando l’esigenza che a una legittimazione formale-soggettiva dell’atto normativo si accompagni la valorizzazione di una legittimazione oggettiva calibrata sul contenuto della legge. Questa analisi ricostruttiva costituisce la premessa per l’individuazione del fondamento dell’obbligo di motivazione, proprio quale indice del grado di legittimazione oggettiva dell’atto: la legge mantiene la funzione essenziale e primaria di attuazione della Costituzione e la motivazione è uno strumento in grado di contribuire alla sua riqualificazione, assicurando al contempo il primato della legalità costituzionale sulla politica. In particolare, si sostiene che il criterio della ragionevolezza, secondo la ricostruzione compiuta dalla giurisprudenza costituzionale, debba essere sempre soddisfatto, poiché la scelta legislativa non deve soltanto rispettare le indicazioni costituzionali, ma deve anche essere congrua e adeguata: i casi in cui la dottrina e la giurisprudenza costituzionale ritengono già esistente l’obbligo in questione, allora, non hanno una valenza eccezionale e devono considerarsi espressione di un principio generale implicito, il cui fondamento è da rinvenire nella rigidità della Costituzione. Conseguentemente, il rispetto di tale principio richiede che vengano indicati almeno gli elementi essenziali per ricavare la ratio e i motivi della decisione. Da ultimo, viene analizzata l'esperienza della regione Toscana che ha visto non solo il riconoscimento dell'obbligo di motivazione per gli atti normativi, ma anche l'imposizione di una specifica veste formale di quest’ultima, che presenta ulteriori aspetti problematici. [ NB: La giurisprudenza della Corte costituzionale degli ultimi anni e del "periodo di crisi" rivolge una particolare attenzione nella ricerca di adeguate motivazioni agli interventi normativi oggetto del controllo di costituzionalità].

L'OBBLIGO DI MOTIVAZIONE DELLE LEGGI. Pubblicazioni della Facoltà di Giurisprudenza - Università di Firenze: 109 / M. Picchi. - STAMPA. - (2011), pp. I/XXII-354.

L'OBBLIGO DI MOTIVAZIONE DELLE LEGGI. Pubblicazioni della Facoltà di Giurisprudenza - Università di Firenze: 109

PICCHI, MARTA
2011

Abstract

Il saggio monografico si propone di verificare la possibilità di ricondurre l’obbligo di motivazione delle leggi ad un principio costituzionale implicito. Questo studio, muovendo da una nozione sostanziale della motivazione — intesa come indice dell’adeguatezza del contenuto della legge per il conseguimento dei fini e degli obiettivi che l’atto normativo si propone di raggiungere —, tocca profili che vanno al di là della specifica tematica delle fonti, per investire problemi di più ampia portata che attengono non solo al funzionamento della nostra forma di governo, ma della stessa forma di Stato con specifico riferimento alla reale rispondenza della legge alle esigenze di una società pluralista nel quadro di principi, valori e indirizzi costituzionali dati. Il saggio si articola in cinque capitoli: dopo l'iniziale delimitazione del tema, viene ricostruito, in chiave critica, il dibattito dottrinale e giurisprudenziale e si evidenziano i casi in cui la motivazione è già ritenuta necessaria. L'attenzione è poi rivolta al ruolo della legge: si ripercorrono gli aspetti principali di un processo che ha portato alla perdita della sua centralità nel quadro del nostro sistema delle fonti, dimostrando l’esigenza che a una legittimazione formale-soggettiva dell’atto normativo si accompagni la valorizzazione di una legittimazione oggettiva calibrata sul contenuto della legge. Questa analisi ricostruttiva costituisce la premessa per l’individuazione del fondamento dell’obbligo di motivazione, proprio quale indice del grado di legittimazione oggettiva dell’atto: la legge mantiene la funzione essenziale e primaria di attuazione della Costituzione e la motivazione è uno strumento in grado di contribuire alla sua riqualificazione, assicurando al contempo il primato della legalità costituzionale sulla politica. In particolare, si sostiene che il criterio della ragionevolezza, secondo la ricostruzione compiuta dalla giurisprudenza costituzionale, debba essere sempre soddisfatto, poiché la scelta legislativa non deve soltanto rispettare le indicazioni costituzionali, ma deve anche essere congrua e adeguata: i casi in cui la dottrina e la giurisprudenza costituzionale ritengono già esistente l’obbligo in questione, allora, non hanno una valenza eccezionale e devono considerarsi espressione di un principio generale implicito, il cui fondamento è da rinvenire nella rigidità della Costituzione. Conseguentemente, il rispetto di tale principio richiede che vengano indicati almeno gli elementi essenziali per ricavare la ratio e i motivi della decisione. Da ultimo, viene analizzata l'esperienza della regione Toscana che ha visto non solo il riconoscimento dell'obbligo di motivazione per gli atti normativi, ma anche l'imposizione di una specifica veste formale di quest’ultima, che presenta ulteriori aspetti problematici. [ NB: La giurisprudenza della Corte costituzionale degli ultimi anni e del "periodo di crisi" rivolge una particolare attenzione nella ricerca di adeguate motivazioni agli interventi normativi oggetto del controllo di costituzionalità].
2011
9788814171871
I/XXII
354
M. Picchi
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