Il volume ricostruisce, utilizzando fonti archivistiche inedite, il processo di riconversione e di riuso che investe le mura urbane man mano che le funzioni difensive originarie decadono ed evaporano . Nel corso del secolo XVII i terrapieni dei baluardi vengono trasformati in giardini o in appezzamenti agricoli, le torri in fienili, i fossati in carbonaie prima e poi in laghi per la produzione del ghiaccio e, durante la stagione estiva, in prati per il pascolo delle mandrie delle Cascine o in alternativa in campi per i gioco della pallacorda. Il risultato è un paesaggio volubile e stranito fatto di pascoli e laghi ghiacciati, punteggiato dalla forme bizzarre dei tetti a cono delle conserve del ghiaccio impiantate sui baluardi. Questo scenario paradossale si popola di figure equivoche o stravaganti attirate dalle possibilità offerte da un'area di frontiera non stabilizzata, ancora in cerca di una propria identità e che per questo può ancora riservare spazi di manovra e di iniziativa : ecco quindi il botanico velleitario che sogna di impiantare nell'orto Ferdinando una coltivazione di rari meli catalogni, gli impresari del gioco del pallone in perenne conflitto per accaparrarsi gli spazi migliori, il guardiano assenteista del baluardo presso porta alla Croce. Nel 1767, sotto l’amministrazione lorenese, tra il Parterre di porta a San Gallo e l'accesso alle cascine da porta a Prato viene aperto un grande stradone di collegamento e contemporaneamente viene allargata e rettificata la strada esistente tra porta a San Gallo e porta alla Croce. Un tracciato viario continuo corre ora ai piedi delle mura e assicura una circolazione esterna che allaccia i nuovi parchi e giardini pubblici suburbani, quello delle Cascine e il Parterre di porta S.Gallo. Tutta la fascia intorno alle mura sembra ricomporsi in una sorta di parco lineare e anulare, un "passeggio", che incanala smista e ordina le crescente richiesta pubblica di svago e di ricreazione all'aria aperta. Nessun progetto organico interviene però a raccogliere e fissare questa potenzialità spontanea e con il piano di Poggi le mura possono essere cancellate impunemente insieme al paesaggio parallelo dei fossati e dei baluardi.

Sul limitare della città. Storia e vita delle mura urbane a Firenze tra Seicento e Ottocento / A.Rinaldi. - STAMPA. - (2008), pp. 7-240.

Sul limitare della città. Storia e vita delle mura urbane a Firenze tra Seicento e Ottocento.

RINALDI, ALESSANDRO
2008

Abstract

Il volume ricostruisce, utilizzando fonti archivistiche inedite, il processo di riconversione e di riuso che investe le mura urbane man mano che le funzioni difensive originarie decadono ed evaporano . Nel corso del secolo XVII i terrapieni dei baluardi vengono trasformati in giardini o in appezzamenti agricoli, le torri in fienili, i fossati in carbonaie prima e poi in laghi per la produzione del ghiaccio e, durante la stagione estiva, in prati per il pascolo delle mandrie delle Cascine o in alternativa in campi per i gioco della pallacorda. Il risultato è un paesaggio volubile e stranito fatto di pascoli e laghi ghiacciati, punteggiato dalla forme bizzarre dei tetti a cono delle conserve del ghiaccio impiantate sui baluardi. Questo scenario paradossale si popola di figure equivoche o stravaganti attirate dalle possibilità offerte da un'area di frontiera non stabilizzata, ancora in cerca di una propria identità e che per questo può ancora riservare spazi di manovra e di iniziativa : ecco quindi il botanico velleitario che sogna di impiantare nell'orto Ferdinando una coltivazione di rari meli catalogni, gli impresari del gioco del pallone in perenne conflitto per accaparrarsi gli spazi migliori, il guardiano assenteista del baluardo presso porta alla Croce. Nel 1767, sotto l’amministrazione lorenese, tra il Parterre di porta a San Gallo e l'accesso alle cascine da porta a Prato viene aperto un grande stradone di collegamento e contemporaneamente viene allargata e rettificata la strada esistente tra porta a San Gallo e porta alla Croce. Un tracciato viario continuo corre ora ai piedi delle mura e assicura una circolazione esterna che allaccia i nuovi parchi e giardini pubblici suburbani, quello delle Cascine e il Parterre di porta S.Gallo. Tutta la fascia intorno alle mura sembra ricomporsi in una sorta di parco lineare e anulare, un "passeggio", che incanala smista e ordina le crescente richiesta pubblica di svago e di ricreazione all'aria aperta. Nessun progetto organico interviene però a raccogliere e fissare questa potenzialità spontanea e con il piano di Poggi le mura possono essere cancellate impunemente insieme al paesaggio parallelo dei fossati e dei baluardi.
2008
9788879702928
7
240
A.Rinaldi
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