Versione riveduta e ampliata di un contributo presentato al seminario “Giudizi e pregiudizi. Percezione dell'altro e stereotipi tra Europa e Mediterraneo”, tenutosi il 10-14 giugno 2008 presso l’Università di Firenze e organizzato dalla Scuola dottorale in Filologia moderna e letterature comparate. L'articolo affronta il dibattito ottomano intorno all'adozione degli schemi narrativi dell'Europa occidentale. Muovendo dall’assunto che in tale contesto la letteratura si configurava come il principale spazio discorsivo della modernizzazione all'interno della quale costruire, discutere e de-costruire l'Europa. Di conseguenza, la modernità diventa un fattore imprescindibile nel dialogo costante tra l'autore e il lettore per fissare i termini di un nuovo contratto contenente le norme comportamentali condivise in nome della moderna società ottomana da costruire. L'Europa, elevata a modello di tale costruzione, era allo stesso tempo una categoria astratta e idealizzata; un elemento concettuale capace di sintetizzare in sé tutto ciò che si associava al progresso, ma anche luogo di cinismo, dei facili guadagni, della perversione dei costumi sessuali. Questa faccia negativa dell’Europa doveva quindi rimanere inaccessibile alla società ottomana, attraverso il richiamo alla qualità superiore delle norme morali e spirituali dettate dall'Islam.

Civiltà a confronto. Modernizzazione e immagini dell'Europa nella letteratura moderna turca della seconda metà dell'800 / A. SARACGIL. - STAMPA. - (2010), pp. 163-176.

Civiltà a confronto. Modernizzazione e immagini dell'Europa nella letteratura moderna turca della seconda metà dell'800

SARACGIL, AYSE
2010

Abstract

Versione riveduta e ampliata di un contributo presentato al seminario “Giudizi e pregiudizi. Percezione dell'altro e stereotipi tra Europa e Mediterraneo”, tenutosi il 10-14 giugno 2008 presso l’Università di Firenze e organizzato dalla Scuola dottorale in Filologia moderna e letterature comparate. L'articolo affronta il dibattito ottomano intorno all'adozione degli schemi narrativi dell'Europa occidentale. Muovendo dall’assunto che in tale contesto la letteratura si configurava come il principale spazio discorsivo della modernizzazione all'interno della quale costruire, discutere e de-costruire l'Europa. Di conseguenza, la modernità diventa un fattore imprescindibile nel dialogo costante tra l'autore e il lettore per fissare i termini di un nuovo contratto contenente le norme comportamentali condivise in nome della moderna società ottomana da costruire. L'Europa, elevata a modello di tale costruzione, era allo stesso tempo una categoria astratta e idealizzata; un elemento concettuale capace di sintetizzare in sé tutto ciò che si associava al progresso, ma anche luogo di cinismo, dei facili guadagni, della perversione dei costumi sessuali. Questa faccia negativa dell’Europa doveva quindi rimanere inaccessibile alla società ottomana, attraverso il richiamo alla qualità superiore delle norme morali e spirituali dettate dall'Islam.
2010
9788860555021
Giudizi e pregiudizi
163
176
A. SARACGIL
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