XLVIII LETTURA VINCIANA Con la lingua di Leonardo si sono misurate le generazioni di studiosi che, come interpreti e come editori, hanno affrontato la mole dei suoi scritti. A loro si deve un insieme prezioso di annotazioni, osservazioni, rilievi. Non molti, invece, i contributi provenienti dagli storici della lingua, che pure negli ultimi tempi hanno prestato una crescente attenzione alla cultura tecnico-scientifica di epoca rinascimentale e hanno dedicato studi approfonditi ad alcuni dei suoi protagonisti (Francesco di Giorgio Martini, Pacioli, Cellini, Tartaglia). E’ quindi necessario che anche per Leonardo si avviino delle indagini di tipo sistematico volte a descriverne la lingua in tutte le sue componenti (grafiche, fonomorfologiche, sintattiche, oltre che lessicali), utilizzando gli strumenti offerti dalla più moderna bibliografia linguistica, che consentono di valutare in modo puntuale i singoli tratti sia dal punto di vista strutturale, sia in rapporto ai registri e alle varietà d'uso. D’altro lato è evidente che indagini di questo tipo possono oggi trarre un grande profitto dalle nuove tecnologie informatiche, disponibili sia in campo leonardiano sia in campo linguistico. Nell’intraprendere qualsiasi lavoro sulla lingua di Leonardo, non si potrà naturalmente prescindere da una riconsiderazione attenta della particolarissima tipologia del testo vinciano, indissolubilmente legato allo strumento materiale che lo conserva, il manoscritto, e contrassegnato dal rapporto simbiotico ed essenziale col disegno. Né si potrà ignorare che entro il magma dei testi, affidati alla continuità della tipica scrittura mercantesca, sono presenti una vasta gamma di situazioni, modelli comunicativi e gradi di formalità: accanto alla nota descrittiva di argomento tecnico-scientifico, nelle sue forme molteplici, figurano generi diversissimi quali la lettera e la riflessione personale, la favola e la facezia, la profezia e la visione fantastica, l’esercizio grammaticale e l’elenco di vocaboli, la citazione poetica e il brano tradotto, la nota di spesa e l’inventario, e altro ancora. I percorsi che proponiamo si addentrano nella lingua di Leonardo con spunti di riflessione che si soffermano di volta in volta sugli usi grafici, sull’assetto fonomorfologico, sull’organizzazione sintattico-testuale, sul lessico. Le carte che prendiamo in considerazione sono tratte dal codice Atlantico e dai codici di Madrid, consultabili in rete attraverso l’archivio digitale e-Leo (www.leonardodigitale.com), che si rivela in effetti uno strumento eccezionalmente utile nell’agevolare il lavoro del linguista. TRAD. INGLESE Leonardo’s use of language has been studied by generations of scholars in their efforts to interpret or edit his mass of writings, and an invaluable body of notes, observations and comments has been produced. However, not many contributions have been forthcoming from historians of language, despite the fact that in recent years they have devoted increasing attention to the technical and scientific culture of the Renaissance age, resulting in a number of in-depth studies of prominent figures like Francesco di Giorgio Martini, Pacioli, Cellini and Tartaglia. It would be useful to do something similar for Leonardo, embarking upon a systematic investigation of the various components of his language (graphic signs, phonomorphology, syntax, vocabulary) and making use of the tools offered by an up-to-date linguistic bibliography, which permit a specific assessment of individual traits from a structural point of view and in relation to registers and variety of use. Furthermore, it is evident that investigations of this kind can benefit hugely from new computer technologies, available both in the field of Leonardo studies and in that of linguistics. Any examination of Leonardo’s language will of course have to include careful consideration of the very particular typology of Leonardo’s texts, which are inextricably bound up with their material form, namely the manuscript, and are distinguished by a symbiotic relationship between text and drawing. Nor can it be ignored that the mass of texts produced by Leonardo and written in the typical mercantesca script cover a vast range of situations, communicative models and degrees of formality: besides various forms of descriptive notes on technical-scientific matters, there is a gamut of genres including letters and personal reflections, stories and witty remarks, prophecies and fantastic visions, grammatical exercises and word lists, poetic citations and translated passages, notes of expenses, inventories and so forth. The lines of inquiry that will be explored in the lecture will focus on and throw up ideas regarding the use of graphic signs, phonomorphological structure, textual-syntactic organization and vocabulary. The texts that will be examined are from the Codex Atlanticus and the Codexes Madrid, that can be consulted on the web via the digital archive e-Leo (www.leonardodigitale.com), which is greatly facilitating the work of linguists.

PERCORSI NELLA LINGUA DI LEONARDO: GRAFIE, FORME, PAROLE / P. MANNI. - STAMPA. - (2008).

PERCORSI NELLA LINGUA DI LEONARDO: GRAFIE, FORME, PAROLE

MANNI, PAOLA
2008

Abstract

XLVIII LETTURA VINCIANA Con la lingua di Leonardo si sono misurate le generazioni di studiosi che, come interpreti e come editori, hanno affrontato la mole dei suoi scritti. A loro si deve un insieme prezioso di annotazioni, osservazioni, rilievi. Non molti, invece, i contributi provenienti dagli storici della lingua, che pure negli ultimi tempi hanno prestato una crescente attenzione alla cultura tecnico-scientifica di epoca rinascimentale e hanno dedicato studi approfonditi ad alcuni dei suoi protagonisti (Francesco di Giorgio Martini, Pacioli, Cellini, Tartaglia). E’ quindi necessario che anche per Leonardo si avviino delle indagini di tipo sistematico volte a descriverne la lingua in tutte le sue componenti (grafiche, fonomorfologiche, sintattiche, oltre che lessicali), utilizzando gli strumenti offerti dalla più moderna bibliografia linguistica, che consentono di valutare in modo puntuale i singoli tratti sia dal punto di vista strutturale, sia in rapporto ai registri e alle varietà d'uso. D’altro lato è evidente che indagini di questo tipo possono oggi trarre un grande profitto dalle nuove tecnologie informatiche, disponibili sia in campo leonardiano sia in campo linguistico. Nell’intraprendere qualsiasi lavoro sulla lingua di Leonardo, non si potrà naturalmente prescindere da una riconsiderazione attenta della particolarissima tipologia del testo vinciano, indissolubilmente legato allo strumento materiale che lo conserva, il manoscritto, e contrassegnato dal rapporto simbiotico ed essenziale col disegno. Né si potrà ignorare che entro il magma dei testi, affidati alla continuità della tipica scrittura mercantesca, sono presenti una vasta gamma di situazioni, modelli comunicativi e gradi di formalità: accanto alla nota descrittiva di argomento tecnico-scientifico, nelle sue forme molteplici, figurano generi diversissimi quali la lettera e la riflessione personale, la favola e la facezia, la profezia e la visione fantastica, l’esercizio grammaticale e l’elenco di vocaboli, la citazione poetica e il brano tradotto, la nota di spesa e l’inventario, e altro ancora. I percorsi che proponiamo si addentrano nella lingua di Leonardo con spunti di riflessione che si soffermano di volta in volta sugli usi grafici, sull’assetto fonomorfologico, sull’organizzazione sintattico-testuale, sul lessico. Le carte che prendiamo in considerazione sono tratte dal codice Atlantico e dai codici di Madrid, consultabili in rete attraverso l’archivio digitale e-Leo (www.leonardodigitale.com), che si rivela in effetti uno strumento eccezionalmente utile nell’agevolare il lavoro del linguista. TRAD. INGLESE Leonardo’s use of language has been studied by generations of scholars in their efforts to interpret or edit his mass of writings, and an invaluable body of notes, observations and comments has been produced. However, not many contributions have been forthcoming from historians of language, despite the fact that in recent years they have devoted increasing attention to the technical and scientific culture of the Renaissance age, resulting in a number of in-depth studies of prominent figures like Francesco di Giorgio Martini, Pacioli, Cellini and Tartaglia. It would be useful to do something similar for Leonardo, embarking upon a systematic investigation of the various components of his language (graphic signs, phonomorphology, syntax, vocabulary) and making use of the tools offered by an up-to-date linguistic bibliography, which permit a specific assessment of individual traits from a structural point of view and in relation to registers and variety of use. Furthermore, it is evident that investigations of this kind can benefit hugely from new computer technologies, available both in the field of Leonardo studies and in that of linguistics. Any examination of Leonardo’s language will of course have to include careful consideration of the very particular typology of Leonardo’s texts, which are inextricably bound up with their material form, namely the manuscript, and are distinguished by a symbiotic relationship between text and drawing. Nor can it be ignored that the mass of texts produced by Leonardo and written in the typical mercantesca script cover a vast range of situations, communicative models and degrees of formality: besides various forms of descriptive notes on technical-scientific matters, there is a gamut of genres including letters and personal reflections, stories and witty remarks, prophecies and fantastic visions, grammatical exercises and word lists, poetic citations and translated passages, notes of expenses, inventories and so forth. The lines of inquiry that will be explored in the lecture will focus on and throw up ideas regarding the use of graphic signs, phonomorphological structure, textual-syntactic organization and vocabulary. The texts that will be examined are from the Codex Atlanticus and the Codexes Madrid, that can be consulted on the web via the digital archive e-Leo (www.leonardodigitale.com), which is greatly facilitating the work of linguists.
2008
9788809062993
P. MANNI
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