Le varianti della cupola di S.Pietro disegnate da Antonio da Sangallo il Giovane sono il frutto di una originale riflessione volta al superamento del prototipo di S.Maria del Fiore, un precedente non solo indimenticabile per ogni artefice fiorentino, Michelangelo compreso, ma anche utile per il dimensionamento di ogni successiva cupola di diametro altrettanto grande. Vengono esaminati in dettaglio i disegni di Antonio da Sangallo il Giovane individuando le varianti da lui rappresentate e sottolineandone l’aspetto fortemente innovativo rispetto al modello fiorentino. Il lungo esame dei disegni e del modello sangallesco per San Pietro è reso possibile dall’eccezionale lascito dell’archivio sangallesco; al contrario, della corrispondente elaborazione michelangiolesca non si hanno dati se non le notizia di un modello in terra perduto e la cupola inferiore del modello ligneo vaticano, ritenuta ispirata direttamente da Michelangelo, oltre a pochi disegni michelangioleschi non datati. Si è rilevato al vero il modello ligneo michelangiolesco della cupola, i cui precedenti rilievi non sono risultati attendibili. La cupola inferiore del modello non è emisferica, come sempre asserito, ma policentrica; la cupola intermedia corrisponde, col suo sesto di quinto acuto, alla cupola interna effettivamente costruita dal Della Porta, sesto palesemente ripreso dalla cupola brunelleschiana; la cupola più esterna che regge il lanternino risulta di altezza maggiore rispetto a quella realmente costruita, che è quindi meno rialzata di quanto creduto supponendola eseguita secondo il modello. Si è verificato che non vi è concordanza fra i disegni e le presunte corrispondenti parti dei modelli lignei di Antonio da Sangallo e di Michelangelo e fra questi e l’edificio costruito. Inoltre sulla base del rilievo da noi eseguito su Santa Maria del Fiore e su San Pietro, la sovrapposizione delle sezioni trasversali delle due cupole, scelte sulla mezzeria delle vele, ottenuta facendo coincidere le rispettive quote d’imposta, dimostra che i loro profili sono quasi identicamente coincidenti. The variants of the dome of St. Peter designed by Antonio da Sangallo the Younger are the result of an original reflection aimed at overcoming the prototype of Santa Maria del Fiore, a precedent not only memorable for every Florentine artist, including Michelangelo, but also useful for the sizing of any subsequent dome with a similar great size. The drawings of Antonio da Sangallo the Younger are examined in detail identifying the variants represented by him, and emphasizing the strongly innovation with regard to the Florentine model. The long examination of the Sangallo’s drawings and model for St. Peter's is made possible by the exceptional legacy of Sangallo’s archive; on the contrary, there is no equivalent data on Michelangelo’s will, but the information of a lost earthen model and the lower dome of the Vatican wooden model, believed directly inspired by Michelangelo, as well as a few undated drawings by Michelangelo. A survey at 1:1 scale of the wooden model of Michelangelo's dome was made, and the previous published measurements resulted not reliable. The lower dome of the model is not hemispherical, as always asserted, but polycentric; the intermediate dome, with its sixth of the fifth acute evidently taken from the dome by Brunelleschi, matches the inner dome actually built by Della Porta; the outer dome carrying the lantern has a greater height than that actually built, which is therefore less raised than formerly believed assuming that it was built according to the model. It was verified that there are discrepancies between the drawings and the alleged corresponding parts of the wooden models of Antonio da Sangallo and Michelangelo and between them and the built dome. Moreover, basing on our surveys of Santa Maria del Fiore and St. Peter, the overlap of the cross sections of the two domes, obtained making the respective springing level coincide, shows that their profiles are almost identical.

Santa Maria del Fiore e San Pietro: due cupole a confronto / L. GIORGI; G. ROCCHI COOPMANS DE YOLDI. - STAMPA. - (2006), pp. 329-342.

Santa Maria del Fiore e San Pietro: due cupole a confronto

GIORGI, LUCA;ROCCHI, GIUSEPPE
2006

Abstract

Le varianti della cupola di S.Pietro disegnate da Antonio da Sangallo il Giovane sono il frutto di una originale riflessione volta al superamento del prototipo di S.Maria del Fiore, un precedente non solo indimenticabile per ogni artefice fiorentino, Michelangelo compreso, ma anche utile per il dimensionamento di ogni successiva cupola di diametro altrettanto grande. Vengono esaminati in dettaglio i disegni di Antonio da Sangallo il Giovane individuando le varianti da lui rappresentate e sottolineandone l’aspetto fortemente innovativo rispetto al modello fiorentino. Il lungo esame dei disegni e del modello sangallesco per San Pietro è reso possibile dall’eccezionale lascito dell’archivio sangallesco; al contrario, della corrispondente elaborazione michelangiolesca non si hanno dati se non le notizia di un modello in terra perduto e la cupola inferiore del modello ligneo vaticano, ritenuta ispirata direttamente da Michelangelo, oltre a pochi disegni michelangioleschi non datati. Si è rilevato al vero il modello ligneo michelangiolesco della cupola, i cui precedenti rilievi non sono risultati attendibili. La cupola inferiore del modello non è emisferica, come sempre asserito, ma policentrica; la cupola intermedia corrisponde, col suo sesto di quinto acuto, alla cupola interna effettivamente costruita dal Della Porta, sesto palesemente ripreso dalla cupola brunelleschiana; la cupola più esterna che regge il lanternino risulta di altezza maggiore rispetto a quella realmente costruita, che è quindi meno rialzata di quanto creduto supponendola eseguita secondo il modello. Si è verificato che non vi è concordanza fra i disegni e le presunte corrispondenti parti dei modelli lignei di Antonio da Sangallo e di Michelangelo e fra questi e l’edificio costruito. Inoltre sulla base del rilievo da noi eseguito su Santa Maria del Fiore e su San Pietro, la sovrapposizione delle sezioni trasversali delle due cupole, scelte sulla mezzeria delle vele, ottenuta facendo coincidere le rispettive quote d’imposta, dimostra che i loro profili sono quasi identicamente coincidenti. The variants of the dome of St. Peter designed by Antonio da Sangallo the Younger are the result of an original reflection aimed at overcoming the prototype of Santa Maria del Fiore, a precedent not only memorable for every Florentine artist, including Michelangelo, but also useful for the sizing of any subsequent dome with a similar great size. The drawings of Antonio da Sangallo the Younger are examined in detail identifying the variants represented by him, and emphasizing the strongly innovation with regard to the Florentine model. The long examination of the Sangallo’s drawings and model for St. Peter's is made possible by the exceptional legacy of Sangallo’s archive; on the contrary, there is no equivalent data on Michelangelo’s will, but the information of a lost earthen model and the lower dome of the Vatican wooden model, believed directly inspired by Michelangelo, as well as a few undated drawings by Michelangelo. A survey at 1:1 scale of the wooden model of Michelangelo's dome was made, and the previous published measurements resulted not reliable. The lower dome of the model is not hemispherical, as always asserted, but polycentric; the intermediate dome, with its sixth of the fifth acute evidently taken from the dome by Brunelleschi, matches the inner dome actually built by Della Porta; the outer dome carrying the lantern has a greater height than that actually built, which is therefore less raised than formerly believed assuming that it was built according to the model. It was verified that there are discrepancies between the drawings and the alleged corresponding parts of the wooden models of Antonio da Sangallo and Michelangelo and between them and the built dome. Moreover, basing on our surveys of Santa Maria del Fiore and St. Peter, the overlap of the cross sections of the two domes, obtained making the respective springing level coincide, shows that their profiles are almost identical.
2006
9788881259076
Santa Maria del Fiore. Teorie e storie dell’archeologia e del restauro nella città delle fabbriche arnolfiane
329
342
L. GIORGI; G. ROCCHI COOPMANS DE YOLDI
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