ABSTRACT.Tra le molteplici e suggestive declinazioni del sema “notturno” che costruiscono una specie di morfologia trasversale della scrittura di Antonio Tabucchi, come ambigua e inquietante decifrazione delle zone d’ombra del reale, nella plurimetaforica opposizione giorno/notte, veglia(insonnia)/sonno(sogno), si intravedono segni di una deriva verso la più cupa dimensione del noir. Il gioco narrativo del “rovescio”, lo sguardo sul retro del ricamo, la fascinazione del rebus finiscono per scoprire e il lato oscuro della realtà, un dark side del quotidiano, nella storia come nella coscienza. Suggestioni noir come effetti cromatici, con tagli caravaggeschi di luce e ombra, percorrono il discorso del racconto tabucchiano. vocato, quasi sempre, alla sospensione e all’attesa, così che l’inizialmente smarrito lettore si trovi, quasi, a seguire un calcolato cammino di detection, ossia, letteralmente, “scoperta” (non necessariamente conclusiva o definitiva). Dai racconti di L’Angelo nero ai romanzi degli anni Novanta (Sostiene Pereira e La testa perduta di Damasceno Monteiro), la coloritura «almost noit» della narrativa di Tabucchi si sostanzia della persistente riflessione sul ruolo dell’intellettuale nella società contemporanea condensata nel pamphlet-lettera La gastrite di Platone , per approdare alla definizione di una “letteratura inquirente”, direttamente discendente da Sciascia e Pasolini, che attraversa, contaminandoli, i territori confinanti del noir e del crime novel, e li utilizza come reagenti narrativi per una sintassi di racconto interrogativo e anticonformista, così che dall’attrito con la realtà possa magari scaturire una scintilla ad illuminarla. Among the many and evocative variations on the theme of the “nocturnal” which make up a kind of morphology crossing through Antonio Tabucchi's writings – like an ambiguous and disquieting deciphering of the shadowy areas of the real, in the metaphorical opposition between day/night, waking (sleeplessness)/sleep (dream) – one can glimpse signs of a drift towards the darker dimension of the noir. The narrative play of the “contrary”, the look at the other side of the embroidery, fascination with enigmas lead him to discover the dark side of reality and daily life, in history as in knowledge. Noir touches like colour effects, with Caravaggio-like cuts of light and shade, run through the discours of Tabucchi's story, with a vocation, as always, for suspense and expectation, so that the reader, at first bewildered, begins almost to follow a calculated path of detection, literally “discovery” (not necessarily conclusive or final). From the stories of L’Angelo nero to the novels of the '90s (Sostiene Pereira and La testa perduta di Damasceno Monteiro), the «almost noir» colouring of Tabucchi's fiction takes on the substancde of persistent reflection on the role of the intellectual in contemporary society, condensed in the pamphlet-letter La gastrite di Platone, until arriving at the definition of “investigative literature” descending directly from Sciascia and Pasolini, which passes through and contaminates the neighbouring territories of the noir and the crime novel, and uses them as narrative reagents for a story syntax which is interrogative and nonconformist, so that friction with reality can let out, perhaps, a spark to give it light.

Tabucchi "almost noir" / E. BACCHERETI. - STAMPA. - (2008), pp. 63-84.

Tabucchi "almost noir"

BACCHERETI, ELISABETTA
2008

Abstract

ABSTRACT.Tra le molteplici e suggestive declinazioni del sema “notturno” che costruiscono una specie di morfologia trasversale della scrittura di Antonio Tabucchi, come ambigua e inquietante decifrazione delle zone d’ombra del reale, nella plurimetaforica opposizione giorno/notte, veglia(insonnia)/sonno(sogno), si intravedono segni di una deriva verso la più cupa dimensione del noir. Il gioco narrativo del “rovescio”, lo sguardo sul retro del ricamo, la fascinazione del rebus finiscono per scoprire e il lato oscuro della realtà, un dark side del quotidiano, nella storia come nella coscienza. Suggestioni noir come effetti cromatici, con tagli caravaggeschi di luce e ombra, percorrono il discorso del racconto tabucchiano. vocato, quasi sempre, alla sospensione e all’attesa, così che l’inizialmente smarrito lettore si trovi, quasi, a seguire un calcolato cammino di detection, ossia, letteralmente, “scoperta” (non necessariamente conclusiva o definitiva). Dai racconti di L’Angelo nero ai romanzi degli anni Novanta (Sostiene Pereira e La testa perduta di Damasceno Monteiro), la coloritura «almost noit» della narrativa di Tabucchi si sostanzia della persistente riflessione sul ruolo dell’intellettuale nella società contemporanea condensata nel pamphlet-lettera La gastrite di Platone , per approdare alla definizione di una “letteratura inquirente”, direttamente discendente da Sciascia e Pasolini, che attraversa, contaminandoli, i territori confinanti del noir e del crime novel, e li utilizza come reagenti narrativi per una sintassi di racconto interrogativo e anticonformista, così che dall’attrito con la realtà possa magari scaturire una scintilla ad illuminarla. Among the many and evocative variations on the theme of the “nocturnal” which make up a kind of morphology crossing through Antonio Tabucchi's writings – like an ambiguous and disquieting deciphering of the shadowy areas of the real, in the metaphorical opposition between day/night, waking (sleeplessness)/sleep (dream) – one can glimpse signs of a drift towards the darker dimension of the noir. The narrative play of the “contrary”, the look at the other side of the embroidery, fascination with enigmas lead him to discover the dark side of reality and daily life, in history as in knowledge. Noir touches like colour effects, with Caravaggio-like cuts of light and shade, run through the discours of Tabucchi's story, with a vocation, as always, for suspense and expectation, so that the reader, at first bewildered, begins almost to follow a calculated path of detection, literally “discovery” (not necessarily conclusive or final). From the stories of L’Angelo nero to the novels of the '90s (Sostiene Pereira and La testa perduta di Damasceno Monteiro), the «almost noir» colouring of Tabucchi's fiction takes on the substancde of persistent reflection on the role of the intellectual in contemporary society, condensed in the pamphlet-letter La gastrite di Platone, until arriving at the definition of “investigative literature” descending directly from Sciascia and Pasolini, which passes through and contaminates the neighbouring territories of the noir and the crime novel, and uses them as narrative reagents for a story syntax which is interrogative and nonconformist, so that friction with reality can let out, perhaps, a spark to give it light.
2008
9788878703537
I notturni di Tabucchi
63
84
E. BACCHERETI
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