Introduzione. Il tumore del collo dell’utero è al secondo posto tra i tumori femminili (Franco et al., 2001) e sembra essere in aumento fra le donne più giovani (Bray et al., 2001). Il Pap-test è l’unica forma di prevenzione per questo tumore, ma, nonostante negli ultimi anni siano stati fatti dei passi avanti, l’ISTAT ha affermato che il ricorso a tale screening è ancora oggi insoddisfacente (Istat, 2006). Uno dei modelli nati specificatamente per avanzare previsioni rispetto ai comportamenti di salute è la Teoria della Motivazione a Proteggersi (TMP; Rogers, 1983) secondo la quale i predittori dei comportamenti protettivi sono: gravità e vulnerabilità percepite, costi e vantaggi percepiti, efficacia della risposta e autoefficacia rispetto al comportamento raccomandato. L’autoefficacia risulta essere il più importante predittore dei comportamenti salutogeni (Floyd et al., 2000; Lwin e Saw, 2007) a differenza della gravità che risulta essere il predittore più debole (Bish et al., 2000). Rilevante per la predizione dei comportamenti di salute è anche il costrutto dell’Health Locus of Control (HLC; Wallston et al., 1978) che riguarda le credenze delle persone circa il controllo che possono esercitare rispetto alla propria salute (Bennett et al., 1997). Obiettivi. La presente ricerca si propone di verificare se le dimensioni della TMP e il costrutto dell’HLC risultano predire l’intenzione di sottoporsi regolarmente al Pap-test in funzione dell’età. Metodo. Lo studio è stato condotto su 154 donne di età compresa fra 25 e 64 anni, in accordo con le indicazioni del Ministero della Salute in merito alle linee-guida per lo screening cervicale. In accordo con la letteratura (Bray et al., 2001; Istat, 2006), il gruppo è stato suddiviso in funzione della variabile età: un sottogruppo da 25 a 44 anni e l’altro da 45 a 64 anni. Risultati. Per le donne più giovani la gravità percepita risulta predire negativamente l’intenzione (p<.01). Dall’ANOVA emerge che sono le donne meno giovani a presentare una maggiore autoefficacia rispetto al comportamento raccomandato; questa variabile risulta un predittore statisticamente significativo per entrambi i gruppi di donne. Con l’aggiunta dell’HLC al modello di regressione non si ottengono significativi aumenti nella percentuale di varianza spiegata. Tuttavia anche il locus “interno” per le donne più giovani (p<.05) e il locus “altri potenti” per le meno giovani (p<.05) sembrano predire l’intenzione in modo negativo. Dall’ANOVA non emergono differenze statisticamente significative nell’intenzione di ricorrere al Pap-test fra i due gruppi, sebbene le donne meno giovani sembrino percepire maggiormente i costi associati a tale screening. Discussione e conclusioni. In accordo con gli studi che hanno indagato l’efficacia predittiva della TMP (Floyd et al., 2000; Lwin e Saw, 2007), l’autoefficacia rispetto al comportamento raccomandato è il più importante predittore dell’intenzione di sottoporsi allo screening per entrambi i gruppi di donne. Contrariamente a quanto affermato da Bish et al., (2000), le donne più giovani sembrano avere un atteggiamento difensivo di fronte a minacce potenziali e, come suggerito da Bennet et al., (1997), paiono non sentire il bisogno di sottoporsi ad esami medici credendo di riuscire a controllare autonomamente la propria salute. Nelle donne meno giovani, invece, la tendenza a deresponsabilizzarsi nel momento in cui credono che il proprio stato di salute sia nelle mani degli “altri potenti” (medici e professionisti della salute) risulta un ulteriore predittore della scarsa intenzione di sottoporsi al Pap-test. Tali risultati, se confermati, potrebbero avere importanti implicazioni per la realizzazione di campagne preventive specifiche per le diverse fasce d’età della popolazione femminile. Riferimenti bibliografici BENNETT, P., NORMAN, P., MOORE, L., MURPHY, S. e TUDOR-SMITH, C. (1997). Health locus of control and value for health in smokers and nonsmokers. Health Psychology, 16 (2), 179-182. BISH, A., SUTTON, S. e GOLOMBOK, S. (2000). Predicting uptake of a routine cervical smear test: a comparison of the health belief model and the theory of planned behaviour. Psychology and Health, 15, 35-50. BRAY, F., LOOS, A. H., McCARRON, P., WEIDERPASS, E., ARBYN, M., MØLLER, H., HAKAMA, M. PARKIN, D. M. (2005). Trend in cervical squamous cell carcinoma incidence in 13 European countries: changing risk and the effects of screening. CancerEpidemiology, Biomarkers & Prevention, 14 (3), 677-686. FLOYD, D.L., PRENTICE-DUNN, S. e ROGERS, R.W. (2000). A meta-analysis of research on protection motivation theory. Journal of Applied Social Psychology, 30 (2), 407-429. FRANCO, E. L., DUARTE-FRANCO, E. e FERENCZY, A. (2001). Cervical cancer: epidemiology, prevention and the role of human papillomavirus infection. Canadian Medical Association Journal, 164 (7), 1017-25. ISTAT, (2006). La prevenzione dei tumori femminili in Italia: il ricorso a pap-test e mammografia. Disponibile on-line: www.istat.it/salastampa/comunicati LWIN, M.O. e SAW, S.M. (2007). Protecting children from myopia: a protection motivation theory perspective for improving health marketing communications. Journal of Health Communications, 12 (3), 251-68. ROGERS, R.W. (1983). Cognitive and physiological processes in fear appeal and attitude change: a revised theory of protection motivation. In Cacioppo, J.T. e Petty, R.E. (a cura di), Social Psychofisiology: a sourcebook (pp. 153-176). New York, NY: Guilford. WALLSTON, K.A., WALLSTON, B.S. e DeVELLIS, R. (1978). Development of the multidimensional health locus of control (MHLC) scales. Health Education Monographs, 6 (2), 160-170.

Il pap-test: l’intenzione di sottoporsi regolarmente a screening in donne di fasce di età diverse / A. Nerini; S. Casale; F. Massai. - STAMPA. - VII Convegno Nazionale SIPCO-Società Italiana di psicologia di Comunità. Persone, comunità, convivenze:(2008), pp. 191-193. (Intervento presentato al convegno VII Convegno Nazionale SIPCO-Società Italiana di psicologia di Comunità. Persone, comunità, convivenze tenutosi a Firenze nel 25-27 settembre).

Il pap-test: l’intenzione di sottoporsi regolarmente a screening in donne di fasce di età diverse

NERINI, AMANDA;CASALE, SILVIA;MASSAI, FEDERICA
2008

Abstract

Introduzione. Il tumore del collo dell’utero è al secondo posto tra i tumori femminili (Franco et al., 2001) e sembra essere in aumento fra le donne più giovani (Bray et al., 2001). Il Pap-test è l’unica forma di prevenzione per questo tumore, ma, nonostante negli ultimi anni siano stati fatti dei passi avanti, l’ISTAT ha affermato che il ricorso a tale screening è ancora oggi insoddisfacente (Istat, 2006). Uno dei modelli nati specificatamente per avanzare previsioni rispetto ai comportamenti di salute è la Teoria della Motivazione a Proteggersi (TMP; Rogers, 1983) secondo la quale i predittori dei comportamenti protettivi sono: gravità e vulnerabilità percepite, costi e vantaggi percepiti, efficacia della risposta e autoefficacia rispetto al comportamento raccomandato. L’autoefficacia risulta essere il più importante predittore dei comportamenti salutogeni (Floyd et al., 2000; Lwin e Saw, 2007) a differenza della gravità che risulta essere il predittore più debole (Bish et al., 2000). Rilevante per la predizione dei comportamenti di salute è anche il costrutto dell’Health Locus of Control (HLC; Wallston et al., 1978) che riguarda le credenze delle persone circa il controllo che possono esercitare rispetto alla propria salute (Bennett et al., 1997). Obiettivi. La presente ricerca si propone di verificare se le dimensioni della TMP e il costrutto dell’HLC risultano predire l’intenzione di sottoporsi regolarmente al Pap-test in funzione dell’età. Metodo. Lo studio è stato condotto su 154 donne di età compresa fra 25 e 64 anni, in accordo con le indicazioni del Ministero della Salute in merito alle linee-guida per lo screening cervicale. In accordo con la letteratura (Bray et al., 2001; Istat, 2006), il gruppo è stato suddiviso in funzione della variabile età: un sottogruppo da 25 a 44 anni e l’altro da 45 a 64 anni. Risultati. Per le donne più giovani la gravità percepita risulta predire negativamente l’intenzione (p<.01). Dall’ANOVA emerge che sono le donne meno giovani a presentare una maggiore autoefficacia rispetto al comportamento raccomandato; questa variabile risulta un predittore statisticamente significativo per entrambi i gruppi di donne. Con l’aggiunta dell’HLC al modello di regressione non si ottengono significativi aumenti nella percentuale di varianza spiegata. Tuttavia anche il locus “interno” per le donne più giovani (p<.05) e il locus “altri potenti” per le meno giovani (p<.05) sembrano predire l’intenzione in modo negativo. Dall’ANOVA non emergono differenze statisticamente significative nell’intenzione di ricorrere al Pap-test fra i due gruppi, sebbene le donne meno giovani sembrino percepire maggiormente i costi associati a tale screening. Discussione e conclusioni. In accordo con gli studi che hanno indagato l’efficacia predittiva della TMP (Floyd et al., 2000; Lwin e Saw, 2007), l’autoefficacia rispetto al comportamento raccomandato è il più importante predittore dell’intenzione di sottoporsi allo screening per entrambi i gruppi di donne. Contrariamente a quanto affermato da Bish et al., (2000), le donne più giovani sembrano avere un atteggiamento difensivo di fronte a minacce potenziali e, come suggerito da Bennet et al., (1997), paiono non sentire il bisogno di sottoporsi ad esami medici credendo di riuscire a controllare autonomamente la propria salute. Nelle donne meno giovani, invece, la tendenza a deresponsabilizzarsi nel momento in cui credono che il proprio stato di salute sia nelle mani degli “altri potenti” (medici e professionisti della salute) risulta un ulteriore predittore della scarsa intenzione di sottoporsi al Pap-test. Tali risultati, se confermati, potrebbero avere importanti implicazioni per la realizzazione di campagne preventive specifiche per le diverse fasce d’età della popolazione femminile. Riferimenti bibliografici BENNETT, P., NORMAN, P., MOORE, L., MURPHY, S. e TUDOR-SMITH, C. (1997). Health locus of control and value for health in smokers and nonsmokers. Health Psychology, 16 (2), 179-182. BISH, A., SUTTON, S. e GOLOMBOK, S. (2000). Predicting uptake of a routine cervical smear test: a comparison of the health belief model and the theory of planned behaviour. Psychology and Health, 15, 35-50. BRAY, F., LOOS, A. H., McCARRON, P., WEIDERPASS, E., ARBYN, M., MØLLER, H., HAKAMA, M. PARKIN, D. M. (2005). Trend in cervical squamous cell carcinoma incidence in 13 European countries: changing risk and the effects of screening. CancerEpidemiology, Biomarkers & Prevention, 14 (3), 677-686. FLOYD, D.L., PRENTICE-DUNN, S. e ROGERS, R.W. (2000). A meta-analysis of research on protection motivation theory. Journal of Applied Social Psychology, 30 (2), 407-429. FRANCO, E. L., DUARTE-FRANCO, E. e FERENCZY, A. (2001). Cervical cancer: epidemiology, prevention and the role of human papillomavirus infection. Canadian Medical Association Journal, 164 (7), 1017-25. ISTAT, (2006). La prevenzione dei tumori femminili in Italia: il ricorso a pap-test e mammografia. Disponibile on-line: www.istat.it/salastampa/comunicati LWIN, M.O. e SAW, S.M. (2007). Protecting children from myopia: a protection motivation theory perspective for improving health marketing communications. Journal of Health Communications, 12 (3), 251-68. ROGERS, R.W. (1983). Cognitive and physiological processes in fear appeal and attitude change: a revised theory of protection motivation. In Cacioppo, J.T. e Petty, R.E. (a cura di), Social Psychofisiology: a sourcebook (pp. 153-176). New York, NY: Guilford. WALLSTON, K.A., WALLSTON, B.S. e DeVELLIS, R. (1978). Development of the multidimensional health locus of control (MHLC) scales. Health Education Monographs, 6 (2), 160-170.
2008
VII Convegno Nazionale SIPCO-Società Italiana di psicologia di Comunità. Persone, comunità, convivenze
VII Convegno Nazionale SIPCO-Società Italiana di psicologia di Comunità. Persone, comunità, convivenze
Firenze
A. Nerini; S. Casale; F. Massai
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