Lo studio prende in esame le dinamiche di genere all’interno dei racconti di conversione pubblicati in Inghilterra intorno alla metà del XVII secolo. Questi racconti danno spazio a un ampio ventaglio di esperienze spirituali e concentrano l’attenzione sugli eventi, spesso intensamente emozionali, che hanno condotto alla rinascita. Nonostante la narrazione sia in prima persona e l’attenzione sia posta sull’io, le ‘conversion narratives’ non danno soltanto voce all’esperienza personale; sono anche esempi di un discorso altamente strutturato e codificato in cui un individuo registra il proprio percorso verso la “santità”. Il saggio intende mostrare come il racconto di conversione fatto in prima persona risponda a esigenze di integrazione e legittimazione da parte di un individuo che si confronta con il gruppo di cui entra a far parte, ed esplora l’interrelazione tra il modello codificato e l’individualità che si esprime attraverso quel modello. L’indagine mette altresì in luce la particolarità della fonte stessa: mediate e filtrate su più piani, le ‘conversion narratives’ seicentesche si pongono all’intersezione tra oralità e scrittura, tra soggetto individuale e identità comunitaria.

My conversion was wonderful: testimonianze di conversione nelle chiese radicali inglesi della metà del XVII secolo / Donatella Pallotti o Ballotti. - In: GENESIS. - ISSN 1594-9281. - STAMPA. - VI/2 2007:(2008), pp. 33-54.

My conversion was wonderful: testimonianze di conversione nelle chiese radicali inglesi della metà del XVII secolo

PALLOTTI O BALLOTTI, DONATELLA
2008

Abstract

Lo studio prende in esame le dinamiche di genere all’interno dei racconti di conversione pubblicati in Inghilterra intorno alla metà del XVII secolo. Questi racconti danno spazio a un ampio ventaglio di esperienze spirituali e concentrano l’attenzione sugli eventi, spesso intensamente emozionali, che hanno condotto alla rinascita. Nonostante la narrazione sia in prima persona e l’attenzione sia posta sull’io, le ‘conversion narratives’ non danno soltanto voce all’esperienza personale; sono anche esempi di un discorso altamente strutturato e codificato in cui un individuo registra il proprio percorso verso la “santità”. Il saggio intende mostrare come il racconto di conversione fatto in prima persona risponda a esigenze di integrazione e legittimazione da parte di un individuo che si confronta con il gruppo di cui entra a far parte, ed esplora l’interrelazione tra il modello codificato e l’individualità che si esprime attraverso quel modello. L’indagine mette altresì in luce la particolarità della fonte stessa: mediate e filtrate su più piani, le ‘conversion narratives’ seicentesche si pongono all’intersezione tra oralità e scrittura, tra soggetto individuale e identità comunitaria.
2008
VI/2 2007
33
54
Donatella Pallotti o Ballotti
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