La Scuola Superiore di Architettura è istituita a Firenze nel 1926. Come quelle di Roma, Torino, Venezia, Milano e Napoli, di poco precedenti, è trasformata in poi Facoltà di Architettura (Firenze: 1936). Nata in una città tanto ricca di tradizioni architettoniche quanto carente, allora di figure di riconosciuta importanza a livello nazionale, salvo Raffaello Brizzi, organizza tuttavia un efficace corso di studi. Spiccano gli apporti di Raffaello Fagnoni e di Giovanni Michelucci, i cui allievi formano la struttura del corpo docente fino agli anni ’70. All’establishment accademico fiorentino si affianca fino dall’inizio una rappresentanza di docenti provenienti da Roma, particolarmente significativa negli anni ’50 con Riccardo Morandi, Adalberto Libera, Ludovico Quaroni e Leonardo Benevolo. Ricordiamo anche le due più brevi presenze milanesi di Gillo Dorfles e Umberto Eco negli anni ’60. Il ’68 costituisce per la Facoltà di Architettura un tornante di particolare rilievo anche in relazione al clima della città, che non aveva mai recuperato il ruolo sociale e politico spazzato via dall’alluvione del 4 novembre 1966.
La Facoltà di Architettura di Firenze fra tradizione e cambiamento / G. CORSANI; M. BINI. - STAMPA. - (2007).
La Facoltà di Architettura di Firenze fra tradizione e cambiamento
CORSANI, GABRIELE;BINI, MARCO
2007
Abstract
La Scuola Superiore di Architettura è istituita a Firenze nel 1926. Come quelle di Roma, Torino, Venezia, Milano e Napoli, di poco precedenti, è trasformata in poi Facoltà di Architettura (Firenze: 1936). Nata in una città tanto ricca di tradizioni architettoniche quanto carente, allora di figure di riconosciuta importanza a livello nazionale, salvo Raffaello Brizzi, organizza tuttavia un efficace corso di studi. Spiccano gli apporti di Raffaello Fagnoni e di Giovanni Michelucci, i cui allievi formano la struttura del corpo docente fino agli anni ’70. All’establishment accademico fiorentino si affianca fino dall’inizio una rappresentanza di docenti provenienti da Roma, particolarmente significativa negli anni ’50 con Riccardo Morandi, Adalberto Libera, Ludovico Quaroni e Leonardo Benevolo. Ricordiamo anche le due più brevi presenze milanesi di Gillo Dorfles e Umberto Eco negli anni ’60. Il ’68 costituisce per la Facoltà di Architettura un tornante di particolare rilievo anche in relazione al clima della città, che non aveva mai recuperato il ruolo sociale e politico spazzato via dall’alluvione del 4 novembre 1966.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.