Abstract I presupposti teorici della ricerca, inserita in un più vasto progetto FSE EQUAL, derivano dalla letteratura sui comportamenti a rischio, sul consumo di sostanze legali e illegali, sulla promozione della salute nei contesti di tempo libero. Obiettivi: Descrivere i modi in cui i giovani spendono il loro tempo libero e i comportamenti di rischio sperimentati con maggiore frequenza. Tra questi il focus principale è sulle sostanze consumate, legali e illegali, esaminando anche altri aspetti come la guida pericolosa, la guida sotto l’effetto di sostanze, i comportamenti violenti, il sesso non protetto. Partecipanti: 452 giovani (16-33 anni, media 22,6), maschi 49,8%, studenti e non, residenti in Toscana. Strumenti: Questionario appositamente predisposto, elaborato in base a focus group e interviste svolte nella precedente indagine qualitativa. Risultati: Le attività più frequenti nei tre cluster dei partecipanti (basso, medio e alto rischio) sono quelle svolte da soli e in casa, seguite dallo stare insieme ad altri, e poi uscire senza un progetto preciso. Meno frequente l’attività sportiva e ancora più rare le attività culturali, soprattutto nei cluster a rischio più elevato. La discoteca è un luogo abitualmente frequentato, e più raramente si assiste ad un “evento” musicale. I mezzi di trasporto sono prevalentemente l’auto e il motorino, raramente o mai i mezzi pubblici. Il luogo di ritrovo principale è il bar, seguito dalla casa e dalla piazza. Sono minoritarie (e caratteristiche del gruppo a basso rischio) scelte di luoghi in cui si svolgono attività strutturate o di associazionismo-volontariato. I comportamenti a rischio risultano inversamente correlati alle attività di aggregazione. Largamente presente il consumo e l’abuso di alcool, seguito dalla cannabis e, in misura inferiore, dalle altre sostanze. Le differenze di genere vanno appiattendosi rispetto ai decenni passati, anche se i consumi femminili si collocano comunque nella fascia medio-bassa. Dall’indagine emergono altri comportamenti dannosi (come la guida pericolosa), che riguardano anche i cluster a basso-medio rischio. Conclusioni. Appare importante progettare interventi basati sulla conoscenza delle diverse culture giovanili, sulla diffusione di informazioni preventive in tutti i contesti di vita, sulla promozione del protagonismo dei giovani sia nella gestione del tempo libero sia nella promozione della salute.
Giovani e stili di vita: contesti di tempo libero e comportamenti a rischio / P. Meringolo. - STAMPA. - (2009), pp. 43-81.
Giovani e stili di vita: contesti di tempo libero e comportamenti a rischio.
MERINGOLO, PATRIZIA
2009
Abstract
Abstract I presupposti teorici della ricerca, inserita in un più vasto progetto FSE EQUAL, derivano dalla letteratura sui comportamenti a rischio, sul consumo di sostanze legali e illegali, sulla promozione della salute nei contesti di tempo libero. Obiettivi: Descrivere i modi in cui i giovani spendono il loro tempo libero e i comportamenti di rischio sperimentati con maggiore frequenza. Tra questi il focus principale è sulle sostanze consumate, legali e illegali, esaminando anche altri aspetti come la guida pericolosa, la guida sotto l’effetto di sostanze, i comportamenti violenti, il sesso non protetto. Partecipanti: 452 giovani (16-33 anni, media 22,6), maschi 49,8%, studenti e non, residenti in Toscana. Strumenti: Questionario appositamente predisposto, elaborato in base a focus group e interviste svolte nella precedente indagine qualitativa. Risultati: Le attività più frequenti nei tre cluster dei partecipanti (basso, medio e alto rischio) sono quelle svolte da soli e in casa, seguite dallo stare insieme ad altri, e poi uscire senza un progetto preciso. Meno frequente l’attività sportiva e ancora più rare le attività culturali, soprattutto nei cluster a rischio più elevato. La discoteca è un luogo abitualmente frequentato, e più raramente si assiste ad un “evento” musicale. I mezzi di trasporto sono prevalentemente l’auto e il motorino, raramente o mai i mezzi pubblici. Il luogo di ritrovo principale è il bar, seguito dalla casa e dalla piazza. Sono minoritarie (e caratteristiche del gruppo a basso rischio) scelte di luoghi in cui si svolgono attività strutturate o di associazionismo-volontariato. I comportamenti a rischio risultano inversamente correlati alle attività di aggregazione. Largamente presente il consumo e l’abuso di alcool, seguito dalla cannabis e, in misura inferiore, dalle altre sostanze. Le differenze di genere vanno appiattendosi rispetto ai decenni passati, anche se i consumi femminili si collocano comunque nella fascia medio-bassa. Dall’indagine emergono altri comportamenti dannosi (come la guida pericolosa), che riguardano anche i cluster a basso-medio rischio. Conclusioni. Appare importante progettare interventi basati sulla conoscenza delle diverse culture giovanili, sulla diffusione di informazioni preventive in tutti i contesti di vita, sulla promozione del protagonismo dei giovani sia nella gestione del tempo libero sia nella promozione della salute.File | Dimensione | Formato | |
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