Si tratta della lettura pronunciata il 22 novembre 2007 presso la sede della Società Dantesca Italiana (Firenze, Palagio dell'Arte della Lana), nel quadro della lectura Dantis delle quindici canzoni ‘distese’ promossa dal Comitato scientifico allora in carica, con applicazione alle canzoni dell’antica e pubblica pratica esegetica invalsa per i canti della Commedia. Il testo scritto fu pubblicato nel 2009, prima tranche di lecturae di sette delle quindici canzoni seriate secondo l’ordinamento dell’edizione critica delle Rime dantesche di Domenico De Robertis (Firenze, Le Lettere, 2002), che la recensio ha dimostrato preesistente alla triplice edizione di Boccaccio e alla famiglia stessa di codici entro la quale l’iniziativa editoriale boccacciana può considerarsi compresa. Lo scopo della nuova interpretazione di Amor che movi tua vertù dal cielo è di contribuire a verificare sul piano esegetico e dal punto di vista della quinta canzone la coerenza del Libro che tale sequenza di quindici risulta costituire sul piano ecdotico. Particolarmente interessante è risultato, al di là di alcune suggestioni numeriche, il percorso poetico delineato da Dante nei testi a monte di Amor che movi, individuanti il tracciato della poesia coeva e successiva alla Vita Nova. Esso appare scandito dal progressivo superamento dello stile della lode (Voi che ’ntendendo e Amor che nella mente) verso la novità delle Rime petrose, non per nulla centrali nella compagine del libro e strettamente implicate con i due testi liminari (Così nel mio parlar vogl’esser aspro e Amor, da che convien pur ch’io mi doglia), attraverso la necessaria e previa ridefinizione delle componenti principali della poesia di Dante e non sua soltanto, cioè gentilezza (Le dolci rime) e amore (Amor che movi). In questo contesto appaiono importanti i contatti evidenziati dalla lettura di questa quinta canzone sia con la giunizelliana Al cor gentil rimpaira sempre amore sia con la cavalcantiana Donna me prega, perch’eo voglio dire, rispetto alla quale Amor che movi si presenta come una replica sul tema dell’amore, trattato come forza oggettiva e potenza universale, non accidentale stato patologico, dunque in termini opposti al razionalismo, anche tecnico e metrico, di Cavalcanti, di cui le Rime petrose e la coerente poetica dello stile aspro vengono a rappresentare il consapevole superamento. This is a reading held on November 22, 2007, at the Società Dantesca Italiana (Florence, Palagio dell'Arte della Lana), in the context of the lectura Dantis of the fifteen “distese” songs, promoted by the Scientific committee in charge at the time, applying to the songs the ancient and public practice of exegesis used for the cantos of the Commedia. The written text was published in 2009, the first tranche of lecturae of seven of the fifteen sons laid out in series according to the order of Domenico De Robertis’ critical edition of Dante’s Rime (Florence, Le Lettere, 2002), which the recensio has shown existed before Boccaccio’s triple edition and even the family of codes within which Boccaccio’s initiative can be seen to belong. The purpose of the new interpretation of Amor che movi tua vertù dal cielo is to contribute to verify, in terms of exegesis and from the point of view of the fifth song of the Book, the consistency of the Book which such a sequence of fifteen seems to make up on an ecdotic level. Of special interest – apart from some fascinating numerical elements – is the poetic path outlined by Dante in his texts upstream of Amor che movi, identifying the track of his poetry contemporary to and following the Vita Nova. It is marked by the gradual progress beyond the style of the lode (Voi che ’ntendendo and Amor che nella mente) towards the novelty of the Rime petrose, not at all central in the context of the book and strictly implicated with the tow bordering texts (Così nel mio parlar vogl’esser aspro e Amor, da che convien pur ch’io mi doglia), through the necessary and previous re-definition of the main components of Dante’s poetry and not only, that is gentleness (Le dolci rime) and love (Amor che movi). In this context, we can see the importance of the contacts emerging from the reading of this fifth song, both with Guinizelli’s Al cor gentil rempaira sempre amore and with Cavalcanti’s Donna me prega, perch’eo voglio dire, compared to which Amor che movi presents itself as a reply on the topic of love, treated as an objective force and universal power, not as an accidental and pathological condition, therefore in terms opposite to the rationalism – also technical and metrical – of Cavalcanti, which the Rime petrose and the coherent poetics of the sharp style consciously step beyond.

Amor che movi tua vertù dal cielo / C. Molinari. - STAMPA. - (2009), pp. 119-144.

Amor che movi tua vertù dal cielo

MOLINARI, CARLA
2009

Abstract

Si tratta della lettura pronunciata il 22 novembre 2007 presso la sede della Società Dantesca Italiana (Firenze, Palagio dell'Arte della Lana), nel quadro della lectura Dantis delle quindici canzoni ‘distese’ promossa dal Comitato scientifico allora in carica, con applicazione alle canzoni dell’antica e pubblica pratica esegetica invalsa per i canti della Commedia. Il testo scritto fu pubblicato nel 2009, prima tranche di lecturae di sette delle quindici canzoni seriate secondo l’ordinamento dell’edizione critica delle Rime dantesche di Domenico De Robertis (Firenze, Le Lettere, 2002), che la recensio ha dimostrato preesistente alla triplice edizione di Boccaccio e alla famiglia stessa di codici entro la quale l’iniziativa editoriale boccacciana può considerarsi compresa. Lo scopo della nuova interpretazione di Amor che movi tua vertù dal cielo è di contribuire a verificare sul piano esegetico e dal punto di vista della quinta canzone la coerenza del Libro che tale sequenza di quindici risulta costituire sul piano ecdotico. Particolarmente interessante è risultato, al di là di alcune suggestioni numeriche, il percorso poetico delineato da Dante nei testi a monte di Amor che movi, individuanti il tracciato della poesia coeva e successiva alla Vita Nova. Esso appare scandito dal progressivo superamento dello stile della lode (Voi che ’ntendendo e Amor che nella mente) verso la novità delle Rime petrose, non per nulla centrali nella compagine del libro e strettamente implicate con i due testi liminari (Così nel mio parlar vogl’esser aspro e Amor, da che convien pur ch’io mi doglia), attraverso la necessaria e previa ridefinizione delle componenti principali della poesia di Dante e non sua soltanto, cioè gentilezza (Le dolci rime) e amore (Amor che movi). In questo contesto appaiono importanti i contatti evidenziati dalla lettura di questa quinta canzone sia con la giunizelliana Al cor gentil rimpaira sempre amore sia con la cavalcantiana Donna me prega, perch’eo voglio dire, rispetto alla quale Amor che movi si presenta come una replica sul tema dell’amore, trattato come forza oggettiva e potenza universale, non accidentale stato patologico, dunque in termini opposti al razionalismo, anche tecnico e metrico, di Cavalcanti, di cui le Rime petrose e la coerente poetica dello stile aspro vengono a rappresentare il consapevole superamento. This is a reading held on November 22, 2007, at the Società Dantesca Italiana (Florence, Palagio dell'Arte della Lana), in the context of the lectura Dantis of the fifteen “distese” songs, promoted by the Scientific committee in charge at the time, applying to the songs the ancient and public practice of exegesis used for the cantos of the Commedia. The written text was published in 2009, the first tranche of lecturae of seven of the fifteen sons laid out in series according to the order of Domenico De Robertis’ critical edition of Dante’s Rime (Florence, Le Lettere, 2002), which the recensio has shown existed before Boccaccio’s triple edition and even the family of codes within which Boccaccio’s initiative can be seen to belong. The purpose of the new interpretation of Amor che movi tua vertù dal cielo is to contribute to verify, in terms of exegesis and from the point of view of the fifth song of the Book, the consistency of the Book which such a sequence of fifteen seems to make up on an ecdotic level. Of special interest – apart from some fascinating numerical elements – is the poetic path outlined by Dante in his texts upstream of Amor che movi, identifying the track of his poetry contemporary to and following the Vita Nova. It is marked by the gradual progress beyond the style of the lode (Voi che ’ntendendo and Amor che nella mente) towards the novelty of the Rime petrose, not at all central in the context of the book and strictly implicated with the tow bordering texts (Così nel mio parlar vogl’esser aspro e Amor, da che convien pur ch’io mi doglia), through the necessary and previous re-definition of the main components of Dante’s poetry and not only, that is gentleness (Le dolci rime) and love (Amor che movi). In this context, we can see the importance of the contacts emerging from the reading of this fifth song, both with Guinizelli’s Al cor gentil rempaira sempre amore and with Cavalcanti’s Donna me prega, perch’eo voglio dire, compared to which Amor che movi presents itself as a reply on the topic of love, treated as an objective force and universal power, not as an accidental and pathological condition, therefore in terms opposite to the rationalism – also technical and metrical – of Cavalcanti, which the Rime petrose and the coherent poetics of the sharp style consciously step beyond.
2009
9788882327026
Dante Alighieri Le Quindici Canzoni Lette da diversi I, 1-7
119
144
C. Molinari
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