Il contributo riflette sull’esperienza di ricerca operativa costruita intorno al lavoro per la redazione del Piano strutturale Coordinato “La città del Tufo”, che ha coinvolto i comuni di Castell'Azzara, Sorano, e Pitigliano (provincia di Grosseto). Il piano rappresenta una esperienza concreta di collaborazione tra soggetti pubblici nella pianificazione territoriale e nasce dalla volontà di creare un progetto capace di mettere in valore, mediante la costruzione di uno scenario condiviso di sviluppo, le risorse presenti in ciascun comune. L’impostazione ha dato modo di testare alcuni studi teorici sulla governance cooperativa. L’idea del piano, infatti, è stata quella di considerare i territori dei tre Comuni come un’unica “città” in una impostazione cooperativa: cioè come opportunità per ridefinire e disegnare una vision strategica di area capace di attivare forme di organizzazione dello sviluppo locale basare soprattutto sul riconoscimento e dunque sull’attribuzione di ruoli e competenze complementari ai centri urbani che compongono la “città del tufo”. Solo dopo ogni comune avrebbe provveduto a predisporre la propria politica urbanistica relativa al proprio territorio amministrativo. Il piano strutturale coordinato che ne è derivato è fatto, dunque, di due livelli normativi: uno esteso all’intero ambito della “città del tufo”; l’altro riferito ai singoli territori comunali. L’esperienza è stata considerata un esempio di buona pratica di cooperazione interistituzionale in Toscana e un esempio eccellente di coinvolgimento degli attori locali, anche perché sia l’adozione che l’approvazione finale sono avvenute all’unanimità. L’articolo ripercorre e spiega l’esperienza del piano, collocandolo nel più ampio dibattito dei tentativi di cooperazione interistituzionale in Toscana. L'intero materiale è reperibile sul sito: http://sit.lamma-cres.rete.toscana.it/tufo/

Le ragioni di un piano strutturale coordinato / G. De Luca; M. Gamberini. - In: URBANISTICA. - ISSN 0042-1022. - STAMPA. - 142:(2010), pp. 46-66.

Le ragioni di un piano strutturale coordinato

DE LUCA, GIUSEPPE;
2010

Abstract

Il contributo riflette sull’esperienza di ricerca operativa costruita intorno al lavoro per la redazione del Piano strutturale Coordinato “La città del Tufo”, che ha coinvolto i comuni di Castell'Azzara, Sorano, e Pitigliano (provincia di Grosseto). Il piano rappresenta una esperienza concreta di collaborazione tra soggetti pubblici nella pianificazione territoriale e nasce dalla volontà di creare un progetto capace di mettere in valore, mediante la costruzione di uno scenario condiviso di sviluppo, le risorse presenti in ciascun comune. L’impostazione ha dato modo di testare alcuni studi teorici sulla governance cooperativa. L’idea del piano, infatti, è stata quella di considerare i territori dei tre Comuni come un’unica “città” in una impostazione cooperativa: cioè come opportunità per ridefinire e disegnare una vision strategica di area capace di attivare forme di organizzazione dello sviluppo locale basare soprattutto sul riconoscimento e dunque sull’attribuzione di ruoli e competenze complementari ai centri urbani che compongono la “città del tufo”. Solo dopo ogni comune avrebbe provveduto a predisporre la propria politica urbanistica relativa al proprio territorio amministrativo. Il piano strutturale coordinato che ne è derivato è fatto, dunque, di due livelli normativi: uno esteso all’intero ambito della “città del tufo”; l’altro riferito ai singoli territori comunali. L’esperienza è stata considerata un esempio di buona pratica di cooperazione interistituzionale in Toscana e un esempio eccellente di coinvolgimento degli attori locali, anche perché sia l’adozione che l’approvazione finale sono avvenute all’unanimità. L’articolo ripercorre e spiega l’esperienza del piano, collocandolo nel più ampio dibattito dei tentativi di cooperazione interistituzionale in Toscana. L'intero materiale è reperibile sul sito: http://sit.lamma-cres.rete.toscana.it/tufo/
2010
142
46
66
G. De Luca; M. Gamberini
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