Inteso in senso "tradizionale", il genere Cynoglossum L. comprende circa 55 specie erbacee bienni o perenni (raramente annue) in Eurasia, Africa e Americhe, spesso legate ad ambienti aperti e variamente antropizzati, in particolare pascoli aridi. Il principale centro di diversità è il bacino Mediterraneo, dove sono presenti circa 30 entità distribuite dall'Anatolia alla penisola Iberica e Africa nord-occidentale. Tuttavia, molti botanici sanno che la loro identificazione è spesso problematica a causa della scarsa differenziazione fenotipica fra esse. Caratteri importanti, o supposti tali, risiedono in particolare nei frutti, rappresentati da mericarpi provvisti di rigidi tricomi uncinati per la dispersione "long-distance" attraverso epizoocoria. Oltre all'interesse sistematico, lo studio dei frutti tocca anche aspetti funzionali che potrebbero aver influenzato la storia evolutiva del gruppo, ancora ignota. In questa ricerca si sono in primo luogo approfondite le osservazioni sulla morfologia e l’anatomia dei mericarpi delle entità euromediterranee, per definire le variazioni quali-quantitative di potenziale valore sistematico e comprendere meglio i tratti strutturali adattativi legati alla sindrome epizoocora. Attraverso l’uso del SEM corredato di microanalisi EDAX a raggi X e del microscopio ottico, si sono determinate le caratteristiche strutturali che promuovono un estremo potenziale di attacco ed adesione (AtP %) alle superfici pelose o lanose di mammiferi selvatici o domestici. Tale potenziale è stato stimato per ogni entità usando un GLM (General Linear Model) proposto di recente (Roemermann & al. 2005) e dipendente essenzialmente da massa e forma della diaspora. Potenziali maggiormente elevati (AtP > 60%) sono risultati per le entità con nucule piccole e leggere, in particolare C. troodi Lindb. (Cipro), C. nebrodense Guss. (Sicilia) e C. montanum L. ssp. extraeuropaeum Brand (Anatolia sud-occidentale). Per comprendere poi il significato filogenetico di tali variazioni, messo in dubbio da diversi botanici, abbiamo esaminato la regione ITS1-2 del genoma nucleare di gran parte delle entità euro-mediterranee, da noi campionate in natura. Pur portando alla luce alcuni aspetti interessanti sulle affinità di taluni taxa critici, le ricostruzioni bayesiane e di massima parsimonia sono risultate largamente irrisolte. Procedendo quindi al confronto analitico delle distanze genetiche medie fra le entità di Cynoglossum con quelle all’interno di altri generi Euro-Mediterranei appartenenti alle quattro tribù fondamentali di Boraginacee (Boragineae, Cynoglosseae, Echiochileae, Lithospermeae) sono emersi valori sensibilmente più bassi e curve delle frequenze con picchi su distanze inferiori. Si è evidenziata quindi la scarsa divergenza in questo locus ad evoluzione neutrale solitamente molto utile nelle analisi filogenetiche nei gruppi di Boraginaceae con strategie di dispersione dei frutti “short-distance” attraverso barocoria e mirmecocoria. E'quindi plausibile ipotizzare che la bassa divergenza nella regione ITS di Cynoglossum, accompagnata anche da scarsissima variabilità cariologica ed in taluni gruppi fenotipica, possa essere il risultato di una differenziazione recente ed incompleta promossa dalla nascita e l’affermazione della pastorizia nomadica e transumante nella precoce storia del Mediterraneo. Ciò avvenne in epoca olocenica (c. 8.000-9.000 anni fa) con la domesticazione di pecore e capre, il cui ruolo nella dispersione a lunga distanza di diaspore glochidiate è sperimentalmente dimostrato (Manzano & Malo 2005). Questo fenomeno può quindi aver fortemente favorito la diffusione di Cynoglossum ma non altrettanto i fenomeni speciativi al suo interno.

Specializzazione epizoocora e bassa divergenza in sequenze ITS nelle entità Euro-Mediterranee di Cynoglossum (Boraginaceae): due aspetti correlati ? / Selvi F.; Coppi A.. - STAMPA. - La Biodiversità vegetale in Italia: aggiornamenti sui gruppi critici della flora vascolare:(2010), pp. 47-48. (Intervento presentato al convegno La Biodiversità vegetale in Italia: aggiornamenti sui gruppi critici della flora vascolare tenutosi a Roma nel 22-23 Ottobre 2010).

Specializzazione epizoocora e bassa divergenza in sequenze ITS nelle entità Euro-Mediterranee di Cynoglossum (Boraginaceae): due aspetti correlati ?

SELVI, FEDERICO;COPPI, ANDREA
2010

Abstract

Inteso in senso "tradizionale", il genere Cynoglossum L. comprende circa 55 specie erbacee bienni o perenni (raramente annue) in Eurasia, Africa e Americhe, spesso legate ad ambienti aperti e variamente antropizzati, in particolare pascoli aridi. Il principale centro di diversità è il bacino Mediterraneo, dove sono presenti circa 30 entità distribuite dall'Anatolia alla penisola Iberica e Africa nord-occidentale. Tuttavia, molti botanici sanno che la loro identificazione è spesso problematica a causa della scarsa differenziazione fenotipica fra esse. Caratteri importanti, o supposti tali, risiedono in particolare nei frutti, rappresentati da mericarpi provvisti di rigidi tricomi uncinati per la dispersione "long-distance" attraverso epizoocoria. Oltre all'interesse sistematico, lo studio dei frutti tocca anche aspetti funzionali che potrebbero aver influenzato la storia evolutiva del gruppo, ancora ignota. In questa ricerca si sono in primo luogo approfondite le osservazioni sulla morfologia e l’anatomia dei mericarpi delle entità euromediterranee, per definire le variazioni quali-quantitative di potenziale valore sistematico e comprendere meglio i tratti strutturali adattativi legati alla sindrome epizoocora. Attraverso l’uso del SEM corredato di microanalisi EDAX a raggi X e del microscopio ottico, si sono determinate le caratteristiche strutturali che promuovono un estremo potenziale di attacco ed adesione (AtP %) alle superfici pelose o lanose di mammiferi selvatici o domestici. Tale potenziale è stato stimato per ogni entità usando un GLM (General Linear Model) proposto di recente (Roemermann & al. 2005) e dipendente essenzialmente da massa e forma della diaspora. Potenziali maggiormente elevati (AtP > 60%) sono risultati per le entità con nucule piccole e leggere, in particolare C. troodi Lindb. (Cipro), C. nebrodense Guss. (Sicilia) e C. montanum L. ssp. extraeuropaeum Brand (Anatolia sud-occidentale). Per comprendere poi il significato filogenetico di tali variazioni, messo in dubbio da diversi botanici, abbiamo esaminato la regione ITS1-2 del genoma nucleare di gran parte delle entità euro-mediterranee, da noi campionate in natura. Pur portando alla luce alcuni aspetti interessanti sulle affinità di taluni taxa critici, le ricostruzioni bayesiane e di massima parsimonia sono risultate largamente irrisolte. Procedendo quindi al confronto analitico delle distanze genetiche medie fra le entità di Cynoglossum con quelle all’interno di altri generi Euro-Mediterranei appartenenti alle quattro tribù fondamentali di Boraginacee (Boragineae, Cynoglosseae, Echiochileae, Lithospermeae) sono emersi valori sensibilmente più bassi e curve delle frequenze con picchi su distanze inferiori. Si è evidenziata quindi la scarsa divergenza in questo locus ad evoluzione neutrale solitamente molto utile nelle analisi filogenetiche nei gruppi di Boraginaceae con strategie di dispersione dei frutti “short-distance” attraverso barocoria e mirmecocoria. E'quindi plausibile ipotizzare che la bassa divergenza nella regione ITS di Cynoglossum, accompagnata anche da scarsissima variabilità cariologica ed in taluni gruppi fenotipica, possa essere il risultato di una differenziazione recente ed incompleta promossa dalla nascita e l’affermazione della pastorizia nomadica e transumante nella precoce storia del Mediterraneo. Ciò avvenne in epoca olocenica (c. 8.000-9.000 anni fa) con la domesticazione di pecore e capre, il cui ruolo nella dispersione a lunga distanza di diaspore glochidiate è sperimentalmente dimostrato (Manzano & Malo 2005). Questo fenomeno può quindi aver fortemente favorito la diffusione di Cynoglossum ma non altrettanto i fenomeni speciativi al suo interno.
2010
Libro dei Riassunti del Convegno "La biodiversità vegetale in Italia: aggiornamenti sui gruppi critici della flora vascolare", Università La Sapienza Roma.
La Biodiversità vegetale in Italia: aggiornamenti sui gruppi critici della flora vascolare
Roma
Selvi F.; Coppi A.
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