L’omissione del che connettivo di subordinate soggettive si riscontra in genere nell’italiano contemporaneo (con spiccata preferenza per reggenza affidata a verbi che esprimono opinione e percezione), dove essa, come noto, si accompagna in genere all’uso del congiuntivo (credo vada via; sembra sia contento). Nel fiorentino, tuttavia, si osserva, quanto a frequenza e casistica, una presenza del tutto particolare di questo fenomeno, che viene a configurarsi come modalità altamente caratterizzante del parlato locale. In particolare queste riflessioni si concentrano sulla tipologia di soggettiva introdotta da bisognare (bisogna / bisognava / bisognerebbe) con valore impersonale esprimente necessità, che a Firenze ricorre spesso unita all’espressione del pronome soggetto tonico (io bisogna vada; io bisogna te lo dica). L’estrema vitalità del costrutto (al punto che io bisogna vada tende a proporsi come formula di congedo consuetudinaria), che a livello percettivo è confortata dalla sua sostanziale non marcatezza, ne facilita e sostiene la diffusione anche nei livelli più controllati. A loro volta questi usi di bisognare (tra i quali va ricordato il tipo, altrettanto radicato e non marcato, noi bisogna andare) sembrano coerenti con una deriva in senso “personalizzante” del verbo che costituisce l’elemento più significativo nell’ottica di un confronto dinamico e dialettico fra “fiorentino” e “italiano”. In this work I focus my attention on the costruction ‘subject (pronoun) + bisogna (bisognava / bisognerebbe) (+ pronoun clitic) + subjunctive’ in which the impersonal bisognare apparently acts like a personal verb, thus marking a relevant discordance compared to standard Italian. This construction is very frequent and of widespread use in Florentine, being used even in very formal contexts. The construction shows the large extent of the phenomenon of complementizer deletion in Florentine. This also occurs in standard Italian, but only if introduced by verbs of opinion and of perception (credere, sembrare).

Una palestra fiorentina per l'italiano in movimento: "io bisogna ve ne parli" / N.Binazzi. - STAMPA. - (2010), pp. 249-264.

Una palestra fiorentina per l'italiano in movimento: "io bisogna ve ne parli"

BINAZZI, NERI
2010

Abstract

L’omissione del che connettivo di subordinate soggettive si riscontra in genere nell’italiano contemporaneo (con spiccata preferenza per reggenza affidata a verbi che esprimono opinione e percezione), dove essa, come noto, si accompagna in genere all’uso del congiuntivo (credo vada via; sembra sia contento). Nel fiorentino, tuttavia, si osserva, quanto a frequenza e casistica, una presenza del tutto particolare di questo fenomeno, che viene a configurarsi come modalità altamente caratterizzante del parlato locale. In particolare queste riflessioni si concentrano sulla tipologia di soggettiva introdotta da bisognare (bisogna / bisognava / bisognerebbe) con valore impersonale esprimente necessità, che a Firenze ricorre spesso unita all’espressione del pronome soggetto tonico (io bisogna vada; io bisogna te lo dica). L’estrema vitalità del costrutto (al punto che io bisogna vada tende a proporsi come formula di congedo consuetudinaria), che a livello percettivo è confortata dalla sua sostanziale non marcatezza, ne facilita e sostiene la diffusione anche nei livelli più controllati. A loro volta questi usi di bisognare (tra i quali va ricordato il tipo, altrettanto radicato e non marcato, noi bisogna andare) sembrano coerenti con una deriva in senso “personalizzante” del verbo che costituisce l’elemento più significativo nell’ottica di un confronto dinamico e dialettico fra “fiorentino” e “italiano”. In this work I focus my attention on the costruction ‘subject (pronoun) + bisogna (bisognava / bisognerebbe) (+ pronoun clitic) + subjunctive’ in which the impersonal bisognare apparently acts like a personal verb, thus marking a relevant discordance compared to standard Italian. This construction is very frequent and of widespread use in Florentine, being used even in very formal contexts. The construction shows the large extent of the phenomenon of complementizer deletion in Florentine. This also occurs in standard Italian, but only if introduced by verbs of opinion and of perception (credere, sembrare).
2010
9788896312094
Storia della lingua italiana e dialettologia. Atti del VIII Convegno ASLI. Palermo, ottobre 2009.
249
264
N.Binazzi
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