Il testo indaga la possibilità di applicare la teoria della “Documentalità” alla fotografia verificandola nel contesto dell'archivio fotografico. A tal fine sostiene che il valore di documento di una fotografia non sia determinato dalla sua natura meccanica e di analogon perfetto del reale, ma dalle pratiche d'iscrizione. Attraverso il concetto della “fotografia/fotografie”, nesso dialettico e inscindibile legato alle pratiche d'iscrizione nelle forme di “archi-tracce” (Derrida) e “registrazioni” (Ferraris), lo spazio interno ed esterno dell'archivio è considerato come dispositivo paradigmatico che produce particolari strategie conoscitive, sulla fotografia e per mezzo della fotografia, strettamente connesse con le parole dell'archivio fotografico stesso. L'argomentazione viene svolta nei seguenti paragrafi: -“La fotografia come documento naturale”: valuta alcune delle condizioni estrinseche che concorrono a stabilire il momento in cui la fotografia partecipando ad atti sociali, si trasforma in documento, ovvero in un oggetto sociale al quale sono attribuiti certi valori e significati; -“Un uso sperimentale della Documentalità”: si sostiene che la fotografia si trasforma in documento solo in presenza (e non necessariamente in com-presenza) delle pratiche d'iscrizione; -“Sulle tracce di...”: valutazione della traccia ferrasiana come “modificazione di una superficie che vale come segno o come promemoria per una mente capace di apprenderla come tale [e che presenta] dimensioni minori del supporto” nell'ambito della fotografia e proposta dell'esistenza di una sub-traccia; -“Cosa facciamo con le fotografie/documenti?”: sostiene che non tutte le fotografie siano dei documenti, ma tutte le fotografie potrebbero diventarlo se coinvolte in un atto sociale; -“Le parole della fotografia”: cenni sugli usi sociali e artistici della fotografia in relazione alle pratiche d'iscrizione; -“Le parole dell'archivio fotografico”: superata la soglia dell'archivio, la fotografia viene sottoposta alle pratiche di iscrizione e (tra)vestita di tutta l'apparenza di documento; -“L'archivio, la fotografia, l'iscrizione: conclusioni (provvisorie)”: le forme d'iscrizione istituzionali sono intese come atti interpretativi che non solo trasfigurerebbero i documenti, ma addirittura li trasformerebbero nel loro aspetto e nel loro significato.

The Words of the Photo Archive / T. Serena. - STAMPA. - (2011), pp. 57-72. (Intervento presentato al convegno Courtauld Institut, Kunsthistorisches Institut tenutosi a London, Florence nel 2009).

The Words of the Photo Archive

SERENA, TIZIANA
2011

Abstract

Il testo indaga la possibilità di applicare la teoria della “Documentalità” alla fotografia verificandola nel contesto dell'archivio fotografico. A tal fine sostiene che il valore di documento di una fotografia non sia determinato dalla sua natura meccanica e di analogon perfetto del reale, ma dalle pratiche d'iscrizione. Attraverso il concetto della “fotografia/fotografie”, nesso dialettico e inscindibile legato alle pratiche d'iscrizione nelle forme di “archi-tracce” (Derrida) e “registrazioni” (Ferraris), lo spazio interno ed esterno dell'archivio è considerato come dispositivo paradigmatico che produce particolari strategie conoscitive, sulla fotografia e per mezzo della fotografia, strettamente connesse con le parole dell'archivio fotografico stesso. L'argomentazione viene svolta nei seguenti paragrafi: -“La fotografia come documento naturale”: valuta alcune delle condizioni estrinseche che concorrono a stabilire il momento in cui la fotografia partecipando ad atti sociali, si trasforma in documento, ovvero in un oggetto sociale al quale sono attribuiti certi valori e significati; -“Un uso sperimentale della Documentalità”: si sostiene che la fotografia si trasforma in documento solo in presenza (e non necessariamente in com-presenza) delle pratiche d'iscrizione; -“Sulle tracce di...”: valutazione della traccia ferrasiana come “modificazione di una superficie che vale come segno o come promemoria per una mente capace di apprenderla come tale [e che presenta] dimensioni minori del supporto” nell'ambito della fotografia e proposta dell'esistenza di una sub-traccia; -“Cosa facciamo con le fotografie/documenti?”: sostiene che non tutte le fotografie siano dei documenti, ma tutte le fotografie potrebbero diventarlo se coinvolte in un atto sociale; -“Le parole della fotografia”: cenni sugli usi sociali e artistici della fotografia in relazione alle pratiche d'iscrizione; -“Le parole dell'archivio fotografico”: superata la soglia dell'archivio, la fotografia viene sottoposta alle pratiche di iscrizione e (tra)vestita di tutta l'apparenza di documento; -“L'archivio, la fotografia, l'iscrizione: conclusioni (provvisorie)”: le forme d'iscrizione istituzionali sono intese come atti interpretativi che non solo trasfigurerebbero i documenti, ma addirittura li trasformerebbero nel loro aspetto e nel loro significato.
2011
Photo Archives and the Photographic Memory of Art History
Courtauld Institut, Kunsthistorisches Institut
London, Florence
2009
T. Serena
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Serena_The Words.pdf

Accesso chiuso

Tipologia: Altro
Licenza: Tutti i diritti riservati
Dimensione 837.67 kB
Formato Adobe PDF
837.67 kB Adobe PDF   Richiedi una copia

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/405686
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact