I danni derivati dalla fauna selvatica al patrimonio zootecnico così come alle colture agricole sono una realtà che va sempre più espandendosi. Negli ultimi anni questi appaiono ancor più rilevanti a fronte dell’aumento nel nostro paese delle popolazioni di ungulati selvatici e conseguentemente di quelle dei grandi carnivori. L’impiego di un nuovo sistema di dissuasione acustica - luminosa e sensore piroelettrico incorporato si sta rivelando efficace sia per i danni da ungulati sia per quelli da grandi carnivori e sta dando buoni risultati in varie aree italiane (Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo), dove sono in corso diverse sperimentazioni per affinarne l’efficacia dissuasiva e la metodologia di utilizzo. In Toscana in particolare è stato impiegato, fino ad ora con successo, all’interno del circondario Empolese - Valdelsa e in altre zone della Provincia di Firenze in collaborazione con l’APA (Associazione Provinciale degli Allevatori) e con l’Università di Firenze (DEISTAF). In Emilia-Romagna è utilizzato in provincia di Bologna per la prevenzione dei danni da lupo sugli allevamenti ovi-caprini e in particolare nel Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa contro i danni da cinghiale e da ungulati in generale. È stata inoltre condotta una sperimentazione all’interno del Circondario Imolese per la protezione di colture pregiate di albicocco da capriolo e lepre che ha dato ottimi risultati, così come nei castagneti del Mugello e dell’alta valle del Santerno. Il Parco Naturale dei Monti Aurunci, in Lazio, lo sta adottando come efficace metodo difensivo sia per i danni da carnivori che per quelli da cinghiale

Innovative technologies: acoustic dissuasion employment in wildlife damage prevention / E.Centofanti; F.Sorbetti Guerri; D.Berzi; M.Colombari; C.Gotti. - STAMPA. - (2011), pp. 48-49. (Intervento presentato al convegno Università degli Studi della Tuscia. II Convegno Internazionale "Problematic Wildlife, Conservation and Management" tenutosi a Genazzano (RM) nel 3-5 Febbraio 2011).

Innovative technologies: acoustic dissuasion employment in wildlife damage prevention

SORBETTI GUERRI, FRANCESCO;
2011

Abstract

I danni derivati dalla fauna selvatica al patrimonio zootecnico così come alle colture agricole sono una realtà che va sempre più espandendosi. Negli ultimi anni questi appaiono ancor più rilevanti a fronte dell’aumento nel nostro paese delle popolazioni di ungulati selvatici e conseguentemente di quelle dei grandi carnivori. L’impiego di un nuovo sistema di dissuasione acustica - luminosa e sensore piroelettrico incorporato si sta rivelando efficace sia per i danni da ungulati sia per quelli da grandi carnivori e sta dando buoni risultati in varie aree italiane (Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo), dove sono in corso diverse sperimentazioni per affinarne l’efficacia dissuasiva e la metodologia di utilizzo. In Toscana in particolare è stato impiegato, fino ad ora con successo, all’interno del circondario Empolese - Valdelsa e in altre zone della Provincia di Firenze in collaborazione con l’APA (Associazione Provinciale degli Allevatori) e con l’Università di Firenze (DEISTAF). In Emilia-Romagna è utilizzato in provincia di Bologna per la prevenzione dei danni da lupo sugli allevamenti ovi-caprini e in particolare nel Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa contro i danni da cinghiale e da ungulati in generale. È stata inoltre condotta una sperimentazione all’interno del Circondario Imolese per la protezione di colture pregiate di albicocco da capriolo e lepre che ha dato ottimi risultati, così come nei castagneti del Mugello e dell’alta valle del Santerno. Il Parco Naturale dei Monti Aurunci, in Lazio, lo sta adottando come efficace metodo difensivo sia per i danni da carnivori che per quelli da cinghiale
2011
Abstract of the II International Congress Problematic Wildlife: Conservation and Management
Università degli Studi della Tuscia. II Convegno Internazionale "Problematic Wildlife, Conservation and Management"
Genazzano (RM)
E.Centofanti; F.Sorbetti Guerri; D.Berzi; M.Colombari; C.Gotti
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